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06 febbraio, 2023

La falsa metafisica di George Berkeley - Prima Parte (1/3)

 La falsa metafisica di George Berkeley

 Prima Parte (1/3)

Unus solus est verus Deus,

unum universorum principium:

creator omnium visibilium et invisibilium,

spiritualium et corporalium.

      Concilio Lateranense IV del 1215

 

Occorre discernimento in fatto di metafisica

La questione concernente la metafisica è sempre di attualità. Sono sempre ricorrenti le voci che negano valore alla metafisica. Molti pastori della Chiesa la ignorano sistematicamente, per non dire che la disprezzano. Essa continua ad essere materia di studio nei seminari. I Papi la raccomandano da secoli come aiuto alla teologia. In ambienti filosofici laici, per esempio un Severino o un Bontadini  si continua a parlarne, ma si vuole opporre una metafisica idealista a quella realista di S.Tommaso appoggiata dalla Chiesa.

Desidero qui ricordare un importante protagonista della storia della metafisica, il vescovo anglicano George Berkeley, la cui impostazione idealistica costituisce ancor oggi una tentazione e una fascinosa seduzione intellettuale che fa credere di elevarsi a vedute sublimi o geniali e di valorizzare la spiritualità cristiana e invece costituisce uno specioso inganno, che ci conduce ad un pensare egocentrico, ipocrita e sostanziato di sensualità. 

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-falsa-metafisica-di-george-berkeley.html

Ora, nel processo si sviluppo dell’idealismo che da Cartesio porta ad Hegel, George Berkeley svolge il ruolo di un’importante tappa intermedia, che da una parte esplicita il cogito cartesiano e dall’altra prepara l’io penso kantiano. Nel contempo Berkeley s’inserisce nella tradizione empiristica inglese che riduce l’intelletto al senso, il razionale all’irrazionale, la libertà all’arbitrio e la volontà all’emozione, per cui Berkeley esplicita il sensismo edonistico di Ockham e prepara quello di Hume.


 

Per Berkeley, senza pensiero, niente essere. Non l’essere presupposto al pensiero, ma è il pensiero ad essere il presupposto dell’essere. Non il pensiero fondato sull’essere, ma l’essere fondato sul pensiero. Non c’è un essere non pensato, ma l’essere è per essenza pensato, pena la sua non-esistenza. Siamo già in perfetto e completo idealismo, che attirerà l’approvazione di Gentile, il quale però accantonerà con compatimento tutte le idee religiose di Berkeley, per assumere solo il succo idealistico.

Immagini da Internet:
- George Berkeley
- Giovanni Gentile

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