Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

Rivista PATH - Accademia Pontificia

Radio Maria

Teologia dogmatica

Cristologia

Escatologia

Liturgia

Mariologia

Successore di Pietro

Ecclesiologia

Teologia morale

Etica naturale

Metafisica

Gnoseologia

Antropologia

Il Dialogo

P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

16 aprile, 2025

La virtù della divina misericordia a confronto con la giustizia - Prima Parte (1/3)

 

La virtù della divina misericordia

  a confronto con la giustizia

Prima Parte (1/3)

 La persona umana è simile alla persona divina

Immaginare Dio come un sovrano buono, giusto, santo, benigno, onnipotente. provvidente e misericordioso, promotore della vita e della virtù, legislatore e giudice della condotta umana, architetto e organizzatore della natura, è cosa naturale in tutte le religioni.

Su questa linea della religione naturale, il Concilio Vaticano I insegna che Dio è una sostanza spirituale, come a dire che è una persona, un soggetto intelligente e libero. Questa proprietà della natura divina la deduciamo dal fatto che constatiamo di essere noi stessi persone. Ma siccome il nostro essere non spiega sufficientemente se stesso, dobbiamo porre l’esistenza di una sola persona assoluta, infinita, incausata, il cui essere sia sufficiente a se stessa e sia ragione a se stessa, fondata su se stessa, creatrice della persona umana. E questa persona è Dio.

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-virtu-della-divina-misericordia.html

 

La persona umana è l’individuo di una specie: la specie umana, che ha sotto di sé molti individui. La persona divina è la stessa natura divina, che non è un universale che contenga una molteplicità di individui come avviene in noi, che distinguiamo una natura umana individuale dalla natura umana specifica.  Dio non è un universale che abbia sotto di Sé degli individui, sennò saremmo nel politeismo.

L’uomo, quando genera, trasmette certo la natura umana al figlio, ma individualizzata, in modo che la natura individuale del figlio è diversa da quella del padre.  Il Padre celeste, invece genera il Figlio della stessa natura singola del Padre, una di numero, dove non c’è distinzione fra individuo e specie, ma la specie stessa è individuo, cosa, questa, che avviene già negli angeli, con la differenza che nell’angelo l’esistenza è distinta dall’essenza, per cui gli angeli sono molti con diverse essenze specifiche, e quindi diverse esistenze, mentre in Dio esistenza ed essenza coincidono, per cui in Lui individuo, specie ed essere sono una stessa cosa.

In Dio come in ogni entità personale bisogna distinguere l’essere dall’agire, benché tale distinzione in Dio non sia reale come in noi ma solo nozionale o secondo il nostro modo di pensare e di esprimerci. Infatti in Dio essere e agire, essere e volere, necessità e libertà, necessario e contingente, possibile ed attuale coincidono in forza dell’unità semplicissima della sua natura.

Solo del male morale, il peccato, Dio non è la causa, essendone responsabile solo il peccatore; ma lo stesso atto del peccato nel suo aspetto ontologico è causato e voluto da Dio, che però resta innocente, non avendo voluto il peccato come tale.

 Immagini da Internet: Santissima Trinità, Masaccio

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.