Trattato sugli Atti umani
P. Tomas Tyn
Lezione 3 (Parte 1/2)
P.Tomas Tyn, OP - Corso “Atti Umani” - AA.1986-1987 - Lezione n. 13 (A-B)
Bologna, 27 gennaio 1987 - Fine Ultimo n. 13 (A-B)
http://www.arpato.org/corso_attiumani.htm
Miei cari. Dunque, adesso, iniziamo la settima questione della I-II. Dopo il volontario e l’involontario, iniziamo, cominciamo ad indagare sulle circostanze dell’atto umano. Premetto che S.Tommaso riprenderà, e noi assieme a lui, questo discorso delle circostanze, quando parlerà delle fonti della moralità, le cosiddette fonti della moralità, cioè da dove nasce il bene e il male negli atti umani. Tra tante determinazioni ci sarà anche quella delle circostanze.
Ora, che cosa sono esattamente le circostanze? Fin dal primo articolo S.Tommaso precisa che le circostanze sono propriamente gli accidenti, to symbebekòs, direbbe Aristotele, to katà symbebekòs, ciò che accade a una cosa. Quindi, sono praticamente gli accidenti dell’atto umano. Ciò che sono gli accidenti rispetto alla sostanza, o meglio, rispetto all’essenza di una sostanza, - poi vi spiego il perchè - lo sono le circostanze rispetto all’atto umano.
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P. Tomas Tyn e P. Patrizio Pilastro |
Immagine da Interne |
Quindi è importante afferrare è questo, che l’atto umano non è un accidens in senso assoluto, una pura qualità dell’uomo; è un qualcosa che quasi esce dall’uomo. Vedete di nuovo come abbiamo un linguaggio materiale: una specie di tendenza che esce dall’uomo per raggiungere il termine che ci si propone. E per strada si incontra tutta quella concretezza di realtà, in cui l’azione viene posta. E questo insieme di determinazioni della situazione si chiama appunto circostanza o insieme di circostanze. Vedete come appunto l’insieme di circostanze determina la situazione concreta in cui si agisce.
E notate come è proprio falsa e ridicola l’accusa che si fa da parte dei nostri immoralisti moderni a S.Tommaso, secondo cui egli avrebbe avuto una morale astratta. Mentre non c’è nessun dubbio che S.Tommaso tiene ben conto della situazione, anche se dice ovviamente che la legge non nasce dalla situazione; sarebbe troppo comoda una morale del genere.
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