È possibile che esistano altri soggetti umani in altri pianeti?
Che cosa dice la ragione
Quando ci poniamo la questione se una data cosa è possibile, dobbiamo tener presente che esistono due tipi di possibilità: la possibilità ideale o concepibilità, che riguarda l’essenza della cosa e la possibilità reale, che riguarda l’esistenza, ossia se la cosa può effettivamente esistere. E poi bisogna aver chiarito di che cosa stiamo parlando, cioè occorre dare una definizione della cosa della cui possibilità ci stiamo occupando.
Così, quando si parla di «extraterrestri» o di «alieni» a che cosa pensiamo? Che idea ce ne facciamo? Facciamo un discorso razionale, scientifico o filosofico o lavoriamo con la fantasia o la mitologia, pensiamo ai personaggi dei film di fantascienza americani?
Se non vogliamo dar corpo alle fantasie, non confondere l’essere con l’essere pensato, raggiungere la verità e addirittura sapere che cosa Dio può fare o ha fatto, è chiaro che occorre usare rigorosamente l’esperienza e la ragione e lasciar da parte i film americani o i mirabolanti racconti televisivi per ragazzi. Possono essere simpatici, avere un valore simbolico e anche educativo, ma nulla hanno a che vedere con la scienza.
Il problema allora è quello di chiarire che cosa intendiamo quando parliamo dell’uomo, perché è presupposto che l’extraterrestre è evidentemente concepito come un personaggio o un vivente che se non è l’uomo, dovrebbe assomigliare all’uomo magari in meglio.
Ci accorgeremo infatti che una volta chiarito il concetto di uomo, il concetto di extraterrestre come personaggio simile o magari superiore all’uomo, ma che non è uomo, risulta un concetto contradditorio, un parto di una fantasia incontrollata, avulsa dalla realtà, denotante una confusione di piani diversi della vita o modi dell’essere, per cui non può essere assolutamente oggetto di considerazione scientifica, la quale evita di considerare cose assurde o contradditorie, ma non si accontenta neppure della possibilità ideale, e invece esige la possibilità reale.
Per un qualcosa di confusionario come l’extraterrestre, negato che sia un uomo, non solo non esiste una possibilità di esistenza reale, ma neppure ideale o immaginaria, come esiste per Babbo Natale o Topolino, perché è un concetto contradditorio ed inintellegibile.
Cominciamo allora col ricordare che la ragione ci dice che l’uomo è l’animale ragionevole, è sostanza composta di spirito e corpo, corpo vivificato da uno spirito, materia informata da un’anima razionale, soggetto fisico intelligente, soggetto personale. Dovunque esiste o possa esistere un ente di questa specie, questo è l’uomo.
L’esperienza ci dice però anche che l’uomo è egoista, fragile e peccatore, quindi bisognoso di salvezza, che non è capace di procurarsi da sé, se Dio non lo soccorre. L’esperienza ci parla anche dell’esistenza dei credenti in Cristo, i quali con la loro vita danno prova della possibilità dell’uomo di liberarsi dal male e di raggiungere livelli di virtù ai quali non arrivano i non-credenti.
Dal punto di vista filosofico, nel risolvere questa questione, si deve escludere la possibilità di una nozione analogica, non univoca, dell’uomo o dell’animale ragionevole, nozione qui fuori luogo, perché in tal caso crea confusione, discriminazioni ed equivoci.
L’extraterrestrista, anziché far uso delle categorie dell’identità della natura umana, identica in tutti gli individui umani, fra di loro diversi, nel comune possesso della ragione, comune a tutti gli individui della specie umana, anziché tener presente l’uguaglianza e l’universalità della natura o essenza o della specie umana o del genere umano, fa un uso improprio e fuori luogo delle categorie della pluralità, della somiglianza e della diversità. come se potessero esistere non solo diversi individui umani o diverse misure di essere umano o diverse razze della stessa specie umana identica in tutti gli individui per quanto diversi fra di loro, ma come se si potesse ammettere l’esistenza di soggetti fisici intelligenti non uomini o ma simili all’uomo. Questa è un’idea assurda e Dio non può assolutamente creare una mostruosità del genere.
Per risolvere questa questione occorre avere allora una giusta considerazione della dignità dell’uomo e dei suoi limiti e difetti: non esagerare calcando troppo sullo spirito, sull’io e sulla coscienza, fino a identificare l’uomo con l’essere, con l’assoluto o con Dio o col Tutto., e non degradare la sua dignità spirituale sotto pretesto della sua animalità.
D’altra parte, definire che cosa è l’uomo in base alla semplice autocoscienza senza guardare fuori le cose esterne materiali che ci circondano e quell’essere materiale corporeo che noi stessi siamo, vuol dire avere la stessa saggezza di quell’asinello che voleva sollevarsi in alto prendendosi per la coda.
Ma non bisogna neanche avere una concezione troppo bassa, empirista, positivista o materialista dell’uomo, riducendolo alle dimensioni dell’animale o addirittura di un composto chimico. Per sapere che cosa è l’uomo non basta la chimica, la fisica o la biologia o la zoologia, ma occorre un concetto dello spirito; occorre cioè l’antropologia filosofica, che conosce sì il corpo, ma anche lo spirito.
E ci mettiamo dal punto di vista dell’uno e dell’altro caso. l’ipotesi di uomini in altri pianeti è del tutto plausibile, perchè l’uomo non è concepito come creato da Dio, corpo animato da uno spirito simile a Dio, ma come prodotto del cosmo nel caso del materialismo e teofania come apparizione divina nell’idealismo panteista.
Inoltre noi non sappiamo fino a che punto ed entro quali limiti l’anima umana accetti di informare un data corpo. Non sappiamo quali siano le condizioni-limite sotto le quali soltanto e non oltre le quali un corpo può essere informato dall’anima. Noi sappiamo che di fatto informa il nostro corpo, ma non sappiamo se potrebbe animarne uno con tre occhi, 42 denti, sei dita alle mani e ai piedi ed alto quattro metri.
Quindi un soggetto fisicamente molto diverso da noi e intelligente anche più o meno di noi necessariamente manca della natura dell’essere umano. Quando furono scoperti gli abitanti delle Americhe nacque il dubbio se essi avessero un’anima razionale, tanto diversi apparivano da noi Europei. Ma nessun uomo sensato pensò che non erano uomini, ma solo soggetti simili a noi uomini europei. Quello che è impossibile è un soggetto fisico intelligente che non è un uomo, perchè sarebbe come dire un uomo che non è un uomo.
Considerando d’altra parte l’onnipotenza divina, la ragione ci dice che Dio, se vuole o se avesse voluto, può o potrebbe creare o potrebbe aver creato una molteplicità di umanità ovvero di individui umani in differenti pianeti. Questa è una possibilità ideale, che però non autorizza il dedurre una possibilità reale.
La cosa può essere tollerata negli scienziati non-credenti, perché solo dalla rivelazione sappiamo che l’umanità ha avuto origine da una coppia su questa terra, così da escludere il poligenismo. Per questo la Specola Vaticana non sbaglia nel riconoscere agli scienziati non credenti il diritto, secondo la loro coscienza, di essere aperti a tentare di accogliere o di inviare nello spazio cosmico eventuali messaggi intellegibili da una vita intelligente da noi decifrabile. Se invece c’interroghiamo in base alla ragione su ciò che di fatto Dio ha creato, noi constatiamo l’esistenza dell’umanità su questa terra e sappiamo che gli uomini si moltiplicano ed aumentano per generazione.
Ponendosi sempre dal punto di vista dei non-credenti, allo stato attuale delle nostre conoscenze dell’universo, a prescindere dalla fede, non siamo in grado di sapere se in altri pianeti ci sono altri soggetti umani o creati là da Dio o pervenuti là partendo dalla terra. L’ipotesi che vi siano giunti partendo dalla terra appare tuttavia insostenibile, considerando il fatto che allo scopo sarebbe stato necessario l’uso di una tecnologia e di conoscenze astronomiche immensamente superiori a quelli che possediamo oggi preceduti da un’evoluzione che arretra sino allo stadio di civiltà immensamente inferiore a quello attuale.
In conclusione, chiedersi se possono esistere gli extraterrestri é una domanda male impostata, perché basata su di un concetto bastardo e contradditorio. Già in base alla ragione che forma un sano concetto di uomo, sappiamo che l’extraterrestre, così come l’ho definito, non esiste e non può esistere. Non è invece contrario alla scienza chiedersi se possono esistere esseri umani, anche se in base alla fede la risposta è negativa.
Il parere del Direttore della Specola Vaticana
Ne L'Osservatore Romano del 14 maggio 2008[1] Salvatore Valiante intervista il Padre Funes, Direttore della Specola Vaticana rivolgendogli, tra le altre, le seguenti domande:
Nella Genesi si
parla della terra, degli animali, dell'uomo e della donna. Questo esclude la
possibilità dell'esistenza di altri mondi o esseri viventi nell'universo?
A mio giudizio questa possibilità esiste. Gli astronomi ritengono che
l'universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è
composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte,
potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia
sviluppata anche altrove? C'è un ramo dell'astronomia, l'astrobiologia, che
studia proprio questo aspetto e che ha fatto molti progressi negli ultimi anni.
Esaminando gli spettri della luce che viene dalle stelle e dai pianeti, presto
si potranno individuare gli elementi delle loro atmosfere - i cosiddetti biomakers
- e capire se ci sono le condizioni per la nascita e lo sviluppo della vita.
Del resto, forme di vita potrebbero esistere in teoria perfino senza ossigeno o
idrogeno.
Si riferisce anche ad esseri simili a noi o più evoluti?
È possibile. Finora non abbiamo nessuna prova. Ma certamente in un universo così grande non si può escludere questa ipotesi.
Osservo che se fossi stato Padre Funes avrei chiesto all’intervistatore: che cosa intende per «esseri simili a noi o più evoluti»? Esseri umani? Esseri umani diversi da noi? Esseri non umani ma simili a noi uomini? Bisogna distinguere. Ipotizzare l’esistenza in altri pianeti di altri esseri umani simili a noi, di razze o conformazioni o dimensioni diverse è un’ipotesi concettualmente intellegibile, restando in sospeso se c’è o no ragione di porla.
Chiedersi invece se possono esistere esseri simili a noi uomini, ma che non sono uomini, è un’ipotesi assurda perché sarebbe come chiedersi se può esistere un altro triangolo equilatero ad esso simile, ma che non sia equilatero. Ora se parliamo di specie fisiche sperimentali, vale certamente il principio dell’analogia: il gatto assomiglia al gattopardo.
Ma se entriamo nel campo delle specie intellegibili, ontologiche ovvero nei gradi dell’essere categoriale, entriamo nel campo dell’univocità, come in matematica. L’analogia viceversa funziona tra le nozioni trascendentali. E per questo Aristotele diceva che le specie categoriali sono come i numeri: cambiano con l’aggiunta o la sottrazione di una unità.
Non c’è qui spazio per la somiglianza. Non diciamo che 2+2 assomiglia 4, ma che è 4. Ora la nozione di uomo non è analogica: l’ente uomo o è uomo o non è uomo. Non ci sono sfumature, gradi o forme intermedi, passaggi senza soluzione di continuità fra l’uomo e il non uomo, come credeva Darwin.
Non esistono gradazioni dell’essere uomo come nelle realtà analogiche, per esempio nella vita, nel pensiero, nella luce, nell’amore, nella bontà, nella virtù e così via. La specie umana non ha sopra o sotto di sé una forma simile, ma una specie semplicemente differente: al di sopra, l’angelo; al di sotto, la bestia. Si toglie un’unità - la ragione - ed otteniamo la bestia. Si aggiunge un’unità – l’intuito - e si ottiene l’angelo.
E questo non sarebbe un problema per la nostra fede?
Io ritengo di no. Come esiste una molteplicità di creature sulla terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Per dirla con san Francesco, se consideriamo le creature terrene come "fratello" e "sorella", perché non potremmo parlare anche di un "fratello extraterrestre"? Farebbe parte comunque della creazione.
Osservo che la fede ci dice che l’unica umanità esistente è quella che risiede su questa terra, a meno che in tempi passati – cosa estremamente improbabile - qualcuno da questa terra non sia andato a colonizzare un altro pianeta. Ma la fede ci dice anche l’umanità ha avuto origine da una sola coppia e quindi è escluso il poligenismo, cioè il fatto che Dio abbi creato altre umanità in altri pianeti, benchè se avesse voluto, avrebbe potuto farlo.
Inoltre la fede ci insegna che la colpa originale si trasmette per generazione, cosa che richiede il monogenismo, perché diversamente sarebbe impossibile la trasmissione della colpa originale.
E per quanto riguarda la redenzione?
Prendiamo in prestito l'immagine evangelica della pecora smarrita. Il pastore lascia le novantanove nell'ovile per andare a cercare quella che si è persa. Pensiamo che in questo universo possano esserci cento pecore, corrispondenti a diverse forme di creature. Noi che apparteniamo al genere umano potremmo essere proprio la pecora smarrita, i peccatori che hanno bisogno del pastore. Dio si è fatto uomo in Gesù per salvarci. Così, se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti nell'amicizia piena con il loro Creatore.
Osservo che c’è da notare come il Padre Funes non ragiona in base a quella nozione filosofica univoca dell’uomo, alla quale mi sono riferito sopra, nozione confermata dal dogma[2], ma fa piuttosto pensare che si ispiri a modelli stravaganti e fantastici inventati e forniti dalla produzione cinematografica fantascientifica americana.
Notiamo infatti l’ambiguità del suo modo di esprimersi. Egli parla di «diverse forme di creature». Che cosa sono? Animali ragionevoli? Angeli corporei? Spiriti materializzati? Soggetti fisici intelligenti? Enti personali fisici? Sono o non sono sono esseri umani?
Non esistono nel creato, né possono esistere forme miste o intermedie tra l’uomo e la bestia e tra l’uomo e l’angelo. Se l’anima è sensitiva e non spirituale abbiamo la bestia. Se lo spirito vive come natura completa senza corpo, abbiamo l’angelo. Dove il vivente conoscente non è l’uomo, abbiamo o l’angelo o la bestia. Non si scappa.
Funes parla altresì di «esseri intelligenti». Esseri corporei intelligenti? Se hanno corpo, sono esseri umani. Si direbbe che Funes non abbia chiara la differenza fra la bestia, l’uomo e l’angelo.
La prova che Padre Funes lavorando di fantasia e non ragiona scientificamente o filosoficamente e quindi neppure il dogma antrropologico, è data dal fatto che distingue questi esseri da «noi che apparteniamo al genere umano», come se questi esseri non fossero uomini, ma qualcosa di simile. Ma che cosa sono? Se sono esseri fisici intelligenti, per quanto fisicamente diversi da noi, sono uomini! Anche i pigmei e gli aborigeni australiani sono uomini. Padre Funes si mette nei guai con le sue stesse mani.
Insisto: se invece fossero peccatori, sarebbe possibile una redenzione anche per loro?
Gesù si è incarnato una volta per tutte. L'incarnazione è un evento unico e irripetibile. Comunque sono sicuro che anche loro, in qualche modo, avrebbero la possibilità di godere della misericordia di Dio, così come è stato per noi uomini.
Osservo che qui Funes arriva bensì a liberarsi dal suo concetto spurio di extraterrestre e parla chiaramente di uomini anche per gli altri pianeti, ma ciò non basta a salvare il suo discorso dall’eterodossia, perché ipotizza come possibile l’esistenza di altri esseri umani feriti dal peccato originale in altri pianti, uomini non giunti dalla terra, ma creati da Dio sul luogo secondo il principio del poligenismo, che, come abbiamo visto, contrasta con la fede.
Occorre dire allora con dispiacere, ma con franchezza che queste idee sugli extraterrestri, una volta che fossero messe in pratica, condurrebbero ad ogni forma di arbitrio, abuso, disuguaglianza, classismo, razzismo, favoritismo, discriminazione, tirannide, oppressione dell’uomo sull’uomo e nazionalismo, in aperto contrasto con l’incessante appello di Papa Francesco alla fratellanza, alla mutua collaborazione, all’uguaglianza, alla solidarietà, alla comune figliolanza divina, pur nella legittima varietà delle scelte e delle culture, in perfetta continuità con la più pura tradizione evangelica e cristiana.
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 18 agosto 2025
Non c’è qui spazio per la somiglianza. Non diciamo che 2+2 assomiglia 4, ma che è 4. Ora la nozione di uomo non è analogica: l’ente uomo o è uomo o non è uomo. Non ci sono sfumature, gradi o forme intermedi, passaggi senza soluzione di continuità fra l’uomo e il non uomo, come credeva Darwin.
Non esistono gradazioni dell’essere uomo come nelle realtà analogiche, per esempio nella vita, nel pensiero, nella luce, nell’amore, nella bontà, nella virtù e così via. La specie umana non ha sopra o sotto di sé una forma simile, ma una specie semplicemente differente: al di sopra, l’angelo; al di sotto, la bestia. Si toglie un’unità - la ragione - ed otteniamo la bestia. Si aggiunge un’unità – l’intuito - e si ottiene l’angelo.
[1] https://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2008/112q08a1.html
Il rapporto tra astronomia e fede in un'intervista a padre Funes, direttore della Specola Vaticana - L'extraterrestre è mio fratello, di Francesco M. Valiante
[2] Vedi la definizione della natura umana composta di spirito e corpo nel Concilio Lateranense IV del 1215 e dell’anima come forma sostanziale del corpo nel Concilio di Viennes del 1312.
E' un tema per specialisti. Padre Funes é un gesuita, con tutto quello che oggi implica il termine, mi pare. Pare che in certi gesuiti non importi più il dogma ma il libero interpretare ed il libero pensare anche in materia di fede. Forse Papa Leone dovrebbe chiarire anche questo punto come indirettamente ha già fatto sulle idee che circolavano durante il Sinodo per l'Amazonia (la natura non é superiore all'uomo, il peccato originale ha colpito anche gli indigeni, e niente Pachamama, Cristo é Salvatore anche per loro).
RispondiEliminaCaro Anonimo,
Eliminasappiamo ormai da decenni qual è la situazione della Chiesa a seguito dell’influsso modernistico. E’ giunto il momento in cui occorre più che mai che noi cattolici, in comunione col Papa, lo aiutiamo a trovare le vie della conciliazione, perché questa divisione tra di noi è una controtestimonianza, che fa sì che la Chiesa non sia credibile come annunciatrice e fautrice di pace, quando oggi più che mai il mondo ha bisogno di pace.
Grazie Padre, mi scuso per l'anonimato involontario, sono Alessandro, ma non riesco a farmi conoscere nonostante abbia provato a collegarmi al mio conto Google prima di scrvere. (Forse é un problema tecnico del sito')
EliminaCaro Alessandro,
Eliminala ringrazio per il suo messaggio. Tuttavia non riesco ad identificarla. Le sarei pertanto grato se mi desse alcuni ragguagli sulla sua identità.
Ultimamente anch’io, prima di pubblicare il mio testo, devo cliccare sulla freccina a destra di “commenta come” e scelgo “Account Google”.
Caro Padre, stando alle ultime ricerche la vita che deriva dal caso risulta praticamente impossibile, la vecchia frase "ci sono 100 miliardi di galassie con 100 miliardi di stelle con relativi pianeti, è probabile che ci sia vita su uno di essi" no ha senso. Alcuni studiosi hanno calcolato la possibilità che la cellula più semplice conosciuta si possa generere per caso; la probabilità è risultata di 1 diviso 10 elevato a 300, ovvero un 1 con 300 zeri dietro, (consideriamo che 100 miliardi x 100 miliardi fa 10 elevato a 22), praticemente impossibile. A conferma che gli scienziat atei questo lo sanno, è il tentativo di elaborare nuove teorie come quella del multiverso (che ipotizza infiniti universi) che non sono empiricamente dimostrabili, al contrario del Big Bang, per spiegare la comparsa della vita. Qundi ciò che ha detto il direttore della Specula non è solo contro la dottrina, ma anche contro la scienza.
RispondiEliminaUn caro saluto,
Giuseppe
Caro Giuseppe,
Eliminala questione se può esistere una vita infraumana su altri pianeti, per essere trattata con rigore filosofico, deve supporre l’esistenza di un Dio creatore sapientissimo, provvidente ed ordinatore dell’universo. Ora, il concetto di caso è del tutto contrario a queste verità filosofiche incontrovertibili.
Per questo motivo non è ragionevole ipotizzare una vita che deriva dal caso. La vita è creata da Dio ed ha delle finalità ben precise a seconda delle varie forme di vita.
È vero che noi in certi giochi diciamo di agitare alcuni oggetti a caso, come per esempio i dadi. Ma in realtà anche il movimento dei dadi segue delle leggi fisiche ben precise.
Per quanto riguarda la considerazione della cellula, per quanto essa possa essere semplice, si tratta pur sempre di un organismo vivente, la cui attività finalistica dimostra la direzione da parte di un’intelligenza, che evidentemente non è una intelligenza appartenente alla cellula, perché la cellula è guidata da quella intelligenza trascendente che l’ha creata.
Per quanto riguarda il calcolo delle probabilità, lo so che esso ha una sua legittimità, ma esso si riferisce ad azioni compiute dall’uomo su materiali, che in ogni caso si muovono secondo leggi fisiche ben precise.
Per questo la tesi della impossibilità della produzione casuale di una cellula vivente risulta del tutto inutile, perché non è fondata su di una cosmologia razionale, ma sulla fede nel caso, che non ha nulla di scientifico, perché la scienza per sua essenza cerca la causa, che è esattamente il contrario del caso.
Certo Padre, sono perfettamente d'accordo con Lei. La mia era una riflessione per dire che chi crede solo alla scienza, neanche messo di fronte all'evidenza scientifica si arrende. Giuseppe
EliminaCaro Giuseppe,
Eliminala sua considerazione è molto interessante. Se ho ben capito, parlando di chi crede solo nella scienza, lei si riferisce a chi si fa della scienza un idolo, come se non esistesse alcun sapere superiore che proviene dalla divina rivelazione. Papa Francesco direbbe che questi sono degli gnostici.
Per quale motivo dei soggetti di questo genere non si arrenderebbero davanti ad una evidenza scientifica, che non è di loro gusto? Appunto perché non sono dei veri scienziati. Se fossero vero scienziati si arrenderebbero sempre e comunque a qualunque dimostrazione scientifica.
Il vero scienziato non è colui che crede solo alla scienza e si chiude alla fede, ma è precisamente colui che riconosce che la ragione è superata ed aiutata dalla fede, perché credere è sommamente ragionevole.
Il credere nel caso, per esempio, non è cosa ragionevole; eppure chi fa della scienza un idolo è facilissimo che confonda il caso con la scienza.
Esattamente, padre, mi riferivo proprio a coloro che fanno della scienza un idolo. Giuseppe
EliminaCarissimo p. Giovanni sulla questione che lei tratta in questo articolo sulla possibilità dell’esistenza di esseri umani su altri pianeti nell’Universo, mi chiedo e le chiedo se sia corretto pensare, partendo dallo stato edenico dell’uomo, prima della caduta causata dal peccato originale che l’uomo, trovandosi in questo stato, avrebbe potuto con estrema facilità colonizzare l’intero Universo, superando degli spazi sconfinati, dominando energie gigantesche, secondo le parole del Signore che ordina alla coppia primitiva di moltiplicarsi e di dominare la terra. Che significa “terra”? io penso non solo il nostro pianeta ma tutto l’Universo, comprese le galassie, le stelle e i pianeti e tutte le realtà create dell’Universo.
RispondiEliminaInfatti Adamo ed Eva erano dotati dei doni preternaturali della scienza infusa, dell’immortalità, dell’esenzione da ogni tipo di difetto fisico e morale, oltre che di un potere di dominio sull’Universo di tale forza che noi non immaginiamo neppure. In tal modo in breve tempo il genere umano avrebbe occupato tutti gli sconfinati spazi cosmici, utilizzando tutte le energie dell’universo, giungendo a coltivare tutti i pianeti predisposti per la vita e sparsi in tutto l’universo.
Oltre a ciò, l’umanità avrebbe potuto diffondere tutte le forme della vita infra umana: animali e piante, nell’Universo.
Penso quindi che sulla base di queste considerazioni non è da escludere la presenza di vita non solo in termini di micro-organismi su altri pianeti, ma anche di altri soggetti che devono avere certamente l’identità di natura umana così come è stata voluta e creata da Dio.
Don Vincenzo
Caro Don Vincenzo,
Eliminaquesta conquista meravigliosa dell’universo sarebbe stata possibile all’uomo se non ci fosse stato il peccato originale.
Indubbiamente la Scrittura, quando parla del cielo e della terra, è chiaro che si riferisce a quello sconfinato universo che solo noi oggi conosciamo.
Tuttavia nelle attuali condizioni della natura decaduta, benchè redenta, come ho ripetuto e argomentato più volte, non è affatto ipotizzabile pensare che in altri pianeti si trovino altri esseri umani provenienti da questa terra.
L’attuale universo è stato creato per l’umanità, destinata a popolarlo. Ma a causa delle conseguenze del peccato originale non abbiamo più i mezzi per realizzare quell’impresa che i nostri Progenitori avrebbero realizzato con la massima facilità, se non avessero peccato.
Comunque tutto questo universo continua ad essere a nostra disposizione e quindi non è affatto proibito adoperarsi il più possibile per inventare mezzi per coprire le immense distanze che separano la nostra terra dagli altri pianeti.
Ma solo alla fine dei tempi, l’umanità gloriosa avrà la possibilità di prendere pieno possesso di tutto il creato, che Dio ha fatto per l’uomo, e ciò avverrà grazie a Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo, ossia dei cieli e della terra nuovi.
Grazie come sempre p. Giovanni per le sue argomentate e chiare risposte.
EliminaSistematicamente torna a galla questo non problema dei mondi cloni. I fautori di queste teorie cercano di screditare la Genesi e quello che segue a cascata sul piano dottrinale con lo scopo di smontare la Fede nostra nel Dio nostro uno e trino.
RispondiEliminaEppure e' talmente logico che da un Eden venissero scacciati un uomo con una donna, non x uomini e x donne.
Poi, sempre seguendo la nostra umana logica, povera si', ma non nulla (tanto quanto e non di meno del suo collega libero arbitrio) se,
Dio avesse creato piu' mondi simili al nostro, ce li avrebbe svelati da subito (ma allora la genesi ci sarebbe stata consegnata diversa).
Concludendo, cari cattolici, stiamo molto alla larga da questi quattro frassoni cartesiani che ci propinano fin da fanciulli e da due secoli i racconti fantastici alla Verne, Star Wars. ecc. E impariamo a studiare questi falsari per raggiungere facilmente poi la Verita' (anche tra i rappresentanti della Chiesa: Dio va' rispettato anche cosi') LJC
Caro Fedele,
Eliminase Dio avesse voluto, avrebbe potuto dare inizio al genere umano creando più coppie originarie su questa terra e su altri pianeti. Escludendo il fatto del peccato originale, effettivamente se ci fossero altri uomini in altri pianeti credo che Dio ce lo avrebbe detto, anche se non era obbligato a farlo.
Ciò che proibisce di credere che effettivamente esistano altri esseri ragionevoli è il fatto del peccato originale commesso dalla prima coppia. La colpa di questo peccato si trasmette per generazione a tutta l’umanità. Se dovessimo ammettere il poligenismo o terrestre o extraterrestre saremmo obbligati ad ammettere un’altra umanità esente dal peccato originale, ma ciò è contro la fede, la quale dice che il peccato ha inquinato tutta l’umanità.
Caro Padre, so a proposito che Padre Pio si espresse a favore, ma non ho ben capito se egli lo sapesse per certo o fosse solo un'opinione sua personale.
RispondiEliminaCaro Anonimo,
Eliminariguardo al parere di P. Pio, non ho informazioni sufficienti per esprimere un giudizio.
Considerando la grandezza di questo Santo, mi piacerebbe tornare su questa questione che a suo tempo ho già trattato. Lei è in grado di darmi una documentazione precisa su quello che P. Pio ha effettivamente detto, citando le fonti?
Solo a questo punto potremmo riprendere la discussione, che è molto interessante. Si ricordi comunque che anche i grandi santi possono cadere in errori involontariamente.
Su questa questione degli extraterrestri ho già mostrato abbondantemente quello che ci dice la scienza, la teologia e la fede.
Chiedo scusa se, per fare prima, ho ricopiato il messaggio riguardante Padre Pio di un altro utente (è inserito tra i commenti sotto all'altro Suo articolo sull'argomento), ma le frasi sono quelle e si trovano sul web facilmente.
RispondiEliminaDunque Padre, sono due i libri pubblicati che riportano queste frasi di Padre Pio sull'argomento, uno è quello di Cleonice Morcaldi (figlia spirituale di Padre Pio) e l'altro di don Nello Castello:
RispondiElimina1. Cleonice disse a Padre Pio:
“Quando mi han detto che i pianeti sono abitati, la mia fede si è scossa”.
Padre Pio rispose:
“E che? Non vorresti che ci fossero altri esseri? Che l’onnipotenza di Dio si fosse limitata a questo nostro piccolo pianeta?”
(Padre Pio a Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio diario intimo spirituale, Edizioni casa sollievo della sofferenza, quinta edizione, 2013, pag. 85)
2.“Padre, dicono che negli altri pianeti ci sono altre creature di Dio! “
E che, vorresti che non ci fossero, che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che, vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore?”
“Ho pensato che la Terra è un niente, di fronte agli astri e tutti gli altri pianeti.”
Eh! Si, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno degli esseri che non avranno peccato come noi”
(Dal libro COSÌ PARLÒ PADRE PIO, edizione curata da Don Nello Castello, Imprimatur Vicenza, 14/6/74, † C. Fanton, Vescovo Ausiliare”).
Padre credo che le frasi siano autentiche.
Caro Anonimo,
EliminaP. Pio non era un teologo, per cui io credo che queste parole del santo sacerdote siano state pronunciate per impulso pensando alla onnipotenza divina. Secondo me P. Pio non si è reso conto della complessità di questa questione e di come in essa giochi quel ruolo essenziale, che è svolto dal peccato originale, secondo quanto ho già detto in miei precedenti scritti.
Inoltre, chi sono questi “esseri”? Chi sono queste creature? Come ho già detto, se si tratta di esseri umani, indubbiamente se Dio avesse voluto avrebbe potuto creare altri esseri umani in altri pianeti, ma la teologia, come ho già dimostrato in precedenza, ci insegna che di fatto Dio ha creato l’umanità solo su questa terra.
Caro Padre, ho inviato io il messaggio riguardante Padre Pio. Anch'io penso si sia trattato di un'esaltazione della potenza divina. Proprio oggi, comunque, il giornale 'Il Messaggero ha pubblicato un'intervista al nuovo direttore della Specola Vaticana dove viene toccato il tema alieni e Redenzione, e mi ha fatto storcere il naso leggere parole così possibiliste rispetto all'ipotesi di vita extraterrestre, soprattutto alla luce delle implicazioni cristologiche: in pratica questo direttore, tra l'altro anche sacerdote, parla di un Cristo cosmico e cose così. Bah.
RispondiEliminaMi correggo padre, non è il direttore della Specola Vaticana bensì uno scienziato della stessa.
RispondiEliminaL'intervista è pubblicata qui:
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/vaticano_alieni_creature_di_dio_evangelizzare_i_pianeti_padre_gabriele_gionti_leone_xiv-9046427.html
Caro Giorgio,
Eliminala ringrazio dell’articolo del Messaggero, che mi ha fatto pervenire.
Di questo articolo ho potuto leggere solo una parte, riportata da Instagram (https://www.instagram.com/p/DOJFpTxEQnq/ ):
“Da scienziato non esclude che, da qualche parte dell'universo, siano presenti altri pianeti simili alla terra. Nel caso la Chiesa sarebbe persino pronta a evangelizzare marziani e alieni, anche loro creature di Dio. Come scienziato liquida, invece, e con un certo scetticismo, il capitolo Ufo. Quello sembrerebbe roba da complottisti.
Studiando il cosmo le capita di pensare ad eventuali mondi da scoprire e da evangelizzare?
«Pur essendo molto probabile al momento non abbiamo trovato ancora tracce di vita nei pianeti extrasolari. E anche quando troveremo prove dell’esistenza di vita su altri pianeti, non è detto che si tratti di vita “intelligente”, dotata di coscienza e autocoscienza, e quindi evangelizzabile. Senza contare le difficoltà nel raggiungere questi pianeti: al momento, risulta complesso anche solo progettare una missione su Marte. Rimane però affascinante l’idea di annunciare il Vangelo a una civiltà probabilmente molto diversa dalla nostra. La Chiesa, come ha già fatto in passato di fronte a nuove scoperte scientifiche e geografiche, si interrogherebbe su come annunciare il Vangelo in un contesto ancora più ampio. Crediamo che Dio chiami tutti nel suo progetto di instaurazione del Regno dei Cieli in ogni angolo del Creato, anche in quelli più oscuri e remoti".
A proposito di queste dichiarazioni farei alcune osservazioni.
È comprensibile che uno scienziato si interroghi sulla possibilità dell’esistenza di altri esseri umani in altri pianeti.
Senonchè lo scienziato non ha gli strumenti epistemici per poter rispondere a questa domanda. Infatti questa domanda coinvolge la concezione dell’uomo, una nozione che non è fissata dalla semplice fisica sperimentale, ma è stabilita dall’antropologia filosofica. Inoltre la rivelazione cristiana fonda una antropologia teologica, la quale ci dà la piena verità sull’uomo. Per questo, per chiarire la questione se in altri pianeti possano esistere altri esseri umani non è sufficiente la fisica sperimentale, ma occorre avere quella conoscenza dell’uomo, che ci viene dalla rivelazione cristiana.
Ora tale rivelazione, come ho dimostrato in precedenti articoli, ci dice che l’umanità ha avuto origine da una sola coppia. Inoltre occorre tenere presente che Pio XII, nell’enciclica Humani Generis del 1950, esclude il poligenismo, sia terrestre che extraterrestre, e quindi sostiene il monogenismo ricordando che la colpa del peccato originale si trasmette per generazione.
Se quindi dovessero esistere altri esseri umani in altri pianeti, essi non potrebbero essere stati creati da Dio separatamente dalla coppia primitiva, ma saremmo obbligati ad ammettere che sono là perché partiti da qua. Ora è chiaro quanto una ipotesi del genere appaia insostenibile in nome della scienza, la quale oggi più che mai ci mette davanti ad un universo talmente sconfinato, che qualunque ipotesi che l’umanità abbia attraversato o possa attraversare questi spazi appare del tutto al di fuori dei dati dei quali attualmente disponiamo.
Osservo inoltre che, in base alla Rivelazione, la prospettiva finale dell’umanità redenta da Gesù Cristo è quella di un pieno recupero del dominio sull’universo, che Dio aveva assegnato all’uomo alle sue origini.
Questo significa che il futuro che attende questa umanità è quella di dominare gli spazi dell’attuale universo, così da renderlo come “cieli e terra nuovi” soggetto all’uomo secondo quello che era il piano primitivo della creazione, “come era al principio” secondo le parole stesse del Cristo.
Caro Giorgio,
Eliminadalle parole del Padre Gionti ho la vaga impressione di trovare uno sfondo cosmologico spaziotemporale non proprio teistico, che dia un primato dello spirito sulla materia, ma ho come l’impressione che queste teorie sugli extraterrestri presuppongano questa visuale monistica, che si potrebbe trovare in un Severino.
Viceversa una visione realistica sanamente teistica ammette un creatore, che ha tratto dal nulla la natura umana e la realtà del cosmo fisico. È chiaro che questa visione della realtà indirizza il nostro pensiero non alla possibilità di altri esseri umani in altri pianeti, ma pone le condizioni che consentono il dato rivelato, che ci viene fornito dalla fede cristiana.
Ecco l'articolo:
EliminaDa bambino non si perdeva un episodio di Guerre Stellari e si identificava in Luke Skywalker, il guerriero Jedi. Da grande, padre Gabriele Gionti, 58 anni, fisico, matematico e cosmologo dell'Osservatorio Astronomico della Specola Vaticana studia a tempo pieno i buchi neri, il Big Bang, la teoria della gravità. Da scienziato non esclude che, da qualche parte dell'universo, siano presenti altri pianeti simili alla terra. Nel caso la Chiesa sarebbe persino pronta a evangelizzare marziani e alieni, anche loro creature di Dio. Come scienziato liquida, invece, e con un certo scetticismo, il capitolo Ufo. Quello sembrerebbe roba da complottisti.
APPROFONDIMENTI
Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle
LA SCOPERTA
Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle
Studiando il cosmo le capita di pensare ad eventuali mondi da scoprire e da evangelizzare?
«Pur essendo molto probabile al momento non abbiamo trovato ancora tracce di vita nei pianeti extrasolari. E anche quando troveremo prove dell’esistenza di vita su altri pianeti, non è detto che si tratti di vita “intelligente”, dotata di coscienza e autocoscienza, e quindi evangelizzabile. Senza contare le difficoltà nel raggiungere questi pianeti: al momento, risulta complesso anche solo progettare una missione su Marte. Rimane però affascinante l’idea di annunciare il Vangelo a una civiltà probabilmente molto diversa dalla nostra. La Chiesa, come ha già fatto in passato di fronte a nuove scoperte scientifiche e geografiche, si interrogherebbe su come annunciare il Vangelo in un contesto ancora più ampio. Crediamo che Dio chiami tutti nel suo progetto di instaurazione del Regno dei Cieli in ogni angolo del Creato, anche in quelli più oscuri e remoti".
L'ESA poco tempo fa ha trovato una stella simile al sole (lontana 90 anni luce), il che non escluderebbe che forse in quel sistema solare potrebbe esserci un pianeta come le terra....
«La scoperta dell’ESA è affascinante dal punto di vista scientifico, perché ci permette di capire che la stella del sistema solare, il nostro Sole, non è unico nell’avere cicli di attività che influenzano l’ambiente circostante. Questo ci apre nuove prospettive sulla possibilità che esistano pianeti abitabili anche altrove nell’universo. Se esistesse la vita solo sul pianeta terra e nel sistema solare sarebbe molto strano. Infatti, saremmo costretti a spiegare perché ci sia questa “singolarità”, visto che siamo a conoscenza del fatto che le leggi fisiche del nostro universo permetto l’emergere della vita se si verificano le stesse condizioni che si sono verificate sol pianeta terra».
Dal punto di vista teologico porrebbe dei problemi?
«Nessuno.
Ogni volta che scopriamo un nuovo tassello dell’universo, non stiamo negando Dio, ma stiamo approfondendo la nostra comprensione della creazione. Se un giorno trovassimo pianeti simili alla Terra con forme di vita, questo non sarebbe un problema per la fede cristiana: significherebbe soltanto che Dio, nel suo amore creativo, ha voluto che la vita fiorisse in più luoghi e in modi che ancora non immaginiamo».
La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».
Cristo potrebbe incarnarsi in altri mondi oltre la terra?
Elimina«Ripeto, Dio ha molte vie di rivelazione e di salvezza. Questa questione mi ricorda tanto, per analogia, l’argomento della possibilità dell’esistenza di molti universi, il multiverso, oltre al nostro universo, in cosmologia e fisica teorica. Di fatto, non sappiamo se esistono altri universi; è un’ipotesi che emerge dalle teorie speculative in cosmologia e fisica teorica».
Come riuscire a conciliare l'idea di un Dio nel Big Bang?
«Anni fa ebbi un dialogo con una ragazzina delle scuole medie in visita alla Specola. Lei mi chiese di cosa mi occupassi e io, per sintetizzare, dissi che mi occupavo del Big-Bang. Allora subito lei replicò che non potevo credere in Dio. Capii che il problema erano i suoi insegnanti, che probabilmente le avevano spiegato che la teoria del Big-Bang in fisica, ormai, spiega scientificamente come è iniziato ed è evoluto l’universo, e quindi le teorie della Creazione in teologia cristiana non servono più. Penso che sia una posizione comune nella cultura moderna. Ma dove sta l’errore? Il Big-Bang è una teoria scientifica che ci dice che l’Universo è iniziato 13,82 miliardi di anni in una fase densa e calda e poi si è evoluto. Non sappiamo, scientificamente cosa sia successo prima. È possibile che in futuro potremo avere conoscenze anche di qualcosa che esisteva prima del Big-Bang. Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.
Lei e il suo collega scienziato don Matteo Galaverni avete pubblicato uno studio in cui annunciate che esistono due modi diversi di descrivere la gravità e che espongono scenari dell’universo fisicamente differenti. Che cosa significa e che impatto può avere sulla nostra vita?
«Per la vita di tutti i giorni non cambia nulla: la gravità resta quella che sperimentiamo camminando o usando il GPS. Tuttavia, proprio il GPS che utilizziamo tutti i giorni tramite le varie mappe nei nostri cellulari, ci dice qualcosa. Prima si credeva che la Relatività di Einstein fosse troppo complicata anche per i fisici e quindi la si era abbandonata e se ne occupavano solo i matematici. Poi abbiamo scoperto che può avere applicazioni molto pratiche e adesso la usiamo nei nostri cellulari che fanno da navigatori, così non ci perdiamo più!»
In questi ultimi anni tanti governi hanno ammesso di aver studiato i cosiddetti UFO, eventi poco chiari sui quali sono peraltro fiorite le più fantasiose teorie. Lei da scienziato che idea si è fatto?
«Mi pare che non è mai stato trovato nulla, non c’è mai stato nulla di documentato realmente sulla loro esistenza, solo supposizioni e complotti. Secondo me gli UFO, nel senso comune, rientrano nella categoria della cospirazione e del complottismo».
So che lei è un appassionato di Guerre Stellari...
«Il personaggio che ho sempre preferito in Guerre Stellari è Luke Skywalker, il guerriero Jedi. Mi affascinava, sin da bambino, il fatto che lui, a poco a poco, scoprisse di avere dei poteri particolari, ma che comunque commettesse molti errori, dai quali imparava e si perfezionava. Nel film si parla del lato buono della “Forza”, contrapposta al lato “oscuro”. I due lati della Forza potevano convivere nella persona e nell’universo, ma si contrapponevano, ovviamente, e potevano generare “interferenze”».
2) “La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
Elimina«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».”
Rispondo:
Faccio presente quelle che sono le idee cristologiche di Teilhard de Chardin e di Karl Rahner, i quali presentano il cosiddetto “Cristo cosmico”, per il quale il Verbo non si sarebbe limitato ad assumere una natura umana individuale, ma avrebbe assunto l’intero cosmo materiale, nella presupposizione che lo spirito derivi per evoluzione dalla materia.
Ora queste teorie sono incompatibili con la fede e con la sana ragione.
Quindi la preoccupazione di confermare le idee di queste due teologi non ha alcun senso. Si può comunque accettare lo sforzo di questi due teologi di accordare la scienza con la fede, anche se purtroppo questa operazione non è riuscita. Inoltre bisogna approvare il loro sforzo di sottolineare come Gesù Cristo, stando alla dottrina di San Paolo, ricapitola alla Parusia con la sua opera redentrice non solo tutta la storia dell’umanità, ma anche quella dell’universo.
Quello che invece dobbiamo fare è il concepire la creazione, l’evoluzione, l’Incarnazione del Verbo e lo sviluppo dell’umanità secondo gli insegnamenti della Chiesa.
3) “Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.”
EliminaRispondo:
Per quanto riguarda la teoria del Big-Bang, essa ammette un inizio del tempo, che può essere avvicinata al dogma cattolico definito dal Concilio Lateranense IV del 1215, il quale insegna che Dio, creando il tempo, gli ha dato l’inizio.
Quindi per noi cattolici il mondo è stato creato un certo tempo fa.
La questione, se può essere risolta, sarebbe quella di sapere quando il tempo, e quindi il mondo, hanno avuto inizio. Ora il Bing-Bang ci dà un suggerimento, perchè la teoria del Big-Bang non è una teoria di tipo ontologico, ma una teoria di tipo fisico. Tuttavia non si può escludere che il mondo sia iniziato proprio quando è avvenuto il Big-Bang. Senonché, essendo questa una teoria fisica, non è sufficiente a darci una prova metafisica di questo inizio.
Sappiamo che Dio ha creato il mondo, ma quando lo ha creato non ci può essere fatto conoscere con sicurezza dalla fisica, perché la fisica non considera l'ente creato come tale, ma solo l'ente sensibile o fenomenico. Per questo è possibile che, proseguendo la ricerca sulle origini temporali dell'universo, gli scienziati un domani facciano retrocedere queste origini, a causa di una scoperta di forze fisiche precedenti al Big-Bang.
Caro P. Silvano,
Eliminala ringrazio per avere aggiunto altre parole di P. Gionti, che mi fanno conoscere meglio il suo pensiero.
Riprendo alcuni passi:
1) “Ogni volta che scopriamo un nuovo tassello dell’universo, non stiamo negando Dio, ma stiamo approfondendo la nostra comprensione della creazione. Se un giorno trovassimo pianeti simili alla Terra con forme di vita, questo non sarebbe un problema per la fede cristiana: significherebbe soltanto che Dio, nel suo amore creativo, ha voluto che la vita fiorisse in più luoghi e in modi che ancora non immaginiamo”.
Rispondo:
Riguardo al problema dell’esistenza o meno di altri esseri umani in altri pianeti, dobbiamo distinguere quello che Dio avrebbe potuto fare da ciò che di fatto ha realizzato.
Dal primo punto di vista nulla avrebbe potuto impedire che Dio creasse non una sola coppia, ma più coppie originarie, non solo su questa terra, ma anche in altri pianeti.
Per quanto riguarda invece la questione di fatto, dobbiamo tener conto dell’insegnamento di Pio XII nell’enciclica Humani Generis, dove il Papa esclude il poligenismo sia su questa terra che su altri pianeti, per il fatto che, spiega il Papa, secondo la Scrittura il genere umano ha avuto inizio da una prima coppia, la quale peccando ha trasmesso questa colpa originale per generazione a tutta l’umanità.
Ora, se fosse esistita un’altra umanità, sarebbe stata esente dalla colpa originale. Ma siccome tutta l’umanità è infetta dal peccato originale, dunque, spiega il Papa, non è possibile che esistano altre umanità oltre quella presente sulla terra. A meno che, un certo tempo fa, un gruppo di persone non sia andato ad abitare in un altro pianeta. Se così fosse stato, sarebbe soddisfatta la condizione posta da Pio XII riguardante la situazione di ogni uomo, che soffre delle conseguenze del peccato originale.
2) “La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
Elimina«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».”
Rispondo:
Faccio presente quelle che sono le idee cristologiche di Teilhard de Chardin e di Karl Rahner, i quali presentano il cosiddetto “Cristo cosmico”, per il quale il Verbo non si sarebbe limitato ad assumere una natura umana individuale, ma avrebbe assunto l’intero cosmo materiale, nella presupposizione che lo spirito derivi per evoluzione dalla materia.
Ora queste teorie sono incompatibili con la fede e con la sana ragione.
Quindi la preoccupazione di confermare le idee di queste due teologi non ha alcun senso. Si può comunque accettare lo sforzo di questi due teologi di accordare la scienza con la fede, anche se purtroppo questa operazione non è riuscita. Inoltre bisogna approvare il loro sforzo di sottolineare come Gesù Cristo, stando alla dottrina di San Paolo, ricapitola alla Parusia con la sua opera redentrice non solo tutta la storia dell’umanità, ma anche quella dell’universo.
Quello che invece dobbiamo fare è il concepire la creazione, l’evoluzione, l’Incarnazione del Verbo e lo sviluppo dell’umanità secondo gli insegnamenti della Chiesa.
3) “Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.”
Rispondo:
Per quanto riguarda la teoria del Big-Bang, essa ammette un inizio del tempo, che può essere avvicinata al dogma cattolico definito dal Concilio Lateranense IV del 1215, il quale insegna che Dio, creando il tempo, gli ha dato l’inizio.
Quindi per noi cattolici il mondo è stato creato un certo tempo fa.
La questione, se può essere risolta, sarebbe quella di sapere quando il tempo, e quindi il mondo, hanno avuto inizio. Ora il Bing-Bang ci dà un suggerimento, perchè la teoria del Big-Bang non è una teoria di tipo ontologico, ma una teoria di tipo fisico. Tuttavia non si può escludere che il mondo sia iniziato proprio quando è avvenuto il Big-Bang. Senonché, essendo questa una teoria fisica, non è sufficiente a darci una prova metafisica di questo inizio.
Sappiamo che Dio ha creato il mondo, ma quando lo ha creato non ci può essere fatto conoscere con sicurezza dalla fisica, perché la fisica non considera l'ente creato come tale, ma solo l'ente sensibile o fenomenico. Per questo è possibile che, proseguendo la ricerca sulle origini temporali dell'universo, gli scienziati un domani facciano retrocedere queste origini, a causa di una scoperta di forze fisiche precedenti al Big-Bang.
Padre, attraverso i suoi articoli ho ben compreso che teologicamente è uomo tutto ciò che ha un'anima razionale vivificante un corpo, detto ciò non capisco perché molti teologi quando ipotizzano l'esistenza di extraterrestri bypassino questo concetto: in pratica questi alieni sarebbero teologicamente uomini ma con aspetto diverso, ma anche le razze sulla Terra sono tutte differenti tra loro. Quindi c'è stata una parte di Creazione extra che la Rivelazione ci ha tenuto nascosta? Per quale motivo?
RispondiEliminaInoltre quando questi sacerdoti affermano che ipotetici extraterrestri non avrebbero peccato rimango allibito in quanto, dal punto di vista probabilistico, è impossibile che in un cosmo popolato solo noi terrestri abbiamo rotto il patto con il Creatore. E poi perché non avrebbero peccato, sono stati creati migliori di noi? Un grado intermedio tra noi è gli Angeli?Oppure l'altra opinione è che hanno peccato ma la Redenzione sulla Croce ha redento anche loro e che spetta a noi evangelizzare l'universo. A parte che quest'ultima è praticamente impossibile date le distanze, se è vero che il sacrificio terrestre di Gesù fosse valido anche per gli alieni, sarebbe ingiusto in quanto nell'eternità ci sarà sempre a regnare il Dio-Uomo Gesù con Maria Santissima Regina del Cielo. È Gesù stesso a dire che ha ogni potestà il cielo e in terra, escludendo così la soluzione di alcuno di incarnazioni multiple della Seconda Persona della Trinità con aspetti differenti.
Caro Giorgio,
Eliminala rivelazione cristiana riguarda tutta l’umanità, e da essa risulta che tutta l’umanità è quella che si trova su questa terra.
Quindi non c’è assolutamente da pensare che la rivelazione ci abbia tenuto nascosta una parte di umanità abitante in altri pianeti.
Dio se avesse voluto avrebbe potuto creare due o più umanità: una residente su questa terra, che avesse peccato, e un’altra o più in altri pianeti, che non avesse peccato.
Senonché la rivelazione ci dice che l’unica umanità esistente è quella che esiste su questa terra e che soffre delle conseguenze del peccato originale, commesso da quella coppia che ha dato origine al genere umano.
Padre, perché allora molti uomini di Chiesa continuano con questa ossessione per gli alieni? Dobbiamo dedurre che sono asini?
RispondiEliminaMi intrometto: ci sono asini e asini invasati assatanati (stadio finale) : pensiamo a quel prete che ha benedetto in chiesa le ceneri da cremazione (!) nella moka marca bialetti (!) o al vescovo
Eliminatedesco pro lcubtq+xyznt che afferma la non esclusivita' dei generi uomo donna pure secondo la scienza, quindi, ergo, afferma sto disgraziato, se lo dice la scienza, perche' non si possono benedire le coppie (o le terne ?) (con animali compresi) se questi cui' si amano ?
Sesso che fa vomitare pure il demonio.
Fiducia supplicans...non ci fa vomitare?
Le' tutto marcio !!! Ma, taluni preti fanno eccezione: supportiamo loro, anche con
un aiuto monetario, sono spesso soli e con il "fucile" dei loro vescovi e superiori puntato addosso.
la piramide e' compromessa, la dottrina sfasciata, crediamo ci salvera'
solo Lui. Intanto preghiamo, non abbiamo altra scelta come cattolici.
Caro Giorgio,
Eliminala questione degli extraterrestri non è una questione semplice, perché mette in gioco dei temi molto importanti e delicati, come l’onnipotenza creatrice di Dio, l’effettivo piano della salvezza, la definizione precisa della natura umana, la questione del peccato originale e delle sue conseguenze, il problema del progresso umano, inteso come recupero delle forze perdute a seguito del peccato originale e infine la prospettiva escatologica dei nuovi cieli e della nuova terra.
Stando così le cose, bisogna che, da una parte noi ci atteniamo ai dati della sana ragione e della fede, e dall’altra dobbiamo essere comprensivi nei confronti di coloro che cadono nell’errore.
Caro Franco,
Eliminalei denuncia dei fatti certamente criticabili, ma oggi come oggi ci troviamo in una situazione ecclesiale drammatica più che mai, a seguito di una divisione interna tra noi cattolici, che dura ormai da sessant’anni, quella cioè tra passatisti e modernisti.
Tra questi due partiti estremi si è scavato un pauroso fossato, per il quale la comunicazione è diventata impossibile, perché ci si insulta a vicenda e non si riconosce il positivo che c’è nel fratello.
Che cosa dobbiamo fare, allora? Bisogna che facciamo ogni sforzo per riconoscere quelli che sono i valori comuni ovvero cattolici, che ancora restano tra di noi. Bisogna quindi non limitarsi alla critica, ma anche riconoscere il positivo. Così facendo saremo operatori di pace e saremo a posto davanti a Dio.
Qua la questione e' che sono calpestati i comandamenti di Diooooooo !
RispondiEliminaI comandamenti NON POSSONO essere modificati perche' non piace la foggia od il colore come se si trattasse di un capo di abbigliamento!
La Chiesa non e' divisa e' MALATA !
La parte marcia che persevera a maltrattare la dottrina va' asportata e buttata fuori !
E' ora di finirla con la falsa polemica modernisti vs. passatisti: il papa, se tale e' , deve fare una grande pulizia in primavera, converra' pure ad egli, a costo di farsi martire.
Salve Padre, ero intervenuto anche nell'altra discussione e mi fa piacere sia tornato sull'argomento. Continuo a provare orticaria quando anche consacrati, per dare una soluzione teologica alla possibile esistenza di alieni, dicono:"non hanno avuto bisogno di Redenzione" oppure "Gesù ha redento anche loro". Sono modi banalissimi per annullare la possibilità tremenda dell'Incarnazione multipla, che idealmente parlando sarebbe anche la più giusta, ma che teologicamente è inconcepibile (infiniti avatar del Logos).
RispondiEliminaQuando questi teologi affermano che gli extraterrestri non hanno peccato, possibile che siamo stati gli unici ad essere caduti? Sono migliori di noi terrestri? Sono uno stato intermedio tra noi e gli Angeli?
Oppure che Gesù ha redento anch'essi: ma Gesù è Dio-Uomo che regnerà in eterno, Dio facendosi uomo ha onorato l'umanità rendendola anch'essa divina, sarebbe una discriminazione rispetto agli alieni.