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P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

16 aprile, 2020

Dio ci parla nella pandemia

Dio ci parla nella pandemia

Egli non ci toglie mai la sua misericordia,
ma, correggendoci con le sventure,
non abbandona il suo popolo.

II Mac 6.16
Per questo vi è capitata questa sventura
Ger 44,23

Non dobbiamo temere di sentirci castigati,
perché col castigo Dio ci corregge

Il Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore Pontificio, ha tenuto un’omelia nello scorso Venerdì Santo alla presenza del Papa. In essa egli ha voluto mettere in luce cosa possiamo ricavare dalla Scrittura per capire alla luce della fede il significato di questa pandemia, che cosa Dio vuol dirci attraverso di essa.

Egli dunque ha affermato che nella concezione cristiana, 

«ogni sofferenza, fisica e morale non è più un castigo, una maledizione. È stata redenta in radice da quando il Figlio di Dio l’ha presa su di sé». È divenuta, cioè, da castigo via di salvezza ed espiazione della colpa.

Ora, io direi che, per il Vangelo è vero che ogni sofferenza grazie a Cristo è stata redenta, ma non è vero dire che essa non è più un castigo. Essa resta originariamente un castigo, perché il peccato merita il castigo e noi continuiamo ad essere castigati per i nostri peccati, fino al caso deprecabile di chi rifiuta la redenzione di Cristo, nel qual caso egli viene castigato con l’inferno, a parte quello che è castigo del peccato originale, che tutti ci coinvolge, anche i più innocenti, esclusi Gesù e Maria.

Certamente Cristo con la sua redenzione ha trasformato il castigo in via di salvezza: «il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui» (53, 5), «per le sue piaghe siamo stati guariti» (ibid.). Egli ha fatto questo per noi perché Egli, per proprio conto, non aveva bisogno di redimersi da alcun peccato e di liberarsi da alcun castigo. Sta a noi, dunque, approfittare di questa possibilità di salvezza trasformando a nostra volta i nostri castighi in vie di salvezza con l’unire le nostre sofferenze alla Passione di Cristo. Ma è chiaro che per coloro che si rifiutassero di valersi della redenzione di Cristo nel modo che ho detto, i loro castighi resterebbero castighi.

 P. R. Cantalamessa - 10.4.20 Venerdì Santo - Immagine da Internet

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