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Testi di P. Tomas Tyn, OP

27 gennaio, 2023

La logica della doppiezza - Seconda Parte (2/3)

 
 La logica della doppiezza
 
Seconda Parte (2/3)

Il principio della logica perversa

La ragione è la facoltà di concepire e di parlare. Infatti in greco logos significa sia ragione che concetto e parola. La ragione forma il concetto di una cosa o il giudizio su di una cosa, ed esprime questo concetto o giudizio nel linguaggio, nella parola, cioè dice o afferma qualcosa. L’atto iniziale della ragione che intende esprimere e comunicare ciò che ha concepito o giudicato, è il dire, l’affermazione (fasis, dictio), è una posizione o tesi (positio, adfirmatio, thesis). Ciò che la ragione originariamente afferma è che la cosa è così in base al fatto che essa è effettivamente così. Dice essere quello che è, dice sì al sì. Dice le cose come sono. Riconosce nel giudizio come stanno le cose. In ciò la ragione manifesta la virtù della sincerità e della veridicità. Per conseguenza, nega che le cose non stiano come effettivamente stanno. Dice non essere ciò che non è, dice no al no.

All’affermazione dell’essere segue la negazione del non-essere. Questo principio fu scoperto da Parmenide. Non si deve dire contro ciò che è. È biasimevole non dire le cose come sono. Dire essere quello che è e non-essere quello che è il peccato di menzogna. Questo è il contraddire

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L’etica biblica mette assieme in modo apparentemente contradditorio uno straordinario spirito di conciliazione fra forze nemiche con l’affermazione di un’opposizione radicale ed assoluta tra l’essere e il non-essere, dalla quale deriva l’opposizione fra il vero e il falso, il bene e il male.

L’etica biblica fa obbligo di cercare con ogni mezzo lecito l’accordo e la pace fra due contendenti, mentre per converso proibisce tassativamente qualunque unione o sintesi fra l’essere e il non-essere, il vero e il falso, il sì e il no, il bene e il male.

Il contradditorio e il falso riguardano il pensiero, il giudizio, la logica. L’assurdo o impossibile riguardano la realtà, l’essere. Essi conseguono alla negazione del principio di identità, per il quale è impossibile che un ente sia e non sia simultaneamente una data cosa sotto il medesimo aspetto. L’assurdo suppone la confusione fra l’essere e il non-essere.

Essi tuttavia, se si escludono a vicenda sul piano della realtà, possono coesistere nel campo del pensiero e della logica, ossia dell’ente di ragione, per il fatto che il nulla è concepito sul modello dell’essere, per cui nell’orizzonte del pensiero il nulla appare come essere accanto all’essere reale pensato. Hegel sostiene l’unità dell’essere col nulla perché confonde l’essere reale con l’ente di ragione e riduce la metafisica alla logica.


Nella dialettica non si giunge a una conclusione unica condivisa da entrambi i dialoganti, ma ognuno resta della propria idea perché a ognuno dei due pare di avere ragione, restando attaccato alla propria opinione, benché non sia capace di dimostrare all’altro che ha ragione.



Immagini da Internet:

- La pace e la fertilità legano le frecce di guerra, Abraham Janssens
- Gesù tra i dottori (particolare), Giovanni Antonio Burrini
- Due studiosi che discutono, Rembrandt Harmensz van Rijn

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