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Testi di P. Tomas Tyn, OP

16 dicembre, 2024

Il serpente mi ha ingannata - Il problema delle insidie del demonio - Prima Parte (1/2)

 

Il serpente mi ha ingannata

Il problema delle insidie del demonio

 

Prima Parte (1/2)

 

È menzognero e padre della menzogna

Gv 8,44

 Da dove vengono le nostre idee?

 Le nostre azioni coscienti e volute e quanto noi coscientemente e volontariamente esprimiamo con le nostre opinioni e i nostri propositi provengono dal nostro intimo, dalla nostra mente, dalla nostra ragione, dalla nostra coscienza. Vengono sempre da una riflessione su noi stessi, sui nostri ricordi, su di un sapere precedente, vengono sempre dall’intimo di noi stessi, magari dall’inconscio o possono venire dal dialogo con un tu, un altro io presente e parlante a noi nel nostro intimo.

Le nuove idee, le nuove iniziative, i nuovi progetti o desideri da dove vengono? Sono conclusioni che abbiamo tratto noi o ci vengono da un tu nell’intimo del nostro io? È qualcuno che ci parla, ci suggerisce o ci propone o siamo noi che parliamo a noi stessi, con noi stessi? Per usare un linguaggio fichtiano, il non-io interiore che a volte mi appare e mi parla, me lo pongo io davanti a me, dipende da me o compare in me senza che io l’abbia concepito o voluto e forse l’ha posto un altro io?

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/il-serpente-mi-ha-ingannata-il-problema.html

 

Il permanere nei secoli di dottrine perverse che seducono le folle, ostinatamente contrarie all’insegnamento di Cristo, non fanno pensare ad un influsso del demonio? Del resto, come non temere o sospettare che scienziati, filosofi, uomini di cultura, intellettuali, letterati, artisti e addirittura teologi, che non credono all’esistenza del diavolo, non siano esposti a essere vittime dei suoi inganni o strumenti forse inconsapevoli della sua azione?

Da queste considerazioni appare quanto è importante formarsi un giusto concetto di Dio, che non sia inquinato da attributi propri di Satana. Il rischio infatti è quello che, se non abbiamo un concetto giusto di Dio, rischiamo di obbedire a Satana anziché a Dio.

Quelle teologie che si limitano a parlare di Dio e non ci dicono come e perché Satana può assumere ingannevoli sembianze divine, non aiutano a sufficienza ad essere soggetti al vero Dio e rischiano di renderci schiavi del demonio scambiato per Dio. E per questo San Paolo chiama il demonio «Dio di questo mondo» (II Cor 4,4), mentre Cristo lo chiama «principe del mondo» (Gv12, 30).

Come ci insegna Cristo, il demonio è omicida fin da principio e per principio. Odia l’uomo perché odia Dio suo creatore.

Per questo il demonio convince l’uomo di essere, per usare un’espressione di Heidegger, un «essere-per-la-morte», ispira all’uomo una volontà omicida, un istinto di morte, spegnere la ragione nell’assurdo, estinguere il pensiero nel dubbio, estinguere la volontà e il desiderio di vivere, trovare indifferente il vivere o il morire, provar ripugnanza per la verità, gusto nell’illudersi, nel soffrire e far soffrire, nel conflitto, nel contraddire, nel disobbedire, nel mentire, nella discordia, nella violenza, nella guerra, nella distruzione e nell’annientamento.

Immagini da Internet:  Adamo ed Eva, Cappella Sistina, Roma

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