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06 maggio, 2025

Della stessa sostanza del Padre - Riflessioni sul dogma cristologico di Nicea per una nuova evangelizzazione - Prima Parte (1/4)

 

Della stessa sostanza del Padre

Riflessioni sul dogma cristologico di Nicea

per una nuova evangelizzazione

 Prima Parte (1/4)

 Alla ricerca di una definizione dell’identità di Cristo

 La prima preoccupazione della Chiesa dopo la presenza terrena di Gesù Cristo, fu quella di chiarire chi fosse Gesù e come definirne la natura e la personalità. Egli infatti aveva dato segni impressionanti di non avere solo poteri umani, ma anche divini, ed aveva affermato di se stesso cose che solo Dio può dire di Se stesso. Molti ne erano scandalizzati pensando che fosse un megalomane, oppure, vedendo la novità del suo insegnamento, pensavano che fosse un ribelle alla legge di Mosè. Ma altri, vedendo i miracoli che faceva, constatando le sue esimie virtù e il bene che faceva al prossimo, pensavano che fosse il Messia promesso dai profeti. Altri ancora, constatando la sua apparente sconfitta e l’insuccesso presso le autorità, pensarono che fosse impossibile che fosse il Messia.

Fu così che nacquero accesi dibattiti su questo argomento riguardante l‘usìa, la natura o essenza di Cristo. Alcuni come Ario, ritenevano che Gesù fosse solo simile, òmoios al Padre, ma ammettere che fosse uguale o identico al Padre nella divinità pareva troppo.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/della-stessa-sostanza-del-padre.html


Per poter comprendere e chiarire il significato del dogma niceno, occorre dare la definizione di cinque concetti che prendiamo dalla metafisica:

  1. L’essenza (usìa), che è ciò che una cosa è e risponde alla domanda che cosa è?
  2. La sostanza (hypostasis), che è una natura singola completa atta a sussistere;
  3. La natura (fysis), che è l’ente determinato in quanto principio di attività;
  4. La persona (prosopon), in quanto natura spirituale individuale sussistente;
  5. La sussistenza (yparxis), che è l’essere in sé e non in altro, che è l’atto d’essere proprio della sostanza e della persona.

 

La Chiesa Latina non se la è sentita di imitare l’audacia del greco coniando un termine equivalente nelle varie lingue, per esempio in italiano si potrebbe usare il vocabolo omoùsio. Quanto all’espressione «della stessa sostanza del Padre», sarebbe stato meglio, a mio avviso, dire della stessa natura del Padre. Propriamente, infatti, non esiste una sostanza del Padre, come se il Padre fosse una sostanza o avesse una sostanza. Invece il Padre ha o è una natura divina.

Sbagliato sarebbe invece parlare della stessa essenza del Padre, giacchè è ovvio che Padre e Figlio, in quanto tali, non sono la stessa cosa, ma sono distinti, come avviene del resto anche tra noi. Tra di noi padre e figlio sono della stessa natura umana specifica, ma non individuale. Invece in Dio Padre e Figlio sono della medesima natura divina, che è singolare e individuale, una di numero.

Da notare poi che l’espressione italiana «della stessa sostanza del Padre» non coincide con quella greca «dalla sostanza del Padre». L’italiano mette in luce che il Figlio ha la stessa natura divina del Padre, esprime l’omoùsios. Il greco evidenzia che il Figlio procede dalla medesima natura divina del Padre, e quindi è Dio Figlio da Dio Padre, dove Figlio e Padre ovviamente sono distinti, ma la divinità è la stessa, una di numero, in entrambi.

 
Immagini da Internet:
- Dio Padre, Raffaello
- Santissima Trinità, Guido Reni

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