Basta con la Terza Roma
La guerra in Ucraina cesserà
quando Mosca si assoggetterà a Roma
Una successione apostolica senza la guida di Pietro
Un fatto che non cessa di sorprenderci nella Chiesa ortodossa è l’esistenza di un episcopato senza il Papa. Ci sono i successori degli apostoli, ma non ci sono i successori di Pietro. Questo fatto, se da una parte consente la presenza dei sacramenti, per cui è possibile la vita ecclesiale, la fede, la vita di grazia e la santità, dall’altra è sorgente di un’infinità di divisioni, controversie, reciproche accuse e condanne, scomuniche, esclusioni, divisioni, litigi, disobbedienze, scismi ed eresie. È evidente che manca quel fattore di unità, di reciprocità, di comunione, di dialogo, di concordia e di pace che è il Papa.
Manca il progresso dogmatico
I nostri fratelli ortodossi, si tratti della Seconda o della Terza Roma, sono rimasti fermi al 1054. Hanno una mentalità simile a quella dei lefevriani, fermi al 1959, data di inizio di quel nefasto evento, a loro dire, che fu il Concilio Vaticano II.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/basta-con-la-terza-roma-seconda-parte-22.html
Il mondo ortodosso, per stabilire la verità di fede, mancando del riferimento al Papa, principio dell’unità universale della Chiesa e garante delle verità di fede, ricorre alla fede pre 1054. È fermo alle dottrine di fede precedenti il 1054 come salvaguardia e ad un tempo espressione della propria identità nazionale.
Il Russo, per esempio, considera la dottrina della fede ortodossa precedente il 1054 come salvaguardia dell’identità e dell’esistenza del popolo russo. Accettare il cattolicesimo, per l’ortodosso russo, sarebbe come negare l’identità del popolo russo.
L’ortodosso non comprende che il cristianesimo non è fatto per fondare o garantire l’identità dei vari popoli, e quindi non può pretendere di trovare nella rivelazione una missione eccellente per il popolo russo, benché naturalmente non si esclude che ogni popolo possa avere ricevuto da Dio una speciale missione. Si pensi solo al popolo ebraico. La coscienza della propria identità nazionale è cosa certamente importante; ma essa ha una base semplicemente storica; non si fonda sulla rivelazione cristiana.
Invece l’ortodosso russo conserva la fede pre 1054 come garanzia e difesa dell’identità del popolo russo, considerando, come già faceva Costantinopoli, tale fede come superiore a quella cattolica sviluppatasi dopo il 1054. Ne viene che l’ortodosso russo considera il cattolicesimo come nemico della sua identità nazionale.
Immagini da Internet:
- Cattedrale di San Basilio, Mosca
- Basilica di San Pietro, Roma
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.