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Testi di P. Tomas Tyn, OP

02 settembre, 2023

Il gusto del labirinto - Non il desiderio di arrivare a una meta, ma il gusto di girare su se stessi - Seconda Parte (2/2)

 

 Il gusto del labirinto

Non il desiderio di arrivare a una meta,

ma il gusto di girare su se stessi

 

Seconda Parte (2/2)

Tutta la storia della presenza di noi Domenicani a Fontanellato è legata all’azione dei Sanvitale a nostro favore, a cominciare dalla fondazione del convento nel 1512. In occasione delle soppressioni napoleoniche i Sanvitale non approvarono affatto la rapina napoleonica, ma, cessata la bufera, il Conte Stefano Sanvitale s’interessò per far tornare i Domenicani, i quali s’insediarono nel 1823 in un conventino nel piazzale della Chiesa, convento che fu successivamente sostituito negli anni ’50-‘60 del secolo scorso dal ben più grande convento di tre piani dove attualmente risiediamo.

La famiglia Sanvitale dette prelati alla Chiesa, persino un Vescovo di Parma. Ebbe sempre cura a che il popolo di Fontanellato, prima suo feudo e poi contea nel sec. XV, fruisse sempre di un adeguata assistenza religiosa. Segno cospicuo di ciò fu il gesto del conte Giberto Sanvitale, che nel sec. XV fece erigere la chiesa parrocchiale di Santa Croce, tuttora esistente e regolarmente officiata. E il popolo corrispose sempre a queste cure, progredendo nella vita civile e crescendo nella fede cristiana, e mai osando alcuna disobbedienza o ribellione al suo Signore. 

Continua a leggere: 

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/il-gusto-del-labirinto-non-il-desiderio_2.html

 

I Domenicani furono chiamati a Fontanellato dalla Contessa Veronica da Correggio, madre di Galeazzo Sanvitale nel 1511 poco dopo la morte del marito, conte Giacomo Antonio Sanvitale. L’11 febbraio 1512 iniziò così la costruzione del nuovo conventino, che fu ubicato presso un piccolo oratorio dedicato a San Giuseppe. 

 

Non ho nulla contro la sua prodigiosa opera, che costituisce certamente un vanto e un importante polo di attrazione per Fontanellato, espressione di alta cultura e indubbio motivo per Fontanellato di vantaggi turistici e anche economici per l’ambiente. Non ho niente contro il labirinto in quanto gioco ed esercizio di avvedutezza e perspicacia nel movimento fisico.

Ribadisco però la mia convinzione di vedere nei due fenomeni Santuario e Labirinto due simboli estremamente significativi di due opposti stili di vita tra i quali tutti dobbiamo scegliere

Curiosa questa compresenza in un medesimo paesino come tanti altri. Il Santuario era da cinque secoli assistito dalla Madonna. Questa nuova presenza del Labirinto è una tranquilla aggiunta a una vita cittadina colta e vivace o è una sfida? Anche il Labirinto è protetto dalla Madonna?

Immagini da Internet: Santuario e Labirinto, Fontanellato (PR)

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