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24 agosto, 2021

Gott mit uns - Le origini della dottrina del nazionalsocialismo - Terza Parte (3/5)

 Gott mit uns

Le origini della dottrina del nazionalsocialismo

 Terza Parte (3/5)

Edith Stein, critica di Husserl e di Heidegger.

Ciò che desta meraviglia è l’ingenuità della Stein nell’entusiasmarsi di Husserl, venendo a sapere del quale, volle, ancor molto giovane, nel 1913, trasferirsi apposta a Gottinga per seguirne le lezioni, divenendo in seguito una fedele discepola talmente abile nel riprodurre il pensiero del maestro, da assurgere in ciò a fama europea.

Husserl infatti  in un libro di 950 pagine[1] si vantava d’aver scoperto una «nuova regione dell’essere» mediante la sospensione o epochè dell’ordinario «atteggiamento naturale», che ci fa vedere un mondo fuori di noi ed indirizza il nostro intelletto alla conoscenza di questo mondo, e l’assunzione di quello che egli chiamava «metodo fenomenologico», grazie al quale ci è riservata la scoperta della suddetta nuova regione dell’essere, fondata sulla «soggettività assoluta o trascendentale o coscienza pura o io puro», regione fino ad allora, al dire di Husserl, del tutto sconosciuta e mai fino ad allora indagata. In realtà si trattava di una riproposizione più pedante dell’ormai ben nota soggettività assoluta nata con Cartesio e che in diversi modi e forme fa da filo conduttore per tutto l’idealismo tedesco.

Con tutto ciò bisogna riconoscere ad Husserl il merito di aver puntato l’attenzione all’essere «fenomenologico», ossia all’essere così come appare immediatamente alla coscienza e di aver promosso l’intuizione emotiva della singolarità dell’altra persona (Einfühlung).

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Stando così le cose, occorre osservare altresì che la Stein non fu uccisa tanto per il suo essere ebrea, quanto piuttosto per la sua testimonianza di teologa e di religiosa, le cui pubblicazioni erano note in tutta Europa, per cui, benchè in esse non si trovasse un’esplicita condanna del nazismo, essa appariva comunque chiara e bruciante per gli intellettuali e per i filosofi del regime, imbevuti di quell’hegelismo, heideggerismo e nietzscheanesimo, che erano quanto di più opposto si potesse pensare all’odiato tomismo abbracciato dalla Stein. In tal senso si deve dire che la Stein è stata uccisa in odium fidei e che quindi essa è Martire.

Immagine da internet

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