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Testi di P. Tomas Tyn, OP

12 agosto, 2022

La conoscenza dello spirito - Seconda Parte (2/3)

  La conoscenza dello spirito

Seconda Parte (2/3) 
 
 Aristotele congiunge lo spirito col corpo

Successivamente a Platone, Aristotele ha capito che l’idea platonica è tutto sommato un prodotto della mente, è una rappresentazione mentale, per cui, per quanto essa sia importante, non vale tanto quanto la realtà, ossia l’ente (on) che essa rappresenta. Per questo Aristotele ha capito che lo spirito è colto nell’idea, ma in se stesso è realtà, è ente, è sostanza.

Aristotele ha compreso che le idee platoniche erano oggetti interiori colti dallo spirito che riflette su se stesso, solo che ha sostituito l’idea col concetto (noema), perché ha voluto mettere in luce non tanto  dei modelli o paradigmi ideali come intese fare Platone, quanto piuttosto l’opera interiore e spirituale della ragione nella formazione del pensiero, ossia quella rappresentazione immateriale del reale esterno, che la ragione produce sulla base dell’esperienza sensibile del reale stesso. 

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La sostanza spirituale è la sostanza intellettuale; è quella sostanza, la cui essenza si esaurisce nell’esercizio dell’intelletto.  

E' quella sostanza vivente la cui potenza o facoltà è quella dell’intendere. 

La conoscenza implica immaterialità. 

Questa appare già nella conoscenza animale, la quale tuttavia non riesce ad astrarre del tutto dalla materia, perché resta sempre nel suo atto un riferimento all’immaginazione, che ha per oggetto un qualcosa di materiale.

Invece la conoscenza intellettuale sa cogliere il puramente intellegibile, ossia l’essere o l’essenza, per cui in essa non resta alcuna traccia di materia. 

La conoscenza intellettuale è la conoscenza spirituale, del tutto immateriale. Essa dunque è atto dello spirito, che conosce lo spirito. 

Essa comporta l’autocoscienza spirituale. Intelletto sussistente, poi, è solo la sostanza divina, dove non esiste distinzione fra l’essere e l’agire.

La scoperta dell’attività intellettuale ad opera di Platone ha condotto Aristotele a scoprire l’esistenza e la natura dello spirito come soggetto dell’attività intellettuale, ossia l’anima (psychè). Anche nella Scrittura si trova il concetto dell’anima (nefesh o neshamà). Anzi, come è noto, il tema dell’anima è uno dei temi fondamentali della Scrittura.

Immagini da Internet

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