Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

Rivista PATH - Accademia Pontificia

Radio Maria

Articoli tradotti in Spagnolo

Teologia dogmatica

Cristologia

Escatologia

Liturgia

Mariologia

Successore di Pietro

Ecclesiologia

Teologia morale

Etica naturale

Metafisica

Gnoseologia

Antropologia

Il Dialogo

P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

15 marzo, 2023

PSICASTENIA - OCTAVIO NICOLA DERISI - Seconda Parte (2/2)

 PSICASTENIA

Octavio  Nicola Derisi

Seconda Parte (2/2)

 Prima Parte:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/2023/03/psicastenia-octavio-nicola-derisi-prima.html

 

Capitolo III
La teoria psicastenica

 

            Dopo aver analizzato e descritto nelle pagine precedenti i fatti caratteristici dell' ossessione, cercheremo ora di raggrupparli in una teoria che li organizzi in una spiegazione psicologica accettabile. Dei vari che vengono presentati, quello che sembra adattarsi meglio ai fatti della malattia è la cosiddetta teoria psicastenica. Formulata dapprima dall'eminente psicologo francese Pierre Janet, è stato successivamente adottata e precisata dai PP. Agostino Gemelli e Antonino Eymieu nelle rispettive...

Continua a leggere:

 https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/psicastenia-octavio-nicola-derisi.html

 Immagini da Internet: Mons. Derisi

3 commenti:

  1. Buongiorno Padre Cavalcoli, mi permetto di ricordare che in alcuni casi chi soffre di scrupoli religiosi (che si inquadrano nel più generale disturbo ossessivo-compulsivo), può avere necessità di assumere dei farmaci, che non può certo prescrivere un confessore ma solo uno psichiatra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Anonimo,
      posso capire che in alcuni casi, nei quali il soggetto non riesce a fermare la tensione emotiva, nonostante la coscienza dimostri di essere innocente, la tensione possa essere estinta grazie all’intervento di opportuni farmaci.
      Se invece la tensione emotiva è motivata dalla coscienza della colpa, ossia dalla consapevolezza lucida che la volontà si trova in una situazione di contrasto con la volontà di Dio, allora occorre l’intervento del confessore.
      Si può dare anche il caso della dubbia (ho peccato o non ho peccato?). Anche in questa situazione può scorgere lo scrupolo, ossia la coscienza si sente a disagio, perché si tratta di una situazione anormale, perché è una conseguenza del peccato originale.
      In questo caso io credo che spetti al confessore risolvere questo problema e dare pace alla coscienza dello scrupoloso. In che modo? Esortando il penitente a fare una ricerca serenamente sapendo che Dio è già soddisfatto di questa ricerca. Troverà la verità? In certi casi la ricerca, per quanto lunga, non ottiene risultato. Ebbene, siccome questo dubbio non è volontario, non è peccaminoso e quindi la coscienza può stare tranquilla.

      Elimina
    2. La ringrazio per la cortese risposta e per essersi occupato del problema.

      Elimina

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.