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10 giugno, 2021

Sessolatria e sessofobia - Terza Parte (3/4)

  Sessolatria e sessofobia

Terza Parte (3/4)

 L’io libidico di Sigmund Freud

Sigmund Freud fu uno psichiatra, che come tale ha il compito di guarire le malattie mentali: psychè=anima, iatreia=cura, e quindi di operare sul piano psichico della persona, pur coinvolgendo la sua volontà, giacchè non può il medico curare il paziente se il paziente non collabora. Però lo psicologo non ha il compito di guarire le deviazioni della volontà, ossia di togliere i peccati; questo è compito del sacerdote; ma ha quello di liberare la volontà del paziente da disturbi psichici, che ostacolano il retto cammino della volontà.

Per capire il pensiero di Freud è molto importante il concetto di «sublimazione». Esso suppone un’ontologia materialistica nella quale l’assoluto non sta in alto, ma in basso, per cui è il basso che produce l’alto; ovvero l’alto è una trasformazione o una «sublimazione» del basso. In altre parole: l’energia vitale principale e decisiva non è lo spirito, ma il sesso, non è la volontà, ma la libido.

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Lo spirito per Freud rimane al vertice dell’essere, e ciò permette un certo recupero spiritualistico del suo pensiero, tuttavia è al vertice non come causa della materia, ma come causato dalla materia, che nel caso di Freud, sarebbe il sesso. Si direbbe che nel freudismo non la causa è superiore all’effetto, ma l’effetto è superiore alla causa. Il più viene dal meno.


In Rahner manca il concetto della creazione, che viene sostituito hegelianamente con la categoria del divenire. Quindi per Rahner Dio non crea l’uomo dal nulla, e restando immutabile, non crea un ente mutevole, ma diviene uomo: la natura divina si muta in natura umana. Quindi Dio non trascende la natura umana, ma è il vertice sommo ed insuperabile dell’autotrascendenza dell’uomo, che raggiunge l’orizzonte o vertice di questa autotrascendenza. Dio non è trascendente, al di sopra della natura umana, ma è la natura umana che è trascendente, ossia si trascende in Dio


Rahner, oltre a risentire dell’influsso hegeliano, risente anche di quello heideggeriano, per il quale l’uomo anche qui non è creato da Dio, ma con la Verständnis esplicita e concettualizza la Vorverständnis, che è l’atto dell’io originario e trascendentale, che corrisponde all’Io di Husserl e di Fichte, Io che coincide con Dio.  

Immagini da internet:
- Anna e Sigmund Freud
- Luise Rinser e Karl Rahner 
- Hannah Arendt e Martin Heidegger

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