Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

Rivista PATH - Accademia Pontificia

Radio Maria

Articoli tradotti in Spagnolo

Teologia dogmatica

Cristologia

Escatologia

Liturgia

Mariologia

Successore di Pietro

Ecclesiologia

Teologia morale

Etica naturale

Metafisica

Gnoseologia

Antropologia

Il Dialogo

P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

16 novembre, 2019

Sulle prove dell’esistenza di Dio

Sulle prove dell’esistenza di Dio

Che significa provare che Dio esiste? 

Quando si parla di «prove dell’esistenza di Dio», si possono intendere due cose: o il provare a qualcuno che Dio esiste o l’esperienza di alcune cose, per le quali ognuno di noi giunge a sapere che Dio esiste. S.Tommaso nella SummaTheologiae fa un discorso del primo tipo: partendo dal presupposto che sappiamo già che cosa significhi la parola «Dio», ma che non sappiamo se esiste o non esiste, ci vuol fornire le prove della sua esistenza, ci vuol convincere mediante prove irrefutabili che Dio esiste.  

E lo fa con le famose cinque vie, supponendo un concetto realistico del conoscere, mostrando che tutti noi, partendo dall’esperienza del divenire del mondo, delle cose e del proprio io ed applicando il principio di ragion d’essere, di causalità e di partecipazione, non possiamo non ammettere un primo motore immobile, una prima causa efficiente, un ente assolutamente necessario, un ente sommo, un fine ultimo, Ente assoluto e plurivalente, che «tutti – dice l’Aquinate - chiamano “Dio”».  

Un’analisi ulteriore di questo Ente porterà poi Tommaso, come è noto, a concludere che in questo Ente l’essenza coincide col suo essere: Deus est suum esse, sicchè Dio è l’ipsum Esse per se subsistens. 

Esiste anche una prova psicologica dell’esistenza di Dio. È quella di S.Agostino: la mente scopre nel suo intimo la verità, ma sperimenta nel contempo la sua mutabilità. E dunque questa verità immutabile, che è in lei deve venire da più in alto, da un punto insuperabile: «Et si te mutabilem inveneris, transcende te ipsum, et illuc ergo tende ubi ipsum lumen rations accenditur»

Esiste anche una prova morale. È quella di Kant: la coscienza del dovere come obbligo assoluto. Il mio dovere, la legge morale è un imperativo categorico, al quale non posso sottrarmi, senza mancare alla mia dignità. Da dove viene questa legge? Non può che venire da un sommo Legislatore saggio e buono, amante dell’uomo. E costui è Dio.

Continua a leggere:
Dio Creatore
Michelangelo
Cappella Sistina
(Immagine da internet)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.