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Testi di P. Tomas Tyn, OP

14 dicembre, 2024

Tu che sei uomo ti fai Dio - Il mistero della divinità di Cristo - Parte Seconda (2/3)

 

Tu che sei uomo ti fai Dio

Il mistero della divinità di Cristo

 
Parte Seconda (2/3)

 Come può un uomo essere Dio?

Tornando alla nostra questione dell’identità di Gesù, notiamo che in Dio l’individuo coincide con la specie, per cui nel caso di Cristo non possiamo fare lo stesso discorso che facciamo per noi uomini. Dio è un individuo. La natura divina, cioè Dio. è, come la definisce il Concilio Vaticano I, «una singolare sostanza spirituale».

Non esiste la specie «Dio» che abbia sotto di sé vari individui, come sotto la specie uomo stanno molti individui umani. Dio e la natura o sostanza divina sono la stessa cosa.  L’essenza dell’individualità divina, a differenza di quanto avviene in noi, coincide con l’essenza della natura divina. Allora come fa ad esserci distinzione fra due individui, il Figlio divino e il Padre divino, se Dio è un individuo, un individuo può al contempo essere uno e due? Gesù è un solo individuo o sono due? O è uno o sono due. Non si scappa. 

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Il sussistente, il soggetto, la personalità in Cristo non è il suo esser uomo, ma il suo esser Figlio. Per questo, quando diciamo che Gesù è Dio non enunciamo una proprietà o un predicato dell’esser uomo - questo sarebbe panteismo – ma la proprietà divina dell’esser Figlio. Dire che Gesù è Dio non significa predicare la divinità della sua umanità, ma predicare la divinità del suo esser Figlio. Gesù è Dio non in quanto uomo, ma in quanto Figlio.

Il Concilio di Nicea del 325 si limitava a dire che Gesù è il Figlio unico di Dio, nato dal Padre (ghennethenta ek tes usìas tu Patròs), generato, non creato, della stessa sostanza del Padre (omoùsios to Patrì), Dio da Dio, Dio Figlio da Dio Padre.


In Dio – nota Sant’Agostino – la persona del Padre si risolve nella sua paternità, ossia nella relazione al Figlio. Quindi il Padre non ha una relazione, come succede in noi, ma è Relazione al Figlio: è una Relazione sussistente. Dunque in Dio la relazione non è un accidente come in noi, non è inerente, ma sussistente: è Persona.

Padre e Figlio interloquiscono fra di loro? L’ipotesi è seducente, ma è falsa. Quando Gesù parla col Padre o il Padre fa sentire la sua voce al Figlio, non si tratta di uno scambio di idee fra Padre e Figlio, giacchè la mente e volontà del Padre e quella del Figlio sono identiche in quanto l’uno e l’altro è Dio. Si tratta invece di atti umani del Figlio e di manifestazione sensibile (udibile) del Padre all’umanità del Figlio. Inoltre, ciò che Gesù dice di avere appreso dal Padre è chiaro che lo sa perché la scienza divina è la stessa nel Padre e nel Figlio.

Immagini da Internet: Gesù Cristo, Rosone del Duomo di Orvieto

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