Lettera aperta a Luigino Bruni
Caro Luigino,
ho letto il tuo articolo su Avvenire del 22 scorso. Il Concilio di Trento non ha bloccato, come tu dici, gli inizi di riforma che sarebbero stati rappresentati da Erasmo di Rotterdam, il quale col suo umanesimo secolaresco disprezzava il monachesimo e preannunciava piuttosto il Rinascimento. Lutero non fece male a criticare in lui la sua tendenza pelagiana, ma cadde nell’eccesso contrario di negare il libero arbitrio.
Ma se volevi citare alcuni autentici riformatori precedenti a Trento, avresti dovuto citare Santa Caterina da Siena e il Savonarola. Il Concilio di Trento ha assunto questa vera riforma, e non poteva non opporsi a Lutero, il quale rifiutava quelle che tu chiami «antiche pratiche meticce (culto dei santi, devozioni, indulgenze, voti, reliquie…)».
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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/lettera-aperta-luigino-bruni.html
Il Concilio Vaticano II, con la riforma del costume, ha eliminato questa tendenza dolorista ed inoltre, con la riforma liturgica, ha messo in luce nella Messa l'aspetto pasquale e la prospettiva escatologica della Messa, senza per questo negare il suo essenziale aspetto sacrificale.
Immagine da Intenet
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