Sacerdozio e
mascolinità
Si rifanno
vivi i sostenitori del sacerdozio della donna
Nonostante il magistero pontificio nei
decenni passati, specie con S.Paolo VI
e S.Giovanni Paolo II,
abbia ribadito autorevolmente e più volte la tradizionale dottrina di fede che
la donna non può essere sacerdote, oggi è possibile constatare il risorgere di
una annosa tendenza teologica, influenzata dal luteranesimo, la quale, errando
sull’essenza del sacerdozio, nega questo carattere dogmatico e rivelato della dottrina
della Chiesa, per cui si fa promotrice e sostenitrice del sacerdozio femminile,
asserendo che l’esclusione della donna non sarebbe affatto essenzialmente
legata al sacerdozio e quindi non sarebbe un dato rivelato, non sarebbe volontà
immutabile di Cristo, non sarebbe un dato di fede, ma sarebbe solo un dato di
fatto, una semplice prassi pastorale della Chiesa, che è ormai giunto il tempo
di abbandonare, per consentire alla donna di esprimere e far fruttare in pienezza
nella Chiesa quei doni peculiari che Dio le ha dato.
Secondo i sostenitori di questa tesi, non si potrebbe
parlare di una perfetta parità ed uguaglianza fra uomo e donna nella Chiesa, ma
si lascerebbe la donna in un’ingiusta condizione d’inferiorità e di
asservimento al maschio, resterebbe oggetto di dominio e di sfruttamento, finché
non le sia concessa la possibilità di accedere al sacerdozio a tutti suoi gradi
e di assumere le più alte cariche direttive nella Chiesa, così come avviene
ormai da tempo nelle società moderne.
Continua a leggere:
Natività (Parmigianino - Roma)
Pietà (Michelangelo - Roma)
Immagini da internet
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.