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Testi di P. Tomas Tyn, OP

09 aprile, 2024

Il Dio dialettico - Occorre bloccare l’operazione per la quale si vuole inserire il male in Dio e scagionare l’uomo - Quarta Parte (4/4)

 

Il Dio dialettico

Occorre bloccare l’operazione per la quale si vuole

 inserire il male in Dio e scagionare l’uomo

 Quarta Parte (4/4)

 Una concezione volontarista di Dio

Questa concezione di Dio che non può esistere senza determinarsi come mondo è connessa con la concezione volontaristica di Dio per la quale Dio è concepito come volontà autorealizzatrice. Questo concetto è quello di Schelling, per il quale Dio esiste non perché non può non essere, ma perchè ha voluto esistere ed esiste non per la necessità della sua essenza, ma come effetto della sua volontà, puro atto della sua libertà. L’essere è lo stesso che il volere.  Per Lutero, similmente, seguace del volontarismo di Ockham, Dio è buono e giusto per il semplice fatto che vuole.

La buona azione e il peccato non sono tali perché sono irragionevoli e basati su di un falso bene, ma semplicemente perché Dio vuole così.  Se avesse voluto, poteva stabilire che l’adulterio, il furto, e l’omicidio o la menzogna fossero buone azioni. Per questo i buonisti e i genderisti dicono che la sodomia non è contro natura e non è peccato, perchè Dio in chi la pratica vuole diversamente. 

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Mentre nella realtà il bene può stare senza il male, nel pensiero bene e male formano una coppia dove l’uno richiama all’altro. Allora succede che se io confondo logica e realtà, devo affermare simultaneamente che esiste un bene assoluto (pensando al reale) e che non esiste bene senza male (pensando ai miei concetti).

Anche San Tommaso nota che medesima è la scienza dei contrari: la scienza medica conosce il sano e il patologico, il normale e l’anormale, la scienza morale conosce le virtù e i vizi. È nella realtà, invece, che può esistere un essere libero dal non-essere, ossia dal limite, un vero libero dal falso, un bene libero dal male, una vita immortale.

La verità in Hegel non sta nell’affermazione del sì escludendo il no, ma nella congiunzione del sì col no.

Quindi Dio esiste e non esiste, è concettualizzabile e non è concettualizzabile, è buono e cattivo, è onnipotente e impotente e così via. Questo per Hegel è il vero Assoluto, che secondo lui è stato esattamente intuìto da Böhme. Questa è la «totalità hegeliana», quella che poi Bontadini chiamerà l’«Intero», riferendosi a Parmenide, ma è chiaro che nell’essere parmenideo è implicita la totalità panteistico-nichilista hegeliana.

Hans Urs von Balthasar nella Teologia dei tre giorni afferma: «C’è un calvario lassù, da cui tutto è derivato». Aveva appena scritto che «il sacrificio di Cristo è iniziato prima che venisse nel mondo e la sua croce era quella dell’“agnello sgozzato fin dalle origini del mondo”». Questa tesi di Von Balthasar è assolutamente falsa. 

Immagine da Internet: L'Agnus Dei. L'agnello mistico sorretto da angeli, mosaico, San Vitale (Ravenna)

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