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Continua ancora la discussione sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI

 

Continua ancora la discussione

sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI

Continuano a giungermi numerosi messaggi di commento alle dimissioni di Benedetto XVI, con particolare riferimento alle tesi del Dott. Andrea Cionci e alle mie posizioni che da tempo vado esponendo.

Riporto buona parte della corrispondenza avvenuta tramite la mia Pagina Facebook: https://www.facebook.com/giovanni.cavalcoli/, a seguito degli articoli pubblicati dal 7 al 13 agosto scorso.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 21 agosto 2024

Memoria di San Pio X

 *****

Da: “Continua la discussione”, pubblicato il 13 agosto scorso

1.    Luca Aru

Padre, senza ritenere fondate le posizioni di chi considera illegittima l'elezione di Papa Francesco e invalida la rinuncia di Papà Benedetto, ci sono però due elementi che ritengo molto importanti. Il primo è che a detta di qualche prelato molto vicino a Benedetto XVI (lo so per certo!) lui questa rinuncia l'ha fatta per il bene della Chiesa, in quanto vi erano condizioni esterne che limitavano l'operato stesso della Chiesa. Ecco perché la sua missione doveva continuare nella preghiera e con sofferenza. Forse per questo motivo non voleva completamente abdicare e farsi totalmente da parte, ma ha voluto continuare a restare a San Pietro mantenendo certamente i contatti con lo stesso Papa e tanti altri prelati. Potremmo riassumere così in modo semplice: le condizioni intorno alla Chiesa lo hanno portato (liberamente) a dimettersi da Papa governante, però lui, forse proprio per questo ha deciso di restare Papa e in un certo modo di farlo continuando ad avere un ruolo. E questo lo desumiamo dalla famosa risposta (secondo punto) data da Benedetto XVI a chi gli domandava il perché aveva mantenuto la talare bianca dopo le dimissioni (particolare niente affatto scontato, anzi) e lui con apparentemente ingenuità ha risposto "non avevo altri abiti nell'armadio" (o qualcosa di simile). Padre le sembra reale questa affermazione? In attesa di una sua cordiale risposta la saluto

Caro Luca, concordo pienamente sulla sua interpretazione della funzione che Papa Benedetto si è assunto col rimane Papa Emerito. Egli ha mantenuto l’abito bianco, perché questo è l’abito del Papa, ma nello stesso tempo ha apportato alcune modifiche tali da rendere molto chiara la differenza tra l’abito del Papa regnante e l’abito del Papa emerito. Inoltre ha lasciato l’anello del Pescatore, che rappresenta il governo papale.

Infine sono pienamente d’accordo che Papa Benedetto ha voluto essere vicino a Papa Francesco in quanto profondo conoscitore della situazione e dei bisogni della Chiesa, in quanto esperto teologo e in quanto aveva sperimentato egli stesso l’attività di governo della Chiesa.

 2.    Annamaria Lo Curto

Ci sono foto che ritraggono Benedetto XVI con l'anello piscatorio almeno fino al 2016.. Solo successivamente ha cambiato

Cara Annamaria, il fatto che lei abbia visto che Papa Benedetto aveva un anello al dito, non significa nulla. L'anello proprio del Papa è il cosiddetto Anello Piscatorio, che è il simbolo del potere papale. Questo anello viene spezzato quando un Papa muore, a significare il fatto evidente che non governa più la Chiesa. Per questo dobbiamo immaginare che anche Benedetto, quando ha dato le dimissioni, ha spezzato questo anello. E se proprio lei sa con certezza che Benedetto, da Papa Emerito, portava un anello, potrebbe aver significato la sua condizione di Vescovo Emerito di Roma.

 3.    Federico Gualano

"condizioni esterne che limitavano l'operato stesso della Chiesa", "esterne"??? Semmai interne...la Mafia di San Gallo? Ne ha mai sentito parlare?

Caro Federico, io non ho problema a riconoscere che all'interno della Chiesa operano infiltrazioni massoniche, che si propongono di distrugegre la Chiesa dall'interno. Per questo occorre vigilanza, come lo stesso Papa Francesco ci esorta a fare, chiedendo luce allo Spirito Santo.

4.    Annamaria Lo Curto

In rete già si trovano queste foto! Sembrano uguali come anelli!

Ho fatto un collage per evitare un doppio commento

Cara Annamaria, quand'anche avesse mantenuto l'anello pescatorio, essendo ancora in vita, questo fatto non creerebbe alcuna difficoltà al suo status di Papa Emerito, per il fatto che possiamo essere sicuri che Papa Benedetto non ne ha mai fatto l'uso che ne faceva quando governava la Chiesa, ma che anzi lo custodiva con prudenza.

5.    Annamaria Lo Curto

Ma lo metteva!

Cara Annamaria, ammesso che lo tenesse al dito, certamente non lo usava per atti di governo.

6.    Giuseppe Saccu

Premesso che come già spiegato per fondati motivi documentati, papa Benedetto VXI è rimasto papa fino al 31/12/2022(in sede impedita) papa Benedetto non ha fatto distruggere il suo anello ma lo ha griffato, (fatto graffiare)

Caro Giuseppe, le faccio presente che Papa Benedetto, dando le dimissioni, ha lasciato il governo a Papa Francesco. A questo punto il discorso sull'anello può riguardare solo qualche nostra ipotesi, che comunque è completamente al di fuori di qualunque considerazione che possa riguardare gli atti di governo propri di un Papa Regnante.Inizio modulo

 7.    Francesco Fazio

Padre volevo domandarle: alla luce di questo codice è valida la scomunica di Vigano’?

Caro Francesco, io non sono un canonista. Tuttavia il fatto di nutrire sospetti circa la legittimità di un Papa mi sembra senz’altro un segno di animo scismatico. Per quale motivo? Perché il cattolico che si trova in comunione con il Papa, per essere in comunione non può avere sospetti che sia il vero Papa. Ora, che cos’è lo scisma? Non è altro che una mancanza di comunione e di obbedienza al Papa.

Per quanto poi riguarda mons. Viganò, la sua posizione è ancora più grave di quella di un semplice scismatico, che disobbedisce al Papa. Purtroppo Viganò va oltre e lo accusa di eresia. Ora, come ho già avuto occasione di dire altre volte, chi accusa di eresia un Papa, è a sua volta eretico, perché dimostra di non credere al carisma petrino, istituito da Nostro Signore Gesù Cristo.

8.    Padre

e però storicamente non è così. Caterina da Siena non riconosceva Clemente VII che, invece, veniva considerato legittimo da Vincenzo Ferrer. Non mi pare che Caterina da Siena o Vincenzo Ferrer siano stati eretici ...

Caro Elvino, il famoso dissenso tra Santa Caterina e San Vincenzo certamente genera in noi una profonda impressione e ci fa capire come l’errore in un campo così importante possa capitare anche a grandi santi. C’è però da notare che a un certo punto San Vincenzo si accorse che sbagliava e si assoggettò al vero Papa. Né Caterina né Vincenzo sono eretici, perché Caterina non accusò di eresia l’Antipapa, né Vincenzo accusò di eresia il vero Papa. Infatti nessuno dei due dette sospetti di eresia. L’unico problema era che non era chiaro chi fosse il vero Papa, tanto che la cristianità si divise in due.

9.    Elvino Politi

infatti quello postato da Francesco Fazio riguarda il dubbio su chi è papa, non c'è un’accusa formale di eresia (anche se essendoci solo un unico papa va da sé che l'altro proprio ortodosso non sia, o no?)

Caro Elvino, un Antipapa non è necessariamente un eretico. Nel caso del famoso scisma d’Occidente, l’Antipapa suscitò un tale rispetto che mezza Europa si mise al suo seguito, compresi anche dei santi come San Vincenzo Ferrer. Io credo che fatti del genere non potrebbero capitare oggi, date la facilità, la velocità e l’esattezza delle informazioni. Certamente è un gran mistero come possano esistere degli Antipapi, perché il Papa resta sempre una figura centrale nella nostra vita di Cattolici e quindi potremmo domandarci come sia possibile che questi nostri fratelli, a cominciare dallo stesso Antipapa, si ingannino su chi è veramente Papa. Possiamo pensare ad un inganno del demonio.

10.  Mauro Etserga

Reverendissimo Padre Giovanni, Le invio il link da cui a suo tempo avevo attinto l'interessantissimo studio del famoso latinista Corrias A proposito della impossibile sinonimia tra munus e ministerium secondo un approfondito e puntuale studio del Cardinale Herdo'

https://www.youtube.com/watch?v=kiS9tm5IcUk&t=788s

Sicuramente nella vastità degli argomenti che lei tratta abitualmente potrà essere sfuggito questo contributo.

https://www.liberoquotidiano.it/.../ratzinger-pastor

Caro Don Mauro, la ringrazio di questa segnalazione del parere del card. Erdò. Le sarei molto grato se lei mi potesse far pervenire le precise parole del Cardinale, indicandone la fonte, relativamente alla distinzione tra munus e ministerium nella dichiarazione di dimissioni di Papa Benedetto.

11.  Matteo Castagna

Padre io sono convinto che il Sig. Cionci abbia creato un'attenzione su questo argomento, che non dovrebbe avere alcun risalto. Non ha alcun fondamento teologico e disorienta dalla realtà qualche migliaia di persone attratte dal fantasy e dai complotti di Palazzo. Spiace constatare che qualcuno continui a lucrare sulla credulità popolare e andrà avanti, inventando nuovi assunti affascinanti ma marcatamente falsi. Il munus e il ministerium sono inscindibili. L'atto di volontà di lasciare il posto a Bergoglio è stato evidente, oltre ogni altra speculazione. Ratzinger ha inventato per sé il ruolo nuovo di Emerito a dimostrazione del suo desiderio di collocarsi dopo le dimissioni. Ha creato un modo di intendere il Papato assolutamente inusuale ma, nel suo pensiero, di Chiesa collegiale, ci sta anche una riduzione dell'immagine del Papato romano e del Suo Primato, che si stacca definitivamente dalla concezione regale che ogni cattolico ha sempre avuto.

Caro Matteo, mentre prendo atto con piacere del fatto che lei riconosce che le tesi di Cionci non hanno fondamento, devo dirle che non concordo assolutamente con le sue seguenti parole: “riduzione dell'immagine del Papato romano e del Suo Primato, che si stacca definitivamente dalla concezione regale che ogni cattolico ha sempre avuto”. La figura del Papa Emerito non comporta nessuna riduzione del Papato Romano e non è affatto in opposizione alla figura del Papa regnante.

Se lei intende riferirsi ad un abbandono dell’aspetto trionfalistico del Papato del passato, va bene. Tuttavia la cosa essenziale da tenere presente, introdotta da papa Benedetto, è la distinzione tra Papato Emerito, che non comporta nessuna riduzione del Papato Romano, ma anzi ne mostra un aspetto nuovo, precedentemente sconosciuto, e il Papato Regnante, che corrisponde all’esercizio del ministero petrino istituito da Cristo.

12.  Rosa Luisa

Matteo Castagna Non ho capito niente di ciò che ha scritto, l’ignoranza e la vecchiaia fanno il loro gioco … ma una cosa l’ho capita: il signor Cionci è un millantatore, un affabulatore di menzogne che si travestono malamente di ostentata cultura canonica … e appare chiaro il suo scopo: trascinare nella melma della menzogna quante più anime … strano, questo atteggiamento mi ricorda qualcuno…

Caro Rosa Luisa, lei ha colto bene l'atteggiamento di Cionci. Preghiamo per lui, perchè si converta e usi per la gloria di Dio le qualità che Dio gli ha dato.

13.  Lucio Bergamaschi

dubbi sulla figura del papa emerito così come tratteggiato de facto da BXVI prima e soprattutto dopo la rinuncia ne ha anche lei come ha ammesso nella risposta alla mia prima obiezione (stranamente non ripresa nel suo blog). Vedo che la confusione in molti permane. Abito bianco (con o senza mozzetta, quanti notano la differenza?) anello al dito (piscatorio o no, chi può controllare? Abbiamo un verbale di distruzione del piscatorio di BXVI redatto dal Camerlengo come vuole il Codice Canonico?). Insomma zone di ambiguità in questo papato emerito ce ne sono.

Caro Lucio, per quanto riguarda la sua prima obiezione non riportata nel blog, entro breve tempo la inserirò. Purtroppo è un po’ difficoltoso riprendere con ordine i commenti dalla pagina Facebook.

Per quanto riguarda l’anello del Pescatore, dobbiamo supporre che Papa Benedetto non ne abbia fatto più uso dal momento in cui ha dato le dimissioni, anche se è possibile che l’abbia conservato al dito.

Per quanto riguarda l’ambiguità, in che cosa consisterebbe questa ambiguità?

14.  Lucio Bergamaschi

come abbiamo già detto forse il termine più corretto sarebbe Vescovo emerito di Roma. Il titolo episcopale non si perde con le dimissioni perché è legato al carattere sacramentale dell'Ordine mentre quello di papa è per lo meno dubbio che possa permanere visto che e' inscindibilmente legato all'esercizio della funzione di capo della chiesa cattolica. Quanto all'anello il Codex dice che dev'essere distrutto proprio perché con il sigillo si vergavano i documenti papali e non dovevano esserci dubbi di falsificazione. Tenerlo e non usarlo sarebbe un'infrazione alla regola che da una personalità come Ratzinger non mi aspetterei. Come ho già detto, ritengo che la piccola "corte" del papa emerito aveva tutto l'interesse a perpetuare qualche pezzo di potere papale anche dopo la rinuncia e abbia perciò esercitato un'influenza negativa su Papa Benedetto che di suo non aveva alcun interesse alla perpetuazione del suo ruolo attivo che anzi poteva interferire con il suo ruolo orante. Interferenze che, pur senza alcuna sua responsabilità, di fatto sono avvenute alimentando le narrazioni complottiste alla Cionci o peggio le tentazioni scismatiche alla Viganò.

Caro Lucio, dire Vescovo Emerito di Roma e dire Papa Emerito è la stessa cosa. Se lo stesso Papa Benedetto si è definito in questo modo, lei in base a che cosa si permette di contestare quanto dice il Papa? In base al Diritto Canonico? Ma ho detto tante volte che non è il Papa ad essere soggetto al Diritto Canonico, a meno che non si tratti della Legge Divina, ma è il Diritto Canonico, in quanto contenente leggi positive, ad essere soggetto al Papa. E il Papato Emerito che cos’è? E una esplicitazione del Papato, in quanto istituzione di diritto divino. In questo senso il Papato Emerito è contenuto implicitamente nel Diritto Canonico. Però, dato che questa figura non è stata ancora formalizzata canonicamente, bisogna che i canonisti facciano una proposta al Papa, il quale dovrà dire l’ultima parola.

Caro Lucio, anche ammesso che Papa Benedetto, essendo ancora in vita, abbia conservato l’anello piscatorio, dobbiamo supporre con totale certezza che non ne abbia fatto uso, ma l’abbia conservato con prudenza, dato che aveva dato le dimissioni

15. Francesco Fazio

E se Viganò chiedesse perdono, potrebbe essere tolta la scomunica?

Caro Francesco, non c'è alcun dubbio che se Viganò si pente e ripara al danno che ha fatto, la scomunica potrà essere senz'altro tolta, e Viganò compirà certamente un'azione altamente meritoria, che gli attirerà la benevolenza di tutti i cattolici.

16.  Arnaldo Sancricca

Ognuno dice la sua senza sapere che esiste un codice di diritto canonico. Le opinioni personali non contano.

Caro Arnaldo, nessuno mette in dubbio che il Diritto Canonico vada rispettato, a cominciare dal Papa, il quale deve dare l’esempio di osservanza delle leggi della Chiesa. Ma detto questo bisogna che ci ricordiamo che le leggi del Diritto Canonico sono di due tipi. Ci sono delle leggi che riprendono puramente e semplicemente la Legge divina e nessuno, neppure il Papa, può sottrarsi all’obbedienza a queste Leggi. E ci sono anche leggi positive, che sono volute dal Papa stesso in quanto, per mandato di Cristo, è in possesso del potere delle chiavi, come Legislatore e supremo Moderatore del Diritto Canonico. Di norma il Papa deve dare l’esempio di obbedire anche a queste leggi, ma è sua facoltà, a sua discrezione, di mutarle o obrogarle o introdurre nuove leggi.

Il Papato Emerito a questo riguardo si presenta sotto due aspetti. Una volta inserito nel Diritto Canonico appare come Diritto divino, in quanto esplicitazione del carisma petrino, mentre dovrà avere regolamentazione di carattere positivo, che dovrà determinare quali sono le mansioni del Papa Emerito.

17.  Arnaldo Sancricca

Appunto e l'istituzione del papato condiviso "Emerito" andrebbe a violare la legge divina, Il TU ES PETRUS. Andiamo al solito discorso: mi si presenti una dichiarazione scritta, datata 28 febbraio 2013, in cui Benedetto XVI dice di rinunciare, come richiesto dal codice, al Munus Petrino. Questo documento non esiste. Personalmente sono convinto che Benedetto XVI lo abbia fatto volutamente per scismare chi gli impediva l'esercizio del Munus.

Caro Arnaldo, il “Tu es Petrus” si riferisce al governo della Chiesa e quindi è vero che spetta ad una sola persona. È vero che non può essere condiviso, ma appunto il “Tu es Petrus” si riferisce solo a Papa Francesco e non a Benedetto. Papa Benedetto, come ha detto, ha rinunciato al governo della Chiesa e quindi è un Successore di Pietro Emerito.

18.  Giorgio Tonolini

Sommessamente, se posso...queste diatribe mi lasciano indifferente...in una località di montagna festa dell'Assunta, in una chiesa meravigliosa eravamo i classici quattro gatti...e tutti i vacanzieri e il popolo locale (tra i quali molti emigranti che rientrano per la festa) dove sono? Alle sagre paesane in compenso c'è il pienone...un semplice fatto neh...la fede non si misura a numeri lo so...

19.  Primo Stendardi

Stessa situazione al mio paese. I gatti erano sette. Al passaggio della processione dell'Assunta nessuno, di quanti seduti ai tavolinetti del bar sulla piazza, si è neanche alzato in segno almeno di rispetto. Non c'entra col post, ma è constatazione di un decadimento che, se non fosse per la promessa di NS ( non praevalebunt) direi inarrestabile e definitivo.

Caro Giorgio, è meglio non fermarsi a fare queste tristi constatazioni, sennò siamo tentati di scoraggiarci. La grande ignoranza in fatto di religione può rendere molte di queste persone inconsapevoli di essere fuori strada. Noi, che abbiamo il dono della fede, siamo chiamati a dare il buon esempio sapendo che Dio cambia i cuori.

 

Da: “Caro Dott. Andrea Cioni”, del giorno 8 agosto scorso

1.    Rosa Luisa

Non per niente oggi è San Domenico….

Cara Rosa Luisa, la festa di San Domenico mi dà l'occasione e la forza di contrastare alle menzogne di Cionci.

2.    Alessandro Massano

che brutta accusa dire "menzogne"...può essere o meno d'accordo sulle argomentazioni di Cionci tutte basate su ragionamenti logico deduttivi, ma menzogne...ne smascheri una per favore, cosicché noi che lo leggiamo non ne siamo tratti in inganno.

Caro Alessandro, se io uso il termine menzogna, non lo dico a cuor leggero, anzi potrei parlare addirittura di eresia. Le faccio qualche esempio. 1) È falso che la UDG possa servire per invalidare le elezioni di Francesco. 2) È falso credere che l’elezione di un Papa possa essere invalida. 3) È falso affermare che non c’è distinzione tra munus e ministerium. 4) È falso affermare che si possa confutare un Papa in base al Diritto Canonico. 5) È falso affermare che io approvo la tesi di Cionci circa la sede impedita.

3.    Alessandro Massano

grazie per la sua risposta.

1) lei dice è falso che la UDG possa servire per invalidare le elezioni di Francesco: e allora a che cosa serve la UDG? A che servono i numeri 76 e 77 che descrivono ESATTAMENTE il contesto del conclave 2013?? "se l'elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente costituzione... l'elezione è per ciò stesso nulla e invalida" "tutto ciò che precede la l'elezione deve essere osservato integralmente, anche se la vacanza della sede dovesse avvenire per rinuncia, a norma del canone 332 § 2"

2) lei dice è falso credere che l'elezione di un papa possa essere invalida... E come si concilia questa affermazione con i 40 antipapi della storia della chiesa? E con il voto di obbedienza dell'ordine francescano che è promessa in modo esplicito al Papa CANONICAMENTE eletto?? Perché esplicitare CANONICAMENTE??...

Mi fermo qui.

Caro Alessandro, su questa questione dell’antipapa bisogna che noi distinguiamo due cose: un conto è la sicurezza di fede che Dio assicura il verificarsi della successione apostolica; e un conto è la questione di sapere se uno che è stato dichiarato Papa lo è veramente. Noi cattolici siamo sicuri che il Papa eletto lo è stato validamente all’annuncio “Habemus Papam”, che testimonia il fatto che il Collegio Cardinalizio al completo ha eletto il nuovo Papa, che ha accettato. La possibilità invece di contestare l’elezione di un supposto Papa ci è data quando sappiamo che l’elezione non è stata fatta dal Collegio Cardinalizio al completo e che quindi ci sono stati dei Cardinali che non hanno voluto votare, in quanto riconoscevano il Papa già eletto validamente. Quindi, se Benedetto fosse rimasto Papa in carica, i Cardinali, o almeno una parte di essi, si sarebbero opposti alla convocazione del Conclave e avrebbero fatto presente il rischio di eleggere un Antipapa. Ora a nessun Cardinale è venuto in mente di fare una obiezione del genere, il che dimostra all’evidenza che Papa Francesco è il Papa legittimo.

4.    Alessandro Massano

mi scusi ma...lei inventa cose che la storia - e non solo - smentisce senza se e senza ma.

Questo è fanta-diritto canonico:

"la questione di sapere se uno che è stato dichiarato Papa lo è veramente. Noi cattolici siamo sicuri che il Papa eletto lo è stato validamente all’annuncio “Habemus Papam”, che testimonia il fatto che il Collegio Cardinalizio al completo ha eletto il nuovo Papa...Omissis...La possibilità invece di contestare l’elezione di un supposto Papa ci è data quando sappiamo che l’elezione non è stata fatta dal Collegio Cardinalizio al completo e che quindi ci sono stati dei Cardinali che non hanno voluto votare, in quanto riconoscevano il Papa già eletto validamente. Quindi, se Benedetto fosse rimasto Papa in carica, i Cardinali, o almeno una parte di essi, si sarebbero opposti alla convocazione del Conclave e avrebbero fatto presente il rischio di eleggere un Antipapa. Ora a nessun Cardinale è venuto in mente di fare una obiezione del genere, il che dimostra all’evidenza che Papa Francesco è il Papa legittimo."

Se tutta una classe di alunni si accorda per affermare che 2+2 fa 5...fa veramente 5???

Caro Alessandro, un Conclave non deve stabilire delle verità di fede, deve semplicemente operare una scelta pratica. Per questo è comprensibile da chiunque che il voto espresso da un Collegio Cardinalizio al completo non può che determinare il Papa legittimo, oltre al fatto che noi come cattolici sappiamo che ad ogni elezione del nuovo Papa è presente lo Spirito Santo, che garantisce la successione apostolica, che Cristo ha implicitamente promesso a Pietro, affinchè il Vangelo potesse essere annunciato a tutto il mondo fino alla fine dei secoli.

5.    Alessandro Massano

Ecco, così svilisce il conclave ad una sorta di riunione condominiale, tanto deve "semplicemente operare una scelta pratica"...semplicemente?! Uguale a "serve di nominare un segretario che verbalizzi". E lo Spirito Santo dovrebbe scomodarsi in via del tutto eccezionale, per una cosa che si fa "semplicemente"?? Mi scusi ma mi prende per fesso???

Altra perla: "Cristo ha implicitamente promesso a Pietro"...implicitamente un corno!! È stato più che esplicito!!!

Sono senza parole...anzi no: alle parole profetiche di Fulton Sheen ("saranno i laici a salvare la Chiesa") aggiungo io "senza alcuna collaborazione, anzi anche ostacolati dai pretoriani ordinati".

Caro Alessandro, ho l'impressione che lei non abbia capito il mio pensiero. Le ho fatto presente che il Collegio Cardinalizio, riunito in Concave per l'elezione di un nuovo Pontefice, è assistito dallo Spirito Santo in modo infallibile per assicurare la successione apostolica, che ho detto essere soltanto implicitamente ordinata da Cristo nell'incarico dato a Pietro, per il semplice fatto che la detta successione non risulta esplicitamente dal comando di Cristo, ma è chiaro che la si ricava necessariamente e logicamente dall'incarico dato a Pietro di insegnare il Vangelo fino alla fine del mondo.

6.     Primo Stendardi

Il Papa viene scelto dai cardinali.

Caro Primo, il criterio che noi cattolici abbiamo per sapere con sicurezza se un Papa eletto in Conclave è legittimo, è il concorde assenso dei Cardinali. Infatti nella storia si è verificato che dopo una elezione un gruppo di Cardinali elesse un altro Papa, come è successo nello scisma di Occidente del sec. XIV. In questo caso evidentemente il nuovo Papa fu un Antipapa, perchè al momento della elezione del primo Papa ci fu il consenso generale dei Cardinali. Nei confronti di Papa Francesco non c'è stata la benché minima contestazione o messa in dubbio della legittimità da parte di nessun Cardinale, anche da coloro che si potrebbero considerare vicini a Lefebvre.

7.    Primo Stendardi

Non ho sostenuto il contrario. Francesco è Papa legittimo e, anche se non mi piace affatto, li rispetto e prego per lui.

Volevo solo puntualizzare che lo Spirito Santo assiste sì i cardinali in conclave, ma non toglie il libero arbitrio per cui gli stessi sono liberi di accettare o meno l'eventuale ispirazione divina. Secondo alcuni, come la precedente interlocutrice, sembrano credere che lo Spirito Santo intervenga direttamente...

Caro Primo, le ricordo che alla elezione di un Pontefice è presente l’assistenza dello Spirito Santo. E’ ovvio che i cardinali hanno il loro libero arbitrio. Tanto è vero che c’è chi è a favore e chi è contro un certo candidato. Ma la maggioranza che elegge un certo candidato è indubbiamente assistita dallo Spirito Santo, il quale illumina l’intelletto e quindi muove la volontà umana proprio in quanto libera, inquantoché Dio è la causa prima di tutte le creature. Ora l’atto del libero arbitrio è creato da Dio. Quindi non deve meravigliare che questo atto non solo resti libero, ma sia effettivamente libero, proprio in quanto causato da Dio.

8.    Mattia El Rey

«Non si deve assolutamente pensare che è lo Spirito Santo a scegliere il Papa, perché ci sono troppi casi in cui è chiaro che non è stato lui a scegliere! Lo Spirito Santo non prende proprio il controllo della cosa, ma, come buon educatore, diciamo, ci lascia molto margine, molta libertà, senza abbandonarci completamente. Così, probabilmente, l'unica garanzia che egli offre è che la cosa non può essere completamente rovinata. Ci sono troppi esempi di papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto» (Intervista di J. Ratzinger Intervista a una televisione bavarese, citata dal National Catholic Reporter del 14 aprile 2005).

Caro Mattia, per il cattolico il Papa è sempre scelto dallo Spirito Santo, che ha la funzione di assicurare la successione apostolica, la quale a sua volta deriva dal carisma di Pietro, che Cristo gli ha donato come roccia sulla quale Egli ha fondato la Chiesa. Ciò non significa che ogni Papa sia santo. L’intervento dello Spirito Santo serve soltanto a far sì che il Papa sia validamente eletto, ma non gli garantisce nessuna perfezione morale, perché questa dipende soltanto dalla sua buona volontà e ciò è dimostrato dal fatto che nella storia abbiamo avuto Papi afflitti da vari vizi morali. L’assistenza dello Spirito Santo fa sì peraltro che un Papa non possa mai cadere nell’eresia.

9.    Andrea Cionci

Caro Padre Cavalcoli, lei avrebbe ragione se Bergoglio fosse il papa, cosa che non è. Se la chiesa antipapale comminasse la scomunica a un giornalista che, con approccio laico ha prodotto la più importante inchiesta sulle dimissioni di BXVI, senza al contempo fornire alcuna spiegazione ufficiale e senza aprire un processo, sarebbe una patente ammissione di colpa e una specie di corona d'alloro per lo scrivente. Spero proprio che commettano questo passo falso. Comunque vedo che Lei rifiuta di entrare in contatto coi fatti e i documenti che Le ho sottoposto, infatti non ha minimamente replicato nel merito del documentato discorso che Le ho sottoposto. E questo chiude il discorso. Un caro saluto.

Caro Dott. Andrea Cionci, io le faccio presente che le sue argomentazioni sono da me respinte non perché io rifletta un mio particolare punto di vista teologico, ma perché tali argomentazioni la mettono in contrasto con quel Collegio Cardinalizio, che ha eletto Papa Bergoglio. Quindi, dato e non concesso, che io le dessi ragione, lei dovrebbe tenere presente che ha contro di lei l’intero Collegio Cardinalizio. Questo, che cosa significa? Che lei si pone in una situazione di contrasto e di disobbedienza nei confronti di quello che hanno deciso i Cardinali Elettori. Forse che lei ha la pretesa di accusare l’intero Collegio Cardinalizio?

Le faccio inoltre presente che per noi cattolici il fatto che il Conclave abbia eletto quel dato Papa è per noi motivo di certezza che quel Papa è legittimo.

Per quanto poi riguarda il riferimento al Diritto Canonico, tenga presente che il Supremo Moderatore è il Papa stesso, per cui non ha alcun senso ipotizzare che le dimissioni di Papa Benedetto XVI e la successiva elezione di Papa Francesco, siano avvenute in contravvenzione al dettato del Diritto Canonico.

Le faccio inoltre presente che il chiarimento dato da Benedetto XVI circa il titolo di Papa Emerito, è effettivamente assente nell’attuale Diritto Canonico, ma questo non significa nulla. Dato che è stato riconosciuto anche da Papa Francesco, dobbiamo attenderci che questo titolo e le condizioni del suo porsi entreranno nel Diritto Canonico.

Possiamo dire inoltre che Papa Benedetto XVI ha fatto avanzare la conoscenza dogmatica del carisma petrino distinguendo munus e ministerium. Bisogna dire che Papa Benedetto, nel redigere la dichiarazione delle sue dimissioni, si è fatto aiutare da un canonista che ha usato un linguaggio diverso da quello del Diritto Canonico, ma resta chiara la dottrina.

Inoltre bisogna tenere presente che Papa Benedetto XVI ha stabilito il suo titolo di Papa Emerito dando le sue dimissioni, nella pienezza dell’esercizio dei suoi poteri apostolici.

10.  Piero Bianchi

non mi ha convinto... Questo che lei dice papa, ha detto che il "calvario è il fallimento di Dio, e che ci vedremo forse all’inferno"... Manco mi serve il diritto canonico e le vostre arrampicate sugli specchi per capire...

Caro Piero, queste parole del Papa devono essere contestualizzate. Si tratta di battute di spirito, che non vanno assolutamente considerate come pronunciamenti magisteriali. Bisogna lasciare anche a un Papa la facoltà di scherzare. Questo suo prenderla così sul serio denota un atteggiamento irriverente nei confronti del Papa.

11. Andrea Cionci

no Padre, non è come dice lei. In primis perché l'art 3 della UDG sancisce: 3. "Inoltre stabilisco che il Collegio Cardinalizio non possa in alcun modo disporre circa i diritti della Sede Apostolica e della Chiesa Romana, ed ancor meno lasciar cadere, direttamente o indirettamente, alcunché di essi, sia pure al fine di comporre dissidi o di perseguire azioni perpetrate contro i medesimi diritti dopo la morte o la valida rinuncia del Pontefice. (12) Sia cura di tutti i Cardinali tutelare questi diritti". Ne segue che il collegio potrebbe non star ottemperando all'art. 3 e non star facendo rispettare i diritti della sede. Ho depositato 15.000 firme in Segreteria di Stato per chiedere lumi ai cardinali e non si sono degnati di una risposta. I cardinali non sono infallibili e potrebbero non essere a conoscenza di quanto ha realmente fatto papa Benedetto. In realtà lo sanno tutti là dentro, è il segreto di Pulcinella, ma un po' hanno paura, un po' il solito atteggiamento pretesco del "sopire, troncare". Da parte mia, avvalendomi dei diritti e dei doveri dei battezzati ho presentato prima la petizione e poi l'istanza in tribunale. Ovviamente se Bergoglio non è il papa, la palla passa ai cardinali. Peraltro, come legge nella UDG si fa continuamente menzione di una VALIDA RINUNCIA e di una VALIDA ELEZIONE. Segno che c'è del tutto la possibilità che la rinuncia/elezione possa essere invalida. Infatti il combinato degli artt. 76 e 77 dice chiaramente che se il papa non ha rinunciato A norma del can 332.2, che richiede la rinuncia AL MUNUS, che lei stesso riconosce come distinto dal ministerium, L'ELEZIONE E' NULLA E INVALIDA SENZA CHE OCCORRA UNA DICHIARAZIONE IN PROPOSITO. Anche storicamente, il fatto che quel conclave abbia eletto un papa legittimo non è minimamente un dogma di fede, dato che nella storia ci sono stati 40 conclavi che hanno eletto ANTIPAPI. Quindi, di cosa sta parlando? Lei caro Padre, temo si sia legato con le sue mani: riconosce che il munus è cosa distinta dal ministerium, il can 332.2. impone la rinuncia al munus, questa non c'è stata ergo l'elezione di Bergoglio è nulla e invalida e non occorre alcuna dichiarazione in proposito. Le faccio una domanda: se oggi Bergoglio abdicasse, non dovrebbe rinunciare al munus? E dove lo pesca?

Caro Cionci, certamente può accadere che in un Conclave avvengano degli atti irregolari e in linea di principio posso ammettere benissimo che un Papa rinunci al suo ministero invalidamente. Per questo motivo San Giovanni Paolo II pubblicò la Universi Dominici Gregis, per mettere ordine in questa materia e impedire illegalità.

Tuttavia lei deve tenere presente, come cattolico, che lo Spirito Santo ad un certo punto nei lavori di un Conclave interviene e fa in modo che le volontà convergano su quel candidato, che è scelto da Dio. Come faccio a dire questo? Bisogna dirlo necessariamente, altrimenti non si verificherebbe quella successione apostolica che consente la presenza provvidenziale del Successore di Pietro per tutti i secoli fino alla fine del mondo.

Le ricordo ancora una volta che stando alla Dichiarazione di Benedetto XVI, e a prescindere dell’attuale linguaggio del Diritto Canonico, un Papa che dà le dimissioni non abbandona il munus, ma abbandona il ministerium e conserva il munus. Cosa intende Papa Benedetto per munus e per ministerium? Il munus è l’essere Papa; ministerium è fare il Papa. Quindi, nel caso della coesistenza di Benedetto e Francesco, abbiamo avuto due Papi col munus, cioè Papa emerito Benedetto e Papa in carica Francesco, e uno solo col ministerium, cioè Papa Francesco.

Per quanto riguarda il rapporto tra il Diritto Canonico e la Dichiarazione delle dimissioni di Benedetto, tenga presente che la Dichiarazione è fonte di Diritto e quindi non ha senso di giudicarla alla luce dell’attuale Diritto Canonico, perché sarà lo stesso Diritto Canonico ad essere modificato in base alla chiarificazione dottrinale del carisma petrino, contenuta nella Dichiarazione di Benedetto XVI.

12.  Ange Lab

Padre Cavalcoli mi faccia capire: sul CDC c’é scritto che per “dimettersi” il Sommo Pontefice deve rinunciare al Munus Petrino e su questo mi pare che siamo tutti d’accordo, giusto?

Quindi lei ci sta dicendo che se tutti i cardinali elettori, magari sotto pressioni o minacce, sia al momento del conclave che postume, o per la ragione che sia, fanno finta di ignorare questa norma del CDC, dobbiamo fare tutti finta che quell’articolo non esista, fare finta che Bergoglio sia stato eletto regolarmente e fare come le 3 scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano?

Ancora, lei dice “Per quanto poi riguarda il riferimento al Diritto Canonico, tenga presente che il Supremo Moderatore è il Papa stesso, per cui non ha alcun senso ipotizzare che le dimissioni di Papa Benedetto XVI e la successiva elezione di Papa Francesco, siano avvenute in contravvenzione al dettato del Diritto Canonico.” ….ma se questo é vero, dovrebbe essere vero sempre, visto che nel caso di dimissioni del Papa, il Papa c’é e fa quindi sempre da ‘moderatore’, come mai quindi nella Universi Dominici Gregis si ipotizza invece che la cosa (dimissioni non ‘a norma’) possa avvenire?

Caro Ange Lab, non occorre che facciamo finta che Francesco sia stato eletto regolarmente, ma che semplicemente riconosciamo la legittimità della sua elezione riconosciuta da tutti i Cardinali che hanno partecipato al Conclave.

 E' impossibile che un'elezione riconosciuta dall'intero Collegio cardinalizio sia stata fatta un dispregio del diritto canonico o  di precedenti disposizioni pontificie in materia, perchè, come Le ho detto, il Papa è il supremo moderatore del diritto canonico, per cui non è pensabile l'elezione di un Papa in contrasto col dettato del diritto canonico.

L'Universi Dominici gregis detta le norme per la regolarità delle elezioni, ma ciò non suppone che Dio possa permettere l'elezione di un falso Papa che interrompa la successione apostolica. Gli antipapi sono sempre scelti da una parte del Collegio cardinalizio: questo è il segno del loro essere antipapi. Il vero Papa invece si riconosce quando nessun Cardinale che ha partecipato al Conclave ha fatto obiezioni. E questo è appunto il caso di Papa Francesco.

13. Andrea Cionci

Il contesto temporale di applicabilità della UDG non lo decide lei: …

Caro Andrea, stabilire che Papa Francesco effettivamente rinuncia a governare la Chiesa, in altre stabilire che le sue dimissioni sono valide, non è cosa difficile e non c’è bisogno di citare il Diritto Canonico. Basta comprendere con esattezza ciò che il Papa intende dire. Il Papa dice di rinunciare al ministero, come risulta chiaramente da queste parole: “Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commisso renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.”

Lei mi potrebbe chiedere: che cos’è questo ministero? E’ il governo della Chiesa, come risulta chiaramente da queste altre parole del Sommo Pontefice: “Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam.”

Per quanto riguarda il munus di Papa Francesco non se lo deve inventare, perché Dio stesso glielo ha dato nel momento in cui ha accettato la sua elezione.

Riguardo a tutto il suo lavoro di ricerca, che ha presentato alla Segreteria di Stato per chiedere lumi, cerchi di comprendere la grandissima responsabilità che si è assunto, invitando 15.000 persone a firmare, con mettere in dubbio la validità dell’elezione di Papa Francesco. Le consiglio di correggere il lavoro iniziato, col comprendere ed esprimere pubblicamente la sua obbedienza al Sommo Pontefice Francesco.

14.  Andrea Cionci

Padre la sua argomentazione è assurdamente implosiva. Lo Spirito Santo naturalmente protegge un conclave VALIDO non un conclave fasullo convocato a papa non morto e non abdicatario AL MUNUS come richiesto esplicitamente dal can. 332.2 . Tanto che la UDG dice (artt. 76-77) che se la rinuncia non è a norma del can. 332.2 l'elezione che ne segue è nulla è invalida. Questo cassa anche la sua affermazione circa il fatto che la Declaratio di per sé faccia giurisprudenza. Se un papa, come si sveglia la mattina può rinunciare in qualsiasi modo, non avrebbe alcun senso l'art. 76-77 della UDG, no? Non ci possono mai essere due munera petrini perché il munus petrino non è un sacramento ma un primato di giurisdizione concesso singulariter Petro (can. 331). Ergo l'unico caso in cui Benedetto poteva rinunciare al solo fare il papa (peraltro solo quello pratico, dato che continua a farlo soffrendo e pregando) è la SEDE TOTALMENTE IMPEDITA. Lui come Gesu si è fatto mettere in croce e ha lasciato il campo alla chiesa del diavolo (Ticonio) per separare la chiesa di Cristo da quella dell'Anticristo, come ammise rispondendo ad Agamben. Le dice qualcosa che abbia mandato Gaenswein a dire "se non credete la risposta è nel libro di Geremia" dove si legge IO SONO IMPEDITO (tutto il libro riguarda un profeta impedito)? O vuol dirmi che BXVI dopo 3 anni in cui veniva "accusato" di essere impedito, ha commesso una leggerezza citando proprio Geremia? Attenzione: hanno detto anche questo e ciò equivale a "impugnare la verità". Io le consiglio: dica la verità e passi dalla parte della Chiesa cattolica, sarebbe molto brutto concludere il suo percorso nella chiesa scismatica gnostica antipapale.

Caro Cionci, in questo suo discorso lei riassume tutti i suoi argomenti, che io ho già confutato. In tale discorso io non noto l’animo di un cattolico in comunione con la Chiesa e con il Papa, ma quella di una persona che è, forse in buona fede, circuita da una setta ereticale che non ha nessuna intenzione di onorare la Chiesa, ma al contrario di distruggerla dall’interno.

Stando così le cose, se lei tiene ad essere cattolico, le faccio presente che lei sta rischiando seriamente di essere scomunicato, come è successo a Minutella e Viganò. D’altra parte, se lei dovesse prendere il non cale una eventuale scomunica, credendo che le venga da una Chiesa scismatica, ciò sarebbe già un segno che lei è già al di fuori della Chiesa.

Infatti, questa cosiddetta Chiesa scismatica di Papa Francesco da chi si dovrebbe separare? In altre parole, come fa Papa Francesco ad essere scismatico, quando lo scisma è la separazione dal Papa legittimo?

15.  Andrea Cionci

questa posizione equivarrebbe a sanare qualsiasi colpo di stato che preveda l'accordo della maggioranza dei cardinali, i quali non sono né infallibili, né impeccabili. Hanno detronizzato il re, e siccome tutti i nobili sono d'accordo, allora c'è stata una legittima successione monarchica? Roba da pazzi. La successione petrina non è ancora definitivamente interrotta, siamo solo in sede vacante e il Sacro Collegio stenta a capire la novità rappresentata dal gesto di papa Benedetto. Non perché i cardinali non agiscono come dovrebbero allora un atto canonico è sanato. Questo è impensabile. Un atto nullo è nullo e lo è per sempre. Peraltro è stato Lei stesso a dire che gli ultramodernisti si sono infiltrati fino ai massimi livelli. Quindi è Lei che conferma il perché il collegio non interviene. Comunque abbia fede: la questione, per dogma si risolverà prima del 2036, ultima data utile. Il problema è che vi troveranno dalla parte sbagliata.

Caro Cionci, le rispondo per punti.

Il paragone che lei fa con il colpo di stato non regge assolutamente, perché lei dovrebbe sapere, se lei è cattolico, che, quando si raduna il Conclave per l’elezione del nuovo Papa, il Conclave è assistito dallo Spirito Santo, il quale garantisce la successione apostolica.

La sua convinzione di avere capito meglio, di quanto abbiano capito i Cardinali, il significato del gesto di Benedetto nel dare le dimissioni dimostra una intollerabile presunzione, che ignora quella che è stata la presenza dello Spirito Santo nei lavori del Conclave.

Per quanto riguarda la presenza del modernismo in ambienti dirigenziali della Chiesa, questa è una cosa che io, come teologo, certamente sostengo da diversi anni in base ad una precisa documentazione. Lei però mi ha fatto dire che io avrei sostenuto anche una presenza modernistica in Segreteria di Stato. Ora questa cosa non l’ho mai detta. Ho parlato invece di una possibile pressione, da parte di forze moderniste, ricevuta da Papa Benedetto. Penso in modo particolare ai rahneriani. Ma detto questo, come le ho già detto più volte, mi guardo bene dal parlare di sede impedita, perché, sebbene Papa Benedetto abbia detto che non se la sentiva più di governare la Chiesa, certamente a causa di queste forze avverse, ho riconosciuto più volte che Papa Benedetto ha dato le dimissioni liberamente.

Queste sue parole mi sono alquanto oscure: “Comunque abbia fede: la questione, per dogma si risolverà prima del 2036, ultima data utile. Il problema è che vi troveranno dalla parte sbagliata”. Le sarei grato se me le volesse chiarire.

16. Mauro Etserga

Quando dimostrerete inequivocabilmente che "munus" e "ministerium" sono sinonimi, e che è lecito disattendere il diritto canonico (che discende dal diritto divino) specialmente nel canone: 332 comma 2, Allora forse potrete essere così assertivi; fino ad allora invito alla riflessione e alla prudenza prima di lanciarsi delle scomuniche reciproche.

17. Lucio Bergamaschi

non sono sinonimi ovviamente ma non sono scindibili.

vale anche il contrario. Ovvero se il Papa rinuncia (liberamente) al ministerium rinuncia anche al munus. L'unica possibilità per sostenere questa assurda idea della sede vacante è appunto presumere che la rinuncia di BXVI non sia stata libera ovvero che il papa emerito ci abbia mentito da papa quando ha detto "rinunzio liberamente" e per i successivi 9 anni. Che è veramente il peggior servizio che si poteva riservare all'amatissimo Papa Ratzinger.

18. Daniele Cellini

quali documenti? Sull'opportunità di continuare a vestire di bianco concordo, ma dalla rinuncia Benedetto XVI non è stato più Papa. Concordo con la posizione del cardinal Brandmuller sul fatto che storicamente e canonicamente non esiste e non potrà mai esistere il papato emerito. E se vuole aggiungo anche il fatto che, da grande amante del pensiero e della figura di Benedetto XVI, non concordo sulla rinuncia al ministero. Per me il Papa resta sino alla morte. Ma da qui ad affermare ciò che dice lei ce ne passa: documenti non ce ne sono; Bendetto ha riconosciuto come unico Papa il suo successore; il collegio cardinalizio ha manifestato unanime consenso sull'elezione di Francesco.

non ho detto che era canonicamente scadente, ma è un fatto che il Papato emerito non esiste nel diritto canonico e sino a Benedetto XVI non se n'è mai parlato. Tanto che molti canonisti chiedono di regolare la situazione del Papa che rinuncia. Resta il fatto che ciò che è chiaro canonicamente è che Benedetto poteva rinunciare e liberamente lo ha fatto. E la rinuncia è valida sino a prova del contrario. Dunque il conclave successivo è legittimo e Francesco è il successore! Letture escatologiche sono molto delicate da fare, perché si può confondere facilmente la volontà di Dio con quella degli uomini. Certo è che Cristo ha assicurato l'indefettibilità della Chiesa sino alla fine dil tempi.

19. Annamaria Lo Curto

Ma se discende dal Diritto Divino mica potrebbe essere modificabile

Caro Daniele, il card. Brandmueller è un illustre storico della Chiesa, che ci dice che il titolo di Papa Emerito non esiste in tutta la storia del Papato. Ma questo non è un argomento per dire che non può esistere. Infatti la conoscenza dell'esistenza di questo status del Papa l'abbiamo avuta solamente da Benedetto XVI.

Cara Annamaria, faccio presente che tra le leggi del Codice ce ne sono alcune, per esempio i Sacramenti o l'autorità pontificia, che sono di diritto divino, e ce ne sono delle altre, come per esempio quelle che riguardano il Diritto penale, le quali sono leggi positive stabilite dall'autorità ecclesiastica.

Caro Daniele, riconosco che la dottrina del Papato Emerito, enunciata da Benedetto, non è di fede definita. Tuttavia, considerandone il contenuto, essa si riferisce all'essenza del Papato, perchè il Papa parla di munus, che è precisamente l'ufficio petrino, che evidentemente è verità di fede, per cui questa dottrina del Papa Emerito a me sembra un'esplicitazione del dogma del Papato. Per questo rimango piuttosto perplesso davanti alla posizione del card. Brandmuller, la quale mi sembra piuttosto imprudente.

Caro Daniele, ripeto per l'ennesima volta che non c'è da meravigliarsi che il Diritto Canonico non contempli la figura del Papato Emerito, perchè questa figura è stata scoperta da Papa Benedetto XVI.



Immagine da Internet:
- Andrea Cionci

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4 commenti:

  1. Padre Cavalcoli, penso che non sia sconosciuto né alla Santa Sede né a Papa Francesco che il principale fattore che spiega il rifiuto personale del Pontefice sia dovuto al fatto psicologico e sociologico della xenofobia, cioè dell'avversione verso gli stranieri. L’odio europeo contro Papa Francesco può essere spiegato dalla xenofobia in Italia e in Europa? E negli Stati Uniti cosa succede?
    E, da ciò, un'adesione eccessiva alla personalità e alla figura intellettuale di Papa Benedetto XVI, proveniente dalla Germania, è sempre stata per contrastare, controbilanciare e opporsi al Papa argentino, extraeuropeo? E il crescente successo della Fraternità Sacerdotale San Pio X negli Usa, in Italia e in Francia? Cosa ne pensi di questo?

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    1. Caro Fabio,
      Papa Francesco ha mutato la linea di Papa Benedetto nel senso che non ha compreso alcune cose che Benedetto stava portando avanti.
      1. Non ha saputo apprezzare l'opera di mediazione e pacificazione che Benedetto stava conducendo nei confronti dei lefevriani, ma con la sua rigida opposizione ad essi ha ottenuto l'effetto di rafforzarli;
      2. Non ha ripreso la distinzione benedettiana tra vera e falsa interpretazione del Concilio, finendo per favorire l'interpretazione modernista;
      3. Benedetto sapeva essere imparziale fra lefevriani e modernisti. Invece Francesco è troppo severo verso i lefevriani e troppo indulgente verso i modernisti;
      4. Francesco ha trascurato di continuare l'opera di purificazione dottrinale che Ratzinger aveva compiuto da Prefetto della CDF.
      Tuttavia Francesco ha compiuto alcuni atti storici che lo hanno condotto più avanti di Benedetto:
      1. L'accordo di Abu Dhabi;
      2. la condanna dello gnosticismo;
      3. la predicazione contro il diavolo;
      4. la raccomandazione di S.Tommaso come Dottore comune della Chiesa.

      L'odio contro il Papa dipende da vari fattori a livello mondiale, per esempio dipende da coloro che non vogliono accettare le esigenze della misericordia, i cui orizzonti provengono dal Concilio. Inoltre l’odio purtroppo viene anche da fratelli di fede.
      Il Papa, tuttavia, dal canto suo, sembra debole nell'insegnamento dottrinale. Fatica nell'aiutarci ad ordinare l'amore del prossimo al desidero di vedere Dio. È sensibile alla giustizia sociale, ma ci insegna poco a temere la giustizia divina. Ci insegna a rispettare il diverso, ma sembra poco avveduto nel combattere il falso.

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  2. Caro Padre, la ammiro molto per la pazienza con la quale risponde a chi si finge sordo. La sua spiegazione è chiarissima e molto convincente. Onestamente non capisco come si possa pensare che papa Benedetto XVI, il quale ha sempre dimostrato un amore totale per la Chiesa e per Cristo, possa avere architettato una simile macchinazione, che recherebbe solo danno alla Chiesa da lui tanto amata. Ricordo che il Papa Benedetto XVI disse di aver pregato molto prima di prendere la decisione e mi piace pensare che l'illuminazione sui due munus distinti gli sia arrivata proprio a seguito delle sue preghiere.

    La ricordo nelle preghiere,

    Giuseppe

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    1. Caro Giuseppe,
      la ringrazio per la condivisione della mia interpretazione delle dimissioni di Papa Benedetto.
      Sono pienamente d’accordo con lei nel vedere il modo col quale il Papa ha definito il suo status di Papa Emerito come dettato da una divina ispirazione.
      Ciò coincide esattamente con la mia opinione, che ho più volte ripetuta, che il Papa, fruendo ancora in quel momento del carisma dell’infallibilità, abbia illuminato l’intera Chiesa su di un aspetto del Papato, appunto il Papato Emerito, che fino ad allora era stato ignorato.

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