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09 dicembre, 2023

Ateismo e salvezza - Settima Parte (7/10)

 

Ateismo e salvezza

Settima Parte (7/10)

Hegel

Hegel non ha difficoltà ad ammettere l’esistenza di Dio: anzi egli si professa luterano col proposito di dare fondamento filosofico alla sua fede luterana. Ma egli si pone nella linea dell’impostazione anselmiana portandola alle estreme conseguenze. Se infatti Sant’Anselmo era realista e intendeva essere realista – cosa che salva la validità del suo concetto di Dio e della sua fede in Dio -, Hegel, che identifica il pensare con l’essere, ammette un Dio che non è più il Dio che trascende il pensiero umano, ma che è prodotto del pensiero.

Per lui basta concepire il concetto dell’essere per sapere che Dio esiste. Dice egli infatti che «l’Assoluto è l’essere»[2]. Ma nel contempo «l’Assoluto è il nulla»[3]. Come mai questa contraddizione? Perché, come è noto, Hegel identifica l’essere col non-essere. Da qui il suo concetto nichilistico di Dio, che però ai suoi occhi è il Dio che muta e diviene, stante il fatto ben noto che Hegel fonda il divenire sulla contraddizione. Possiamo pensare al Dio di Leopardi, che viene dal nulla e ricade nel nulla, il Dio Arimane negatore dell’essere.

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Fontanellato, 3 novembre 2023

Marx non fa che portare all'esplicito quell'ateismo che in Hegel è già implicito a causa di una falsa concezione del mistero dell'Incarnazione, che secondo lui non comporta la distinzione delle due nature, come insegna il Concilio di Calcedonia, ma l'"unità", come fu già l'eresia di Eutiche.

Come è noto, Marx concepisce la realtà secondo lo schema o movimento dialettico hegeliano. Secondo Hegel, l'essere non è identico a sè, fisso o immutabile, ma progredisce e si supera contraddicendosi.

Per cui il ciclo ricomincia, né ha mai fine, perchè rappresenta il divenire dell'Assoluto, il divenire o la "storia" di Dio, che è tutto (panteismo). Il simbolo di questo eterno divenire della vita è la svastica, già presente nell'antica simbologia del panteismo indiano.

Nietzsche mostra sommo disprezzo per la metafisica, che egli associa giustamente alla teologia, parimenti da lui disprezzata. È comunque sicuro che Nietzsche non ammette l’esistenza di un puro spirito, separato dalla materia o dal corpo, come l’anima spirituale separata, l’angelo e Dio.

Per questo la sua antropologia simpatizza per la concezione positivista e darwiniana. Lo spirito o anima sono da lui intesi non come forma sostanziale del corpo, ma come sublimazione, trasformazione e perfezionamento del corpo, derivati dal corpo, una concezione sostanzialmente materialistica dell’uomo, del resto coerente con l’ateismo.

Immagini da Internet:
- Charles Robert Darwin
- La svastica in un tempio buddhista

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