tag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.comments2024-03-17T10:28:33.336+01:00Padre Giovanni CavalcoliPadre Giovanni Cavalcolihttp://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comBlogger3211125tag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-84062934694398552592024-03-17T10:28:33.336+01:002024-03-17T10:28:33.336+01:00Caro Silvano,
non è facile definire lo gnosticismo...Caro Silvano,<br />non è facile definire lo gnosticismo, perché storicamente è stato un fenomeno molto complesso e anche contradditorio, basti pensare ai due concetti dello ghnostòn=conosciuto e dell’àghnoston=sconosciuto, riferiti a Dio.<br />Ad ogni modo l’essenza dello gnosticismo è la pretesa della ragione umana di superare la fede. Un esempio chiaro di gnosticismo moderno è Hegel, che pone la filosofia al di sopra della religione. E anche la concezione massonico-kantiana-illuminista è una forma di gnosticismo implicito, perché non ammette una religione rivelata o soprannaturale.<br />Per quanto riguarda i lefevriani, io direi che propriamente, se vogliamo definire la loro corrente, si tratta di una corrente scismatica, perché disobbediscono al Papa, e indirettamente ereticale, perché accusano di modernismo le dottrine del Concilio e il conseguente magistero pontificio. <br />Per quanto riguarda Lutero, ho fatto riferimento allo gnosticismo in quanto il Papa vede lo gnosticismo come una fede soggettivista. E questa è appunto la fede luterana.<br />Tuttavia a voler essere precisi, come ho detto, lo gnosticismo è una tale forma di superbia che pretende di possedere una conoscenza assoluta di Dio con la pura ragione, superando la stessa rivelazione cristiana.<br />Potremmo chiederci che rapporto c’è tra gnosticismo ed eresia. In base a quello che ho detto, risulta facilmente che lo gnosticismo è estraneo alla questione dell’eresia, perché nega sostanzialmente la verità di fede. In questo senso si può considerare un principio di eresia.<br />Tuttavia non si può propriamente parlare di eresia a proposito dello gnosticismo, perché l’eresia è la negazione di una verità di fede. Ora, come ho detto, lo gnosticismo pretende di fare a meno della fede e quindi di raggiungere con la ragione un sapere superiore alla fede.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-48040319119455714132024-03-16T15:57:14.444+01:002024-03-16T15:57:14.444+01:00Caro Padre, lei ha dato un'eccellente descrizi...Caro Padre, lei ha dato un'eccellente descrizione dello gnosticismo. È una consolazione che ricorra alle parole di papa Francesco per definirlo in senso stretto: “una fede chiusa nel soggettivismo”.<br />E subito ci dici che lì è criptato tutto lo gnosticismo, poiché lì troviamo Lutero e tutti i modernisti di ieri e di oggi.<br />Perfetto.<br />Ma perché non dire che lì troviamo anche il lefebvrismo?<br />Alla fine il lefebvrismo si riassume nel soggettivismo. E infatti recentemente lei ha detto che il lefebvrismo può essere descritto come gnosticismo.<br />Andrei anche oltre. Lo gnosticismo è, certamente, ciò che unisce modernismo e indietrismo. Ma si potrebbe anche dire che lo gnosticismo è la radice di ogni eresia, in quanto negazione del dogma cattolico. Oppure, come si dice spesso oggi, poiché da decenni i Papi non hanno voluto usare la parola eresia, lo gnosticismo è la radice di tutta l'ideologia cristiana.<br />Non la pensi così?Silvanonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-13466818360249755462024-03-16T10:33:02.877+01:002024-03-16T10:33:02.877+01:00Caro Ross,
il problema che lei pone è un problema ...Caro Ross,<br />il problema che lei pone è un problema squisitamente pastorale e di formazione cristiana, teologica e morale. Quindi la prospettiva di ordinare uomini sposati, in linea di principio, non dovrebbe creare preoccupazioni circa il livello di formazione di questi sacerdoti.<br />Tutto sta, da parte della Chiesa, ad organizzare un piano o un percorso formativo adatto a questo tipo di vocazione.<br />Potremmo porci la domanda di quali potrebbero essere i coniugati più adatti ad affrontare il cammino verso il sacerdote. Penso che bisognerà scegliere uomini già cristianamente maturi, in modo che siano già in possesso di una formazione di base. <br />Infatti, per arrivare al sacerdozio occorrono studi che sono al di sopra della comune formazione laicale. Occorrerà formare i candidati all’amministrazione dei Sacramenti, che costituiscono il normale ministero sacerdotale, in particolare il Sacramento dell’Eucarestia e quello della Penitenza.<br />Comprendo il rischio che vengano fuori dei sacerdoti modernisti, ma allora occorrerà che i vescovi vigilino con zelo sulla formazione, osservando le norme della Chiesa.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-7616613756257530742024-03-15T13:27:09.611+01:002024-03-15T13:27:09.611+01:00Caro padre Giovanni,
il mio timore principale, e d...Caro padre Giovanni,<br />il mio timore principale, e direi l'unico, riguarda la possibilità (magari realizzabile nell'immediato futuro, in questo o nel prossimo pontificato) dell'esistenza di preti uxorati, basati sull'ordinazione di uomini sposati.<br />È un problema pastorale, ma tocca quello dottrinale.<br />In Argentina, avendo ascoltato la predicazione dei diaconi permanenti (che ricevono una formazione accelerata e superficiale per accedere al diaconato), si tratta di predicazioni deplorevoli, generalmente sdolcinate, psicolizzanti, o peggio ancora moderniste e relativiste.<br />Se questo stesso tipo di predicazione si osserva nei preti celibi che hanno ricevuto una formazione generalmente di 6 anni o meno, perché l'ultimo anno, del diaconato, si trascorre in una parrocchia (non ci sono praticamente più corsi di 8 anni come prima), immagino cosa potrebbe accadere con la formazione degli uomini sposati che entrerebbero nel sacerdozio.<br />Non vedo molto promettente il futuro all'orizzonte su questo argomento.Ross Poldarkhttps://www.blogger.com/profile/06187612428057075635noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-10276463191071807732024-03-14T20:48:54.070+01:002024-03-14T20:48:54.070+01:00Caro Anonimo,
ringrazio per queste precisazioni. R...Caro Anonimo,<br />ringrazio per queste precisazioni. Riconosco che la mia conoscenza di Maurras è limitata. L’unico episodio che ho approfondito è stata la vicenda della iniziale amicizia di Maritain con lui, alla quale fece seguito la presa di distanza dopo che Pio XI condannò l’Action Française. <br />Se le interessa, posso segnalarle una raccolta di interventi giustificativi della condanna pontificia dal titolo “Pouquoi Rome a parlé”, Paris, Aux Editions Spes, 1927.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-10355006169679404862024-03-14T20:17:27.433+01:002024-03-14T20:17:27.433+01:00Il problema di Pio XI con Maurras è che era agnost...Il problema di Pio XI con Maurras è che era agnostico. Non erano ancora arrivati i tempi della “sana laicità”, che venne poi adottata cinicamente. In realtà si è trattato di un palese intervento nella politica francese.Arcadionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-44213205011083583862024-03-14T19:01:50.592+01:002024-03-14T19:01:50.592+01:00È calunnioso dire che Maurras avesse simpatie per ...È calunnioso dire che Maurras avesse simpatie per Mussolini o Hitler. Maurras era un monarchico tradizionale totalmente contrario al nazionalsocialismo, che ottenne anche il sostegno di Charles de Gaulle. E decine di intellettuali del suo tempo, tra cui T.S. Eliot, San Pio X, André Gide, T.E. Hulme, ecc. Fu l'odio comunista del dopoguerra a rendere de Gaulle incapace di salvarlo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-91032075266005919682024-03-13T16:59:24.065+01:002024-03-13T16:59:24.065+01:00Caro Ch’aim,
sto giusto preparando un articolo dov...Caro Ch’aim,<br />sto giusto preparando un articolo dove affronto la questione in un modo molto più vasto. <br />Non c’è dubbio che la terra di Canaan appartiene ad Israele ed è anche vero che gli arabi musulmani hanno occupato una terra che non era la loro.<br />Purtroppo, secondo me, voi ebrei siete stati troppo duri nell’esercitare il vostro diritto di proprietà sulla vostra terra, che a suo tempo avete cercato di recuperare in modo onesto.<br />Riconosco tuttavia che lo Stato d’Israele è uno Stato laico. E questa è una cosa molto positiva, perché voi in tal modo esercitate quella ospitalità nei confronti degli stranieri, che fa parte della vostra più bella tradizione.<br />Del resto Gerusalemme, come dicono i Profeti, è la madre di tutti i popoli e tutti devono confluire a Gerusalemme per adorare Dio.<br />Io credo che se voi volete trovare la pace con gli arabi musulmani, dovete insistere su questo punto, che vi è suggerito anche da noi cristiani, quando riconosciamo che noi cristiani, voi ebrei e i musulmani siamo tutti fratelli, figli di un unico Dio.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-11570915386820357412024-03-13T16:41:41.276+01:002024-03-13T16:41:41.276+01:00Caro Massimo,
seguo gli scritti di Grillo da alcu...Caro Massimo, <br />seguo gli scritti di Grillo da alcuni anni. <br />Conosco bene le sue idee. È un tipico esempio di modernista.<br />Questo articolo è di tono piuttosto scadente, dove Grillo è al di sotto di se stesso. Più che una vera argomentazione sembra un discorso propagandistico, a livello giornalistico, per cui non vale la pena di confutarlo.<br />Invece, ho il ricordo di posizioni eretiche del passato. Naturalmente risorge sempre per lui, come per altri teologi modernisti, la domanda: che cosa fa l’autorità? Come mai tace? È difficile rispondere. È possibile che ci siano delle forze che frenano l’intervento. È possibile l’esistenza di opportunismo. <br />Ad ogni modo resta uno spazio per noi. Se sappiamo criticare convenientemente questi teologi, possiamo essere sicuri che i nostri Pastori saranno contenti e certamente lo sarà anche il Papa, anzi soprattutto lui. Infatti, mi sembra che il Santo Padre sia l’unica voce che ci richiama contro modernisti e indietristi. <br />Un segno evidente che il Papa non tace ci è dato dalle recenti vigorose raccomandazioni a favore di San Tommaso d’Aquino. Notevole è anche stata l’omelia del Card. Parolin del 7 marzo scorso.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-48231558919571215602024-03-13T16:08:34.386+01:002024-03-13T16:08:34.386+01:00Caro Dino,
effettivamente dispiace incontrare tant...Caro Dino,<br />effettivamente dispiace incontrare tanta resistenza all’autorità del Papa in persone che si dicono cattoliche.<br />Il fatto è che esse sono imbevute di idee false, o di tipo modernista o di tipo indietrista, delle quali forse non si rendono conto, perché riflettono l’ambiente nel quale vivono. Oppure si tratta di persone, che da una parte vogliono fare i loro comodi, ma dall’altra non riescono a dimenticare del tutto i loro doveri cristiani.<br />La tentazione di servire a due padroni è oggi molto diffusa. Secondo me è il problema più serio, che nasce da una certa forma di furbizia o di opportunismo e dalla mancanza di una sincera ricerca della verità.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-16796440732134118842024-03-13T15:58:07.453+01:002024-03-13T15:58:07.453+01:00Caro Davide,
ho detto che Dio non dà la grazia in ...Caro Davide,<br />ho detto che Dio non dà la grazia in certe circostanze nelle quali Egli, per insegnarci l’umiltà, permette che non abbiamo la forza di volontà sufficiente per compiere un alto atto di virtù, per esempio di fortezza, di castità, di coraggio, di temperanza, che sarebbe richiesto in quel momento. Ciò però non vuol dire affatto che il soggetto non sia in grazia, tutt’altro, anzi il soggetto può essere benissimo sia in grazia. <br />Quindi, quando si dice che Dio dà sempre la grazia, questo è verissimo, salvo naturalmente che uno non la rifiuti.<br />Nel caso, che io propongo sopra, suppongo che l’individuo sia in grazia. Perché? Perché nel momento della prova il soggetto ce la mette tutta, ma cade nonostante ogni buon volere. Questa caduta evidentemente non è colpevole, per cui l’individuo non solo resta innocente, ma ha il merito di aver compiuto il massimo sforzo di volontà.<br />Per quanto riguarda l’altro principio, secondo il quale Dio insieme con la prova dà la grazia per superarla, qui dobbiamo riferirci ad una prova superabile appunto con l’aiuto della grazia, ma Dio non è tenuto a darci la grazia tutte le volte che siamo nella prova. Egli in ogni caso, se noi vogliamo, ci conserva in grazia, ma può capitare che in una certa circostanza la prova sia insuperabile. Questo è il caso in cui Dio non ci dà la grazia in quella determinata prova. Detto tutto in due parole: se Dio vuole che superiamo la prova, ci dà la grazia; se invece non riusciamo a superare la prova, nonostante la nostra buona volontà, è segno che Dio non ha voluto darci la grazia, non in senso assoluto, ma in quella particolare circostanza. Il che vuol dire che noi, anche in quella circostanza, se noi abbiamo la buona volontà, rimaniamo in grazia e, anche se cadiamo, restiamo innocenti.<br /><br />Quello che affermo è conforme alla dottrina tradizionale sulla grazia. E ricordo che tra le attenuanti ci possono essere i vizi radicati, l’ignoranza invincibile, i condizionamenti e difetti psicofisici, per i quali il soggetto resta in grazia, ma non riceve da Dio in una data prova la grazia sufficiente per superarla, in modo tale che sebbene sia caduto resta innocente. <br />I confessori conoscono bene queste dinamiche della coscienza. Io confesso da quarant’anni, e posso assicurarle che tantissime volte io ho consolato dei penitenti, che mi raccontavano disavventure di questo genere. Questo cammino di conversione e di penitenza può durare anche tutta la vita. Persone, che hanno contratto l’abitudine per esempio di bestemmiare quando era bambini, potranno faticare tutta la vita per vincere questo vizio e certamente, se hanno buona volontà, Dio li scusa tutte le volte che cadono, anche se naturalmente devono chiedere perdono a Dio. Il pentimento di queste persone è molto gradito a Dio e le confessioni di questo tipo donano una gioia profonda al penitente e anche al sacerdote.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-17391861684297851812024-03-13T08:06:38.417+01:002024-03-13T08:06:38.417+01:00Non sono convinto della sua teologia della grazia,...Non sono convinto della sua teologia della grazia, padre Cavalcoli. Il suo errore resta nel dire che Dio non dà la grazia a chi cade sotto il peso della tentazione, il che è una sciocchezza. È per fede che Dio non permette mai che siamo tentati oltre le nostre forze. Ed è per fede che ogni volta che si chiede una grazia, anche per un atto eroico che non si può evitare, Dio la concede. Che abbiamo o meno la forza per realizzarlo è relativo: «Posso tutto con chi mi consola».Davidenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-90623222724293087402024-03-12T21:23:43.690+01:002024-03-12T21:23:43.690+01:00Caro Anonimo,
l’esempio che lei presenta descrive ...Caro Anonimo,<br />l’esempio che lei presenta descrive una situazione che richiede una denuncia alle forze dell’ordine da parte della madre, della figlia, dei complici e di chi ne viene a conoscenza.<br /><br />Tenga presente comunque che in linea di principio vi possono essere delle circostanze nelle quali non abbiamo la forza sufficiente per esercitare un dato atto di virtù quasi eroico. Quando si verificano queste circostanze, Dio ci autorizza a rinunciare al tentativo di attuare un atto di virtù che è superiore alle nostre forze. In questo caso Egli non ci dà la grazia per compiere questo atto eroico, perché è un atto per il quale non abbiamo le forze. In questo caso rimaniamo innocenti e Dio ci dà la grazia legata al fatto della nostra buona volontà. Quindi comunque restiamo in grazia.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-124112492652944472024-03-12T21:03:14.895+01:002024-03-12T21:03:14.895+01:00Caro Davide,
io non ho mai detto “che ci sono situ...Caro Davide,<br />io non ho mai detto “che ci sono situazioni di peccato dalle quali manca la grazia di Dio per uscire da esse”. La verità è che Dio fornisce sempre la grazia, come ci dà l’aria per respirare. Se noi non respiriamo, non è perché manca l’aria, ma è perché siamo morti. Ugualmente, se in certe situazioni di peccato manca la grazia, non è perché Dio non dia la grazia, ma perché è il soggetto che peccando si sottrae alla grazia.<br />Per quanto riguarda quanto ho detto circa il fatto che in certe circostanze Dio non dà la grazia, lei ha frainteso quanto intendevo dire. Io, in realtà ho parlato non di situazioni di peccato, ma di uno che crolla sotto il peso della tentazione, come capita in certi casi o di malattie mentali o di assalti violenti della passione o di stati di immaturità morale.<br />Nel primo caso uno non riceve la grazia, perché non la vuole. Nel secondo, è presente la buona volontà e tuttavia Dio, per insegnare l’umiltà, non concede la grazia per cui la persona pecca, pur restando innocente.<br />Ci sono dei peccati oggettivi, che vengono commessi da persone che restano senza colpa, perché sono peccati di fragilità. Invece i peccati colpevoli sono peccati di malizia. <br /><br />Non c’è dubbio che ogni uomo è naturalmente inclinato all’atto generativo, col piacere annesso, in vista della formazione della famiglia. <br />In questo quadro si può parlare di diritto al piacere sessuale? Non è un diritto di per sé, ma un diritto derivato dal diritto di generare. Infatti, se volessimo parlare di un diritto al piacere come fine a se stesso è chiaro non si tratterebbe di un vero diritto, ma di un modo di mascherare la lussuria.<br />Ora, nel caso delle coppie irregolari resta in linea di principio il diritto alla generazione. Senonché com’è di fatto la loro situazione? Che si trovano nell’occasione di peccare, in circostanze nelle quali non possono evitare l’occasione.<br />Quando il Santo Padre parla di attenuanti, ciò non va assolutamente inteso come diritto al piacere sessuale, ma come una considerazione dettata dalla misericordia. Il Papa non intende affatto negare che i due pecchino, o di fornicazione o di sodomia. Tuttavia il Papa è preoccupato della loro salvezza e sa meglio di noi che qualunque persona umana, per quanto si trovi in una situazione che lo spinge al peccato mortale o che si trovi in stato di peccato mortale, è sempre sollecitata dalla misericordia divina al pentimento, può pentirsi in qualunque momento e ottenere il perdono divino. Ciò comporta il ritorno in stato di grazia, per cui la grazia abilita la persona ad accedere alla Comunione.<br />Per quanto riguarda lo stato di peccato, esso in linea di principio certamente esiste. Ma con quale diritto o facoltà noi possiamo giudicare se una data persona, per quanto pubblico peccatore e scandalosa, si trovi in stato di peccato mortale? Come facciamo a saperlo? Non è forse questo un giudizio temerario?<br />Il Santo Padre ebbe un giorno a dire: “Chi sono io, per giudicare?”. Egli fu completamente frainteso dai malevoli, i quali interpretarono queste parole nel senso che il Papa non volesse pronunciarsi circa il peccato di sodomia. Invece il Papa intendeva esattamente riferirsi all’intimo della loro coscienza, dove ognuno di noi, insieme con Dio, siamo i conoscitori di ciò che è presente alla propria coscienza, nel bene come nel male.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-7269126606884485362024-03-12T20:51:44.755+01:002024-03-12T20:51:44.755+01:00Forse, invece di cercare di ammorbidire il cervell...Forse, invece di cercare di ammorbidire il cervello di tanti lefebvriani ostinati, sarebbe opportuno prestare attenzione alle bugie neomoderniste di un certo Andrea Grillo, nel suo articolo di oggi, in cui attacca impudentemente, tra gli altri testi del Magistero , contro il Decreto Lamentabili, le encicliche Pascendi o Humani generis, ed anche la Veritatis Splendor, Ordinatio sacerdotalis e il Motu Proprio Ad tuendam fidem...<br /><br />https://www.cittadellaeditrice.com/munera/il-chiodo-e-la-catena-deculturazione-cattolicesimo-e-lavoro-teologico/Massimonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-5775955047645018372024-03-12T19:45:30.840+01:002024-03-12T19:45:30.840+01:00Caro padre Giovanni,
apprezzo questi nuovi comment...Caro padre Giovanni,<br />apprezzo questi nuovi commenti, che mi danno maggiore serenità riguardo alle mie opinioni su un argomento così complicato, e sono in una certa misura corroborati dalle opinioni di un sacerdote saggio come lei.Ross Poldarkhttps://www.blogger.com/profile/06187612428057075635noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-71134480681861850022024-03-12T16:29:31.372+01:002024-03-12T16:29:31.372+01:00Caro Anonimo,
l’esempio che lei porta dell’obbligo...Caro Anonimo,<br />l’esempio che lei porta dell’obbligo di educare i figli è effettivamente uno di quei motivi di forza maggiore, che obbligano i due a restare assieme. Questo non significa assolutamente giustificare la sodomia.<br />Tuttavia l’esperienza sessuale di un uomo normale, oltre a ciò ferito dal peccato originale, è un atto dal quale il soggetto riesce a sottrarsi con molta difficoltà, per non dire che in certi casi è quasi impossibile. È questa situazione che ha condotto il Papa a parlare di attenuanti. <br />Bisogna inoltre considerare che oggi queste coppie facilmente ignorano quella che è la norma morale a causa eventualmente di moralisti genderisti.<br />È evidente inoltre che i due sono tenuti ad un continuo impegno di conversione e di penitenza, seppure in una situazione di fragilità, che è propria della vita terrena. <br />Infatti il cammino di conversione dura tutta la vita per le coppie irregolari, come per ogni singolo cristiano.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-13001097417928875412024-03-12T16:07:15.670+01:002024-03-12T16:07:15.670+01:00Caro Ross,
a proposito del prete uxorato, dovendo ...Caro Ross,<br />a proposito del prete uxorato, dovendo trattare eventualmente in confessionale o nella direzione spirituale della questione dei rapporti intimi, è chiaro che può dare consigli più concreti che non il prete celibe, che conosce le cose solo in teoria. Con questo non intendo dire che il prete celibe non possa dare ottimi consigli, in quanto ministro del Sacramento come realtà di fede.<br />Riguardo al clericalismo, è chiaro che una sana esperienza umana giova al prete per renderlo capace di capire il prossimo, come per esempio le realtà educative e sociali, evitando quindi quel clericalismo che consiste nell’imposizione di dati di fede, senza il dovuto tatto pastorale.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-21673339048539519662024-03-12T15:53:23.296+01:002024-03-12T15:53:23.296+01:00Caro Ross,
riguardo alla disavventura capitata al ...Caro Ross,<br />riguardo alla disavventura capitata al vescovo Podestà e ad altri sacerdoti, sappiamo come può capitare che, pur facendo del bene, siamo fraintesi oppure addirittura possiamo suscitare scandalo. Se ciò è capitato a Gesù, dobbiamo aspettarlo anche per noi, sperando che un giorno coloro che hanno frainteso, comprendano la verità.<br />Oggi, grazie a Dio, esiste una mentalità più aperta e una maggiore comprensione, per cui i buoni fedeli sono più disposti a comprendere che a malignare.<br />Padre Giovanni Cavalcolihttps://www.blogger.com/profile/08353703920168544595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-42208324316377199012024-03-12T05:42:23.846+01:002024-03-12T05:42:23.846+01:00Caro padre Cavalcoli,
sono lieto che lei ammetta l...Caro padre Cavalcoli,<br />sono lieto che lei ammetta la possibilità che l'attuazione della proposta dei vescovi tedeschi possa essere, in linea di principio, favorevole alla comunione con Roma. Naturalmente so che a papa Francesco questa prospettiva non piace. Ma la mia domanda non era rivolta alle possibilità attuali, ma ai principi dell'azione. Naturalmente i vescovi tedeschi devono accettare di buon grado la volontà del Papa. Ma questo non significa che il suo rispettoso dissenso no debba essere rispettato, e che in futuro un altro Papa avverta l'opportunità di cambiare questa consuetudine o tradizione nella Chiesa di rito romano.<br />Mi fa piacere anche che riconoscia come legittima la proposta della libera opzione concessa al candidato al sacerdozio di scegliere tra la prospettiva matrimoniale e la rinuncia al matrimonio. E, come ho detto al punto precedente, non mi riferivo alla sua attuale fattibilità, che anch’io non vedo come possibile. Ma la cosa importante è riconoscere che potrebbe essere saggio cambiare la tradizione attuale nella Chiesa di rito romano.<br />In generale, vedo che mi hai risposto sempre con l'avvertimento che questo e quello "sono completamente estranei alla disciplina ecclesiastica della Chiesa cattolica romana", o che "non è nell'agenda di questo Papa cambiare". Questo è noto. Ma l’importante è riconoscere che si tratta di una pratica contingente e mutevole.<br />Riguardo all'ultimo punto, non ho mai detto che in linea di principio il prete celibe avesse più possibilità di raggiungere la santità, che è un'altra questione, indipendentemente dall'essere un prete celibe o uxorato. Il punto che volevo sottolineare è che il sacerdote uxorato potrebbe fornire al clero un punto di vista meno clericalista di quello di cui soffre oggi il clero, dato il suo inevitabile e benefico inserimento nel mondo reale, cioè nell'ambiente laico.<br />Infine, vi ringrazio per i chiarimenti che mi avete dato circa la natura del sacerdozio di Cristo.Ross Poldarkhttps://www.blogger.com/profile/06187612428057075635noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-71806497361271042262024-03-12T00:26:09.057+01:002024-03-12T00:26:09.057+01:00Li faccio un esempio molto comune: un patrigno che...Li faccio un esempio molto comune: un patrigno che violenta ripetutamente la figliastra. La madre è consapevole, ma ha paura di affrontarlo, di perdere i propri mezzi di sostentamento, di fare del male agli altri figli, di finire per strada, ecc. Il silenzio è la risposta parziale che Dio si aspetta da questa madre, alla quale non dà la grazia per uscire da quella situazione? Potrei prendere la comunione come complice? Perché se applicassimo i principi di Amoris Laetitia sarebbe possibile.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-41750031989138953272024-03-11T21:53:32.286+01:002024-03-11T21:53:32.286+01:00Ciò che sta alla base di questa posizione è, da un...Ciò che sta alla base di questa posizione è, da un lato, che ci sono situazioni di peccato dalle quali manca la grazia di Dio per uscire da esse, come dice sopra padre Cavalcoli (proposizione condannata dal magistero ormai infallibile); e due, il diritto alla sessualità attiva di ogni persona, per il quale non può essere richiesto al membro o ai membri di una coppia di mantenere la continenza. Quello che io chiamo il "diritto universale all'orgasmo".<br />Questo non è cattolicesimo. Dio dà a tutti la grazia sufficiente per non peccare, per evitare le situazioni di peccato e per uscirne se si è in trappola, per pentirsi e fare la comunione, che è l'"iter" che ha ogni persona che si trova in una situazione di peccato, sia omosessuale attivo, terrorista della droga, pedofilo o assassino seriale. E due, beh, aglio e acqua, la sessualità non può sempre essere esercitata licitamente, deve sempre essere all'interno di un matrimonio indissolubile. E se non sei d'accordo, non fare la comunione. Chi vuole l'azzurro potrebbe avere difficoltà.Davidenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-52168329670338499492024-03-11T20:27:10.344+01:002024-03-11T20:27:10.344+01:00Anch'io sono d'accordo, fratello Ch'ai...Anch'io sono d'accordo, fratello Ch'aim. Israele è il Paese degli ebrei, non c'è un solo goy nella nostra terra.Rubénnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-59944484836268176502024-03-11T20:25:43.031+01:002024-03-11T20:25:43.031+01:00Lei dici, p.Cavalcoli: "...una coppia, che co...Lei dici, p.Cavalcoli: "...una coppia, che convive in una situazione tale che, per motivi di forza maggiore non può interrompere il rapporto senza mancare ad altri impegni o doveri importanti".<br /><br />Bene. Supponiamo una coppia di sodomiti che hanno adottato figli, una coppia che "convive in una situazione tale che, per motivi di forza maggiore non può interrompere il rapporto senza mancare ad altri impegni o doveri importanti", come il mantenimento di quei figli. Bene, avanti con la sodomia!<br /><br />Assurdo, empio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6354591153858470004.post-87979911796175385132024-03-11T20:16:02.259+01:002024-03-11T20:16:02.259+01:00Sinceramente, padre Cavalcoli, tutta questa contra...Sinceramente, padre Cavalcoli, tutta questa contrarietà espressa da queste posizioni filo-lefebvriane di questi lettori che hanno scritto nel loro blog contro l'infallibilità pontificia, mi sembra ostinatamente ripetitiva, e dimostra che il vero problema di questi cristiani è che non sopportano essere sotto l’autorità magisteriale e giurisdizionale del Papa. Sono i nuovi Lutero del nostro tempo. Gli argomenti dimostrativi forniti loro non hanno alcun impatto su di loro. Persistono continuamente nella loro ideologia nata dal voler essere volontariamente cristiani senza il Vicario di Cristo. Alla fine, come si è visto negli ultimi interventi di alcuni, non hanno altra scelta che ricorrere alla mancanza di rispetto, al disprezzo e alla derisione. Vale la pena continuare a rispondergli?Dinonoreply@blogger.com