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Testi di P. Tomas Tyn, OP

25 agosto, 2024

Il cristianesimo insipido - Seconda Parte (2/2)

 

Il cristianesimo insipido

Seconda Parte (2/2)

Come ha fatto il Medioevo a edificare l’Europa cristiana?

Come è riuscito il Medioevo a creare l’Europa cristiana dal Portogallo alla Russia? E com’è che a partire dal sec. XIV l’Europa cristiana ha cominciato a decadere e a disgregarsi? L’esperienza cristiana è fallita? Ha deluso l’Europa? Essa ha trovato qualcosa di meglio? L’Unione Europea guidata dalla Von der Leyen? La massoneria?

Certo nel frattempo la Chiesa non ha cessato di progredire e nuovi paesi del mondo hanno accolto il cristianesimo. Tuttavia resta il fatto che occorre rimediare all’attuale decadenza dell’Europa cristiana, per cui bisogna che l’Europa scopra il modo per ritrovare la strada di casa prima che sia troppo tardi. Il Concilio ha svolto questo servizio all’Europa, alla Chiesa e all’umanità.

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Una questione sulla quale oggi occorre far chiarezza è il concetto di Europa. Su quale concetto di Europa si basa l’attuale Unione Europea? Che idee stanno alla base di un’Unione Europea che ha rifiutato la proposta di San Giovanni Paolo II di citare nella sua Costituzione le sue radici di cristiane e nel contempo considera l’aborto, la sodomia e l’eutanasia come diritti?

Nel buio abbiamo bisogno di luce. Infatti nel buio non vediamo niente. Occorre una fiaccola che faccia luce. Il cristiano è questa fiaccola. La cecità ci è insopportabile.

Per questo Gesù Cristo da una parte è il maestro premuroso e misericordioso, nei confronti di coloro che, pentiti dei loro peccati, vogliono gustare il buon cibo, ma dall’altra parte è il cavaliere dell’Apocalisse, che non scherza, ma è quel cavaliere che combatte con giustizia, dalla cui bocca «esce una spada affilata per colpire con essa le genti» (Ap 19,15), ossia nei confronti dei ribelli e dei superbi.

 Immagini da Internet: San Pietro, Roma

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