Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

Rivista PATH - Accademia Pontificia

Radio Maria

Articoli tradotti in Spagnolo

Teologia dogmatica

Cristologia

Escatologia

Liturgia

Mariologia

Successore di Pietro

Ecclesiologia

Teologia morale

Etica naturale

Metafisica

Gnoseologia

Antropologia

Il Dialogo

P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

28 febbraio, 2023

Sostanza e relazione nella filosofia della persona - Prima Parte (1/3)

 Sostanza e relazione nella filosofia della persona

Prima Parte (1/3)

Che cosa è la persona?

Il concetto di persona negli ultimi secoli è andato evolvendosi in due direzioni: una direzione introversa e una direzione estroversa. Sotto vari pretesti – o perché giudicato un inutile sostegno degli accidenti o perché visto come inadeguato a rappresentare l’autocoscienza o il divenire dello spirito - si è abbandonato il concetto di sostanza come categoria della persona e ci si è concentrati sull’agire della persona: l’agire della persona su se stessa e l’agire verso l’altra persona.

Da una parte nella linea agostiniano-cartesiana si è giunti a concepire la persona come autocoscienza. Dall’altra, nella corrente del realismo aristotelico-tomista, si è continuato a concepire la persona come sostanza approfondendo l’importanza della relazione sociale della persona. 

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/sostanza-e-relazione-nella-filosofia.html 

Solo in Dio l’essere s’identifica con l’agire. Nella persona umana la relazione si aggiunge alla persona e non la costituisce. Il fatto, per esempio, che Pietro sia padre di Paolo non definisce l’essenza della persona di Pietro, che è la sussistenza della singola sostanza di Pietro, ma presuppone la persona già esistente ed è una relazione che Pietro ha acquistato col generare Paolo.

Santissima Trinità, F. Galliari - F. Savanni

Pietro era Pietro anche prima che generasse Paolo. Invece la persona del Padre celeste non ha preceduto nel tempo, né è stata presupposta alla generazione del Figlio, ma il suo stesso essere Padre, il suo relazionarsi al Figlio costituisce ed esaurisce la sua essenza di persona e si identifica con la sostanza della natura divina. Il Padre è realmente distinto dal Figlio, ma il Padre è Dio e il Figlio è Dio: la loro sostanza non è distinta come nel caso di Pietro e Paolo, ma è la stessa del medesimo ed unico Dio.

La relazione di paternità in Dio è il Padre ed è la stessa essenza di Dio, a differenza di Pietro, nel quale il suo essere Pietro è realmente distinto dal suo essere padre. In noi ad ogni persona corrisponde una diversa singola natura umana e viceversa. Invece in Dio non è così, ma alla singola natura divina corrispondono tre persone, perché esse non sono tre sostanze, ma tre relazioni che possono coesistere in una sola sostanza.

Immagini da Internet

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.