Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

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I martiri del vaccino

 I martiri del vaccino

Molti che si considerano cattolici ed anzi i più fedeli alla tradizione, ancor più di Papa Francesco, sono pronti a subire sanzioni penali, ad affrontare sofferenze, umiliazioni e rimproveri, a compromettere la loro carriera e ad essere emarginati dalla società per che cosa? Per sostenere il Papa come maestro della fede e «dolce Cristo in terra»? Per difendere il Papa dagli ingiusti attacchi e dai fraintendimenti? Perché si guardi dagli adulatori? Perché sia più comprensivo verso i lefevriani e più severo verso i modernisti? Perché non si scagli soltanto contro la rigidezza, ma anche contro il lassismo? Perché eviti le frasi ambigue?

Niente affatto. Essi non sono affatto martiri dell’infallibilità dottrinale di Papa Francesco, come lo furono i Domenicani olandesi, di cui oggi ricorre la memoria liturgica, che furono martirizzati dai protestanti per la loro devozione al Papa. Anzi questi supercattolici si ritengono martirizzati dal Papa tiranno, eretico, pro-vaccino e probabilmente neppure vero Papa, venduto ai modernisti, ai comunisti cinesi e alla massoneria.

Questi no-vax, per lo più non competenti in materia, non virologi, non infettivologi e non immunologhi, ma giornalisti, pubblicisti o comuni fedeli, essendo certi come fosse verità di fede che il vaccino è dannoso o quanto meno inefficace, che è prodotto sotto l’egida della massoneria e degli abortisti, che ha utilizzato il centro di Wu-Han per la guerra batteriologica, al fine di dominare l’economia e la cultura mondiale insieme con i comunisti cinesi, e che il Papa è lo strumento di questo complotto internazionale, sono intenzionati a disobbedire alle disposizioni delle autorità sanitarie italiane, europee e mondiali e a respingere l’esempio dato dal Presidente della Repubblica Italiana, nonché l’esempio del Papa e la stessa sua esortazione a vaccinarsi, pronti, per questa loro fede e disposti per questa nobile causa a patire sofferenze, punizioni e persecuzioni.

Non nego per nulla la volontà della massoneria e del comunismo, sin da quando sono nati, di dominare il mondo distruggendo la Chiesa. Su ciò non c’è dubbio. Ma non dobbiamo dimenticare neppure le astuzie diaboliche della massoneria. La propaganda no-vax che accusa la massoneria di aver inventato un vaccino dannoso potrebbe provenire dalla stessa massoneria. Non sarebbe la prima volta che la massoneria riesce a diffondersi proprio utilizzando ad arte una finta polemica contro di essa.

Famosissimo fu il caso di Léo Taxil, alla fine dell’’800, il quale, dichiaratosi ex-massone, narrò fatti orripilanti circa supposte attività massoniche, alle quali egli aveva dichiarato di aver partecipato e poi a un certo punto disse di avere inventato tutto, provocando così nella fatua opinione pubblica un moto di simpatia per la massoneria.

Curioso è anche il caso di Massimo Introvigne, noto informatissimo esperto nelle sette e quindi anche in fatto di massoneria, pubblicamente nemico della massoneria, scoperto a partecipare ad un rito segreto massonico.

Ora ci possiamo chiedere dove queste persone esaltate e credulone, forse in cerca di notorietà e col gusto di spaventare la gente, hanno riposto il comune buon senso. Infatti è regola di comune prudenza supporre che il medico conosca il suo mestiere. Si può diffidare di questo o quel medico per aver dato prova di inaffidabilità. Ma che senso ha convincersi in base a semplici sospetti o notizie di seconda mano mal digerite e non verificabili o poco comprensibili per il loro tecnicismo, che intere istituzioni mediche nazionali o internazionali sarebbero manovrate da oscuri poteri occulti così potenti da tenere in scacco le sorti dell’umanità?  Queste persone ragionano lucidamente o credono di vivere nel mondo dei film americani di fantascienza?

Queste persone irresponsabili e presuntuose, col loro inconsulto allarmismo e catastrofismo, in una situazione che dà timidi segni di miglioramento e incentiva una speranza col calo dei morti e dei contagi, non fanno altro che creare confusione, incertezza, inutili polemiche, accrescere l’angoscia, i timori e la preoccupazione, ostacolare le attività sanitarie nel loro delicatissimo, indefesso, preziosissimo, faticoso, generoso e a volte eroico lavoro.

La questione della pandemia, della sua natura, delle cause e del suo inaudito e rapido diffondersi nel mondo, è una questione estremamente complessa e  difficile, di difficilissima valutazione, questione che ha messo alla prova i migliori scienziati di tutto il mondo, si suppone ben consci dell’importanza della loro missione e della loro delicatissima responsabilità, attesa la pericolosità mortale del virus. Da dove dunque gli oppositori, per quanto preparati e titolati, derivano la loro certezza di aver ragioni sui primi?

Forse che i medesimi scienziati che hanno elaborato il vaccino non sono interessati per primi a salvaguardare la loro stessa salute? Forse che loro sono immuni dal contagio? Non siamo tutti nella stessa barca? È ragionevole o è da sconsiderati dubitare della serietà professionale e dell’affidabilità della classe medica internazionale?

Come sanno questi martiri del vaccino di avere ragione contro le disposizioni sanitarie? Come sanno che i no-vax sono quelli che dicono la verità? Sono in grado di soppesare le ragioni degli uni e degli altri e di dare un giudizio sicuro? Come mai dove esiste la vaccinazione diminuiscono i morti e i contagi?  Perché i contagi e i morti continuano nei paesi non vaccinati?

Cari amici cattolici no-vax, se avete sete di martirio, vi offro io delle ragioni valide, basate sulla verità di fede e non sul si dice o sull’opinabile, ragioni che possono fare di voi veramente dei martiri, e non degli ostinati e degli sconsiderati, accettando serenamente per amore di Cristo, della Chiesa e del Papa le incomprensioni, il disprezzo, l’emarginazione, le false accuse, le derisioni, le ostilità, le calunnie, gli insulti, le diffamazioni.

Invece di affannarvi ad ascoltare questa o quella campana, questa o quella voce, questo o quell’allarme, questa o quella previsione catastrofica sulla questione del vaccino, che non mettono affatto in gioco la vostra salvezza eterna,  provate piuttosto a seguire Papa Francesco, al di là dei limiti e dei suoi difetti umani,  nella sua testimonianza di Vicario di Cristo e di Pastore universale della Chiesa, di promotore della «Chiesa in uscita», «ospedale da campo», della riforma conciliare, della gioia evangelica, della fratellanza, del dialogo, della misericordia, della giustizia sociale, dell’«ecologia integrale», dell’«amoris laetitia», della libertà, dei «valori non negoziabili», dell’unione con Cristo, della figliolanza del Padre, dell’ascolto dello Spirito, per il realismo contro l’individualismo, il soggettivismo, il pelagianesimo, lo gnosticismo, l’idealismo e il potere del demonio.

Vi attira il soffrire a causa di Cristo? Ebbene, la causa di Cristo non è il rifiuto del vaccino, ma la comunione col Papa e con la Chiesa, nella libertà dei figli di Dio, che non disdegnano all’occorrenza di correggere caritatevolmente il padre comune, laddove ciò può servire a lui e alla Chiesa, ma sempre soggetti alla sua guida di pastore delle nostre anime sulla via del regno di Dio.

Fontanellato, 9 luglio 2021

 




la causa di Cristo non è il rifiuto del vaccino, ma la comunione col Papa e con la Chiesa

17 commenti:

  1. Caro padre Giovanni Cavalcoli la Chiesa non ha competenze scientiche, si occupi della spiritualità che già c'è moltissimo da fare piuttosto che promuovere vaccini sperimentali che non immunizzano nessuno.

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    1. Caro cristianocattolico,
      la sollecitazione da parte della Chiesa a farsi vaccinare non è basata sui risultati di ricerche di scienziati cattolici o comunque di risorse scientifiche legate alla Accademia Pontificia delle Scienze, ma si basa sui risultati della scienza laica internazionale, come per esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dunque forze scientifiche che non sono necessariamente credenti, ma che rappresentano la massima autorità in campo internazionale.
      D’altra parte un aspetto della missione spirituale della Chiesa è quello di proteggere la vita umana, che è fatta per l’immortalità. Nel contempo è chiarissimo che in questo frangente della pandemia è in gioco la stessa vita della comunità internazionale.
      Dunque la Chiesa ha tutto il diritto e tutto il dovere di appoggiare caldamente e con gratitudine i rimedi, che vengono trovati dalla medicina internazionale e che, grazie a Dio, cominciano già a dare risultati positivi.
      Certamente ci possono essere delle forze interessate a sfruttare questa occasione della pandemia, come durante la guerra c’è chi sa arricchirsi, come ci possono essere delle entità che, spinte da ideologie, utilizzano il vaccino per scopi diversi e contrari alla salute pubblica.
      Inoltre, in questa propaganda no-vax, che attira una curiosità ansiosa da parte della gente, c’è purtroppo da sospettare una specie di sciacallaggio intellettuale, da parte di pubblicisti, che in fin dei conti non sono veramente interessati alla salute pubblica, ma mirano a fare dei soldi oppure può trattarsi di persone vanitose, che amano mettersi in mostra e dare ad intendere di poter competere coi massimi scienziati dell’umanità.

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  2. Buongiorno Padre,
    Comprendiamo la sua apprensione per certe tendenze della blogsfera. Tuttavia non si può etichettare come novax la comunità cattolica e in generale quelle persone di buona volontà nel loro tentativo di resistere a uno stato di cose che dietro l'apparenza scientifica mostra chiari i segni di una volontà di potere assoluto che sconfina nel religioso e tenta di sostituirlo. E' difficile non associare tutto ciò al preciso carattere anticristico. Qualche campanello d'allarme inizia a suonare anche presso chi non ha grandi familiarità con la chiesa e le scritture. C'è il rischio di millenarismo? In molti casi forse sì. Ma se la tendenza al "dio vaccino" con i suoi rituali dovesse spingersi oltre , il rischio per le anime e la stabilità mentale forse è ben superiore. (M. Angheran)

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    1. Caro anonimo,
      non si tratta di “dio vaccino”. Il Papa, esortando alla vaccinazione non proclama nessun dogma, ma semplicemente fa appello ad un espediente di buon senso basato sulla doverosa fiducia nella medicina internazionale.
      Quanto al problema di persone che in questo frangente angoscioso rischiano la malattia mentale, questo rischio è proprio provocato da coloro che, senza una sufficiente autorità medica, contrastano irresponsabilmente le direttive dell’OMS appoggiate dal Santo Padre.
      E questo, perché? Perché questi poveri fedeli e questa gente comune sballottata tra le direttive ufficiali e gli allarmismi irresponsabili di coloro che pretendono di sostituirsi alla autorità medica ufficiale, creano evidentemente degli stati angosciosi, che non fanno che aumentare l’angoscia già esistente a causa della pandemia.
      Che attualmente esistano nelle Chiesa forze anticristiche, sono il primo io a riconoscerlo, quando per esempio polemizzo contro il modernismo e la massoneria, ma non ha nessun senso credere che dietro alla promozione della vaccinazione agiscano queste forze, che vogliono la perdizione dell’umanità e la distruzione della Chiesa, quando invece è sotto gli occhi di tutti l’accorato appello del Santo Padre alla vaccinazione per tutti.
      Preghiamo affinché questa pandemia venga al più presto sconfitta dalla competenza dei veri scienziati e dei veri medici.

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  3. Caro padre Giovanni,
    credo che opporsi ad una terapia vaccinale sperimentale i cui effetti a medio e lungo termine sono ritenuti sconosciuti dagli stessi produttori sia un atto di coscienza più che di martirio, è giusto che ognuno decida per se, chi vuol sottoporsi come cavia è libero di farlo, ma chi non si sente di vaccinarsi deve essere altrettanto libero di rifiutarsi e finché non sarà garantita questa libertà (ogni giorno messa in discussione e ricattata con provvedimenti come il green pass) sarà necessario combattere a spada tratta contro questa sperimentazione su esseri umani.
    Inoltre, è stato già detto (ad esempio vedi provvedimento interno Asp di Palermo del 7/06/2021) che i vaccinati sono contagiosi allo stesso modo dei non vaccinati per cui è giusto opporsi ad ogni obbligo vaccinale che mette a rischio il lavoro di migliaia di persone che non vogliono ridursi a cavia umana.

    La invito caro padre di cui ho molta stima e fiducia che possa accogliere il mio invito di pregare con me il Signore per chiedergli che le persone possano esser rese libere di decidere in serenità senza pressioni né ricatti se accostarsi o meno a questa terapia.

    Grazie di cuore

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    1. Caro Gabriele, lei parte dal presupposto che si tratti di un vaccino solamente sperimentale. Ora, io le domando con quale coscienza le autorità sanitarie, che distribuiscono i vaccini a milioni di dosi, dovrebbero distribuire dei prodotti puramente sperimentali?
      Io, invece, le rovescio il ragionamento e le dico: se queste dosi vengono distribuite a milioni dalle autorità sanitarie, dosi che danno già segnali che fanno bene a sperare, con quale rispetto per queste autorità noi sospettiamo che si tratti di semplice sperimentazione?
      Infatti, lo spacciare un prodotto farmaceutico in via di sperimentazione, come fosse già valido, è un grave crimine, meritevole di sanzione penale. Che fare, allora? Processare l’OMS?
      Perché non ritenere invece che, considerando la competenza di queste autorità internazionali, esse non abbiano giudicato sufficiente la sperimentazione già fatta?
      Inoltre, se lo stesso Sommo Pontefice ha messo il peso della sua autorità in una questione del genere, non vorrà forse dire, almeno per noi cattolici, che c’è in gioco il bene comune dell’umanità?

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  4. Buon giorno Padre, siamo in una fase sperimentale di un vaccino, che è stato introdotto come unico rimedio di una malattia che in realtà è curabile. Il problema non è il Papa che capisco si sia attenuto come tanti alle informazioni che gli organismi ufficiali stanno propagandando. Il problema è che i canali informativi omettono informazioni importanti che aiuterebbero a comprendere anche un altra faccia della medaglia per avere un quadro maggiormente completo e a questo punto consentire alle persone di decidere in modo responsabile vaccino si o vaccino no. Il vaccino è stato introdotto in fase sperimentale perché " non ci sono cure" . Che dire però che il governo ha respinto la proposta di cure domiciliari proposte da migliaia di medici, dagli stessi direttamente sperimentate, per oltre un anno, con successo, evitando ricoveri o decessi? . Questi medici hanno fatto il medico non al telefono ma a casa delle persone. Il problema sta nel fatto che il protocollo di cura al momento in auge per lo stato è ancora tachipirina e vigile attesa. Respingendo il protocollo di cura domiciliare rimane legittimato l'uso sperimentale dei vaccini, appunto "perché non ci sono cure". I no Vax, come li chiama lei sono anche tanti medici, ricercatori di fama internazionale, che stanno alzando la voce con dati e con teorie scientifiche e letteratura alla mano, in un mondo che pare sia anestetizzato da quello che ti propina la tv, come pensiero unico. Il problema è che pochi si stanno informando attraverso anche documenti ufficiali. Gli stessi documenti ufficiali,ad esempio il sito Aifa, non parlano di rimedio contro il covid, ma di una copertura massima di 2/ 4 mesi,tanto che si ammalano anche i vaccinati. Ancora un documento ufficiale di Aifa parla della percentuale di morti attesi come conseguenza del vaccino,appunto in fase sperimentale, alla prima seconda terza dose ecc. Il problema è che abbiamo una classe di sanitari che nonostante abbiano studiato che vaccinare in tempo di epidemia non è consigliabile perché costringe il virus a mutare, promuovono la vaccinazione e poi dicono che ci sono le varianti ( una cosa inaspettata) Il problema è che i dati ufficiali ci dicono che il tasto di mortalità è sotto al 1%, e che non viene detto che in ospedale classificano morti covid quelli che non sono(esperienza diretta) E la gente si terrorizza? Ma se avessero detto da subito che il vaccino è sperimentale, che col vaccino ci si può ammalare , che col vaccino si creano le varianti, che firmando il consenso informato te ne assumi tutte le responsabilità dispensando la ditta farmaceutica e la classe sanitaria, che la malattia è curabile con altri farmaci e a casa se presa in tempo, che il tasso di mortalità non é più alto di quello dell'influenza stagionale, quanti avrebbero aderito? Il Papa stesso o la Chiesa che posizione avrebbe assunto? E quindi dobbiamo costringere le persone che non vogliono vaccinarsi quando una costituzione parla diversamente?o peggio devono essere giudicate queste persone perché esprimono in pensiero contrario al pensiero unico e perché magari sono arrivate a questa posizione dopo un approfondimento?



    on hanno si truva in fase sperimebin uno stato di emergenza è cinduderatil mio dissenso dai vaccini anti covid arriva da un approfondimento circa le possibilità di cura che la malattia del covid ha e che non è stata

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    1. Cara Paola,
      lei mi presenta molti dati, che effettivamente fanno riflettere, i quali però, se corrispondono effettivamente alla realtà, porterebbero alla conclusione che le autorità sanitarie internazionale dovrebbero sospendere la vaccinazione.
      Ora, come giudicare il fatto che non solo non sospendono la vaccinazione, ma la incrementano e la prescrivono tassativamente?
      E il Papa si rende conto della responsabilità enorme che ha nel considerare la vaccinazione come dovere morale? Io, come cattolico, suppongo che il Papa sappia quello che fa, e che non semplicemente abbia orecchiato il parere di qualche collaboratore sprovveduto.
      Allora, cara Paola, i casi sono due. O noi siamo davanti ad una organizzazione medica internazionale criminale, che vuole distruggere l’umanità. Oppure, che noi siamo davanti ad una autorità medica, della quale ci possiamo fidare.
      Naturalmente, come in ogni altra situazione, ci sono i casi in cui il singolo individuo, o per patologie particolari o per lo stato di salute momentanea, richiede la sospensione o lo spostamento del vaccino, così come succede col vaccino antinfluenzale, divenuto ormai abituale.

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  5. Padre Cavalcoli,
    solo una piccola curiosità: i martiri di Gorcum (memoria 9 luglio) non mi sembrano tutti domenicani, ma in maggioranza francescani. O forse sto parlando di altri martiri?

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    1. Cara Catalina,
      difatti i domenicani furono solo una parte di questi martiri.

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  6. Caro fratello in Cristo, padre Cavalcoli,
    La chiamo fratello dopo averLa seguita a lungo come padre, cioè guida, pastore, ora Le chiedo di farsi guidare nel mondo intricatissimo della politica e secondariamente della medicina.
    Le parlo da medico quasi settantenne, ma che ha vissuto e visto cose inenarrabili, in particolare ho sperimentato, mentre lavoravo nel cosiddetto terzo mondo, la forza e la follia della medicina ufficiale troppo spesso a servizio di poteri politico- economici.
    La paura potrebbe avere indebolito anche la sua capacità critica oppure semplicemente Lei di questa faccenda non se ne vuole curare e rema col favore della corrente. Come Lei ben sa e come sapevano bene gli antichi il fatto che la maggioranza la pensi in un certo modo non aggiunge nulla alla verità che comunque usualmente viene calpestata dai più.
    Dunque, mi chiedo, per quale ragione si schiera in modo del tutto irrazionale dalla parte del main stream, big farma, poteri forti, deridendo chi con cognizione di causa si pone nella posizione a lei contraria? Lei pensa che per un medico di lunga esperienza sia di qualche rilevanza sapere che papa Francesco, cioè l'ignorante di medicina, ma molto ammanicato coi big della terra (non del cielo) J. M. Bergoglio la pensa in modo difforme dal mio? Suvvia p. Cavalcoli, finchè siamo vivi tutti possiamo sbagliare e anche siamo in tempo per ravvederci e salvarci,
    Con osservanza, Silvio Pasquato

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    1. Caro Dottore,
      ho letto con molto interesse le sue considerazioni, soprattutto in quanto lei mi parla da medico di lunga esperienza in zone dove purtroppo l’assistenza sanitaria non funziona bene e appaiono a volte anche gravi carenze.
      Ora, la questione presente non è quella di fermarsi a prendere atto di queste situazioni dolorose o scandalose, delle quali lei mi parla. Ma il problema è quello della condotta morale da assumere nei confronti di quella vaccinazione, che è ordinata dalle nostre autorità mediche nazionali e internazionali, con l’appoggio del Santo Padre.
      Ora, davanti a un cataclisma mondiale di questo genere, nel quale i morti raggiungono cifre impressionanti e la battaglia non è ancora vinta, mi sembra ovvio e ragionevole mettere la nostra fiducia in modo disciplinato in questa vaccinazione, che viene offerta a molte popolazioni del mondo.
      Certamente in molti paesi del mondo esistono mancanza di organizzazione, assenza degli aiuti necessari, ingiustizie nella distribuzione. Tuttavia questi gravi inconvenienti non devono portarci ad ignorare che laddove la distribuzione del vaccino funziona i risultati, seppure tra difficoltà, cominciano a farsi sentire.
      Per quanto riguarda il Santo Padre, il suo intervento, almeno per noi cattolici, dev’essere interpretato non come un dogma di fede, perché qui la fede non c’entra, ma come motivo prudenziale di conforto e di serenità morale. E’ evidente che non si può chiedere al Papa di essere competente in materia, tuttavia il Papa, come Pastore Universale della Chiesa, riceve dallo Spirito Santo un dono speciale di prudenza in circostanze internazionali drammatiche, come questa, che mette a repentaglio la salute e la vita di centinaia di milioni di abitanti della terra.

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  7. Caro padre Cavalcoli, due brevi osservazioni critiche sul suo polemico scritto.
    (1) da già vaccinato, le dico che la chiesa dovrebbe chiedere a gran voce a scienziati e politici cattolici una ricerca etica che non si avvalga delle cellule strappate a poveri bambini abortiti, è su questa tremenda e ferita che dovrebbe più coraggiosamente chinarsi, piuttosto che su quella presunta inferta dall'uomo al clima. Ricorda la battaglia contro i radicali sulle staminali embrionarie?
    (2) da estimatore del card. Caffarra, le dico che la dicotomia modernisti-lefevriani che lei propone appare comoda ma falsa. Il problema di questo pontificato non è stato che si sono bacchettati i lefevriani, ma che si è archiviato Wojtyla. Quegli errori che anche lei a volte riconosce in questa stagione della chiesa vengono esattamente da qui. Non a caso di quei "valori non negoziabili", che anche lei qui cita, papa Francesco ebbe presto a dire che non li aveva mai capiti (era nel marzo del 2014) e vediamo bene dopo alcuni anni, a forza di negoziazioni, dove siamo finiti...

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    1. Caro Stefano,
      1. Ho già fatto notare più volte ai Lettori che l’assunzione del vaccino non costituisce colpa morale, per il fatto che l’assumente non ha alcuna corresponsabilità nell’aborto, avvenuto il secolo scorso, richiamandomi al Responsum della CDF circa i vaccini nei casi di utilizzazione di cellule procedenti da feti abortiti per creare linee cellulari da usare nella ricerca scientifica (Cf.: https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20201221_nota-vaccini-anticovid_it.html ) .
      2. Per quanto riguarda i valori non negoziabili, devo segnalare che il Papa ha fatto un vigoroso appello ad essi nell’Enciclica Fratelli Tutti, ai nn.211 e 214 (Cf.: https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html ).

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  8. Caro padre Cavalcoli,
    Leggo per caso questo suo commento in cui noto diversi problemi.
    Il primo, che mi addolora molto, è che lei sottovaluta o trscura completamente la comprensione cristiana verso tutte quelle persone che in buona fede e in buona coscienza sono letteralmente perseguitate e ostracizzate per il loro giudizio dubbioso o negativo su questi cosiddetti vaccini.
    Il secondo problema è la tendenza a trasformare una questione medico scientifica, come quella dei vaccini, in una questione di fede vuoi nel Papa vuoi nelle autorità internazionali (di cui il Papa si fida al punto da dire che vaccinarsi è un atto di amore). La fede, però, i cattolici dovrebbero riservarla al depositum fidei. Epistemologicamente, le stesse autorità sanitarie che lei cita (anche nei commenti) raccomandano l'aborto, il cambio di sesso terapeutico, i contraccettivi e tante altre cose che la Chiesa cattolica ritiene sbagliate, e lo fanno reclamando la scienza dalla loro parte. Perché bisognerebbe fidarsi ciecamente di quelle autorità sul vaccino e non sulle altre questioni? Se si può mettere in discussione un punto allora lo si deve poter fare anche con gli altri.
    Il terso problema è che lei non pare prendere in considerazione la normativa delle autorizzazioni di questi farmaci, che non è quella ordinaria e che non risponde a soli criteri medici ma anche a criteri etici e politici. La stessa normativa, poi, prevede un consenso informato rafforzato sul fatto stesso che questi farmaci, non godendo della stessa certezza medico scientifica di quelli ordinari, sono approvati solo in termini emergenziali o provvisori, in attesa di dati scientifici completi.

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  9. Un altro problema è che lei sottovaluta il fatto che questi farmaci non sono tutti eguali, non si applicano tutti allo stesso modo a tutti (per patologie, livelli di rischio anche geografici e fasce di età, ad esempio) e non si applicano tutti allo stesso modo in tutti gli stati del mondo (le agenzie danno spesso autorizzazioni e limitazioni diverse). Questi sono temi che la Chiesa non ha motivo di affrontare ma che presuppongono una anamnesi e una valutazione circostanziale da parte della coscienza morale che non si può generalizzare in frasi fatte ipoteticamente valide per tutti allo stesso modo.
    Questo atteggiamento riduttivo di molti chierici che sfocia in una sorta di crociata fideistica in favore dei vaccini sta allontandano molti fedeli e sta creando anche tanti abusi e fanatismi, come quello di non portare perfino l'estrema unzione ad anziani non vaccinati adottata in alcuni posti. Questo è un intero contesto di fanatismo di cui la Chiesa poteva fare a meno.
    Semmai si poteva fare più informazione sul problema delle linee fetali utilizzate, visto che perfino la CDF ha stabilito che è lecito usare quei vaccini (che usano i bambini abortiti) solo in assenza di alternative. Ma allora i fedeli devono essere informati di questo in modo da poter eventualmente conoscere e scegliere le alternative. Questa informativa stranamente non si è fatta a vantaggio di undicazioni generizzanti e moraleggianti a vaccinarsi.
    Io la invito sul serio, almeno lei, ad evitare di fomentare una sorta di divisione sociale tra buoni (pro vax) e cattivi (no vax) perfino dentro la Chiesa, posto che tra le persone serie questa distizione non dovrebbe esistere. Se è interessato, metta il mio nome su Amazon (Fulvio Di Blasi) e troverò due libri sui vaccini in cui spiego in dettagli tutti questi aspetti ("La morte del Phronimos" e "Vaccino come atto di amore?"). Sto anche curando due libri collettanei insieme a gruppi di ricerca interdisciplinari molto seri che comprendono tutte le discipline collegate ai vaccini: medicina, biologia, virologia, statistica, epidemiologia, medicina di base, ecc. Il dibattito scientifico vero è molto vivo e molto variegato e non si basa sulle invenzioni giornalistiche dei pro vax e no vax. Sarebbe bello se la Chiesa potesse tornare ad un approccio parimenti spassionato e razionale, senza sottovalutare le istanze etiche e scientifiche di nessuno e senza fomentare odio e persecuzione. Con affetto

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