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Testi di P. Tomas Tyn, OP

21 settembre, 2020

Luigino corregge Recalcati

  Luigino corregge Recalcati

Ancora sull’immagine di Dio

Dopo una vigorosa meditazione sul Nome divino e sull’immagine di Dio contro la tentazione dell’idolatria e delle teologie autoreferenziali, nell’Avvenire di sabato 19 settembre, Luigino Bruni, procedendo lungo il tema dell’immagine, nell’articolo Ma Caino non definisce l’uomo, svolge una vigorosa e calibrata difesa della verità biblica, non senza approvare il positivo, contro il libro di Massimo Recalcati, Il gesto di Caino, circa l’origine della malvagità umana, che certamente deriva dal gesto di Caino, come sostiene Recalcati, ma che suppone – osserva Luigino - la creazione di Adamo ed Eva, i capostipiti di tutto il genere umano, creati, come ricorda ripetutamente e giustamente Luigino, ad immagine e somiglianza di Dio, bontà infinita.

Luigino riporta la tesi di Recalcati:

«“Il gesto di Caino è senza pietà. … È da questo gesto che la storia dell’uomo ha inizio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la più fondamentale a cui approda il logos biblico. Ma non è stata la prima parola. Essa viene dopo il gesto di Caino”».

E Luigino commenta:

«Una tesi suggestiva, che contiene però il principale equivoco e l’errore più importante del discorso di Recalcati. Lo psicanalista italiano dimentica che il gesto di Caino non è la prima parola dell’umanesimo biblico: prima del fratricidio di Caino il libro della Genesi pone l’Adam e ce lo presenta “creato ad immagine e somiglianza di Elohim (Gen 1,27). Prima dell’uomo-fratricida c’è l’uomo-immagine fatto “poco meno degli dèi” (Salmo 8), culmine della creazione, interlocutore di Dio, suo partner nella custodia della terra, mendicante di reciprocità, che esulta all’arrivo di Eva, finalmente una sua pari, l’ezer-kenegdo, colei con cui poter incrociare gli occhi alla pari (Gen 2)». Alla lettera: colei che gli «sta di fronte o davanti».
 
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