Conferenza di P. Tomas Tyn, OP
Bologna, 13 novembre 1986 - Presso Istituto Tincani
Terza Parte (3/3)
Audio: http://youtu.be/GM5xcy5WQv0
Adesso proviamo a vedere le singole prove proprio molto in breve. Le cose si muovono. È una evidenza. Voi sapete che c’era quel filosofo dell’antichità, che appunto per convincere Parmenide che esiste il movimento si alzò in piedi e si mise a camminare. Allora, è una evidenza insomma, quella del movimento. Le cose si muovono.
Ora, il principio di causalità, riguardo alle cose che si muovono è questo: quidquid movetur ab alio movetur. Tutto ciò che si muove, è mosso da qualcos’altro. Quidquid movetur ab alio movetur. Tutto ciò che si muove, si muove da un altro. Nessuna cosa dà a sé stessa il suo divenire. Tutte le cose che divengono dipendono nel loro divenire da una cosa che è già arrivata al termine.
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Servo di Dio Padre Tomas Tyn |
La prima prova arriva a Dio, causa prima di tutte le cose, ma anche alla immobilità di Dio. Dio non è nel movimento, non è nel divenire, ma è la causa, la condizione assoluta di ogni divenire e di ogni movimento. … Non è, ripeto, un puro architetto del mondo, ma è Dio creatore.
Ora, miei cari, dopo aver visto queste cinque vie, quinque sunt viae, come dice San Tommaso, intratteniamoci solo brevemente su quelli che possono essere altri tentativi di provare l’esistenza di Dio. Ce ne sono sostanzialmente altri tre.
Anzitutto la prova ontologica di Sant’Anselmo. Questa è divenuta celebre. Sant’Anselmo è qui acuto, però purtroppo non conclude. San Tommaso non gliela perdona, quella prova. E dice: “Non si passa dall’essere conosciuto all’essere reale”. Anche Kant farà una critica simile.
Comunque, nonostante tutto non c’è nulla da perdonare, penso. Perché è un colpo di genio lo stesso. Nel senso che Sant’Anselmo per quanto non abbia dimostrato l’esistenza di Dio, ha però fatto vedere che l’essenza di Dio consiste nella identità tra essenza ed essere. Il che non è poco.
La prova di Sant’Agostino si può chiamare psicologica.
Poi c’è la prova morale. È quella kantiana. Solo che non è una prova molto convincente. Perché un ateo potrebbe sempre dire: il mondo è assurdo. Quindi può anche darsi che abbiamo la sete di qualche cosa che non c’è. Invece contro le prove cosmologiche non datur argomentum.
Immagine da Internet: Statua Di San Tommaso, Giuliano Vangi
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