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P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

09 agosto, 2020

Luigino dice di no a Dio, ma se la cava lo stesso

Luigino dice di no a Dio, ma se la cava lo stesso

Tu distruggi chiunque Ti è infedele

Sal 73,27

 

Nuovo articolo di Luigino Bruni su Avvenire del 2 agosto. Il titolo è “Il grembo del seme diverso”. Come al solito il titolo è oscuro e non illuminante, contrariamente a quello che dovrebbe essere il titolo di un articolo di teologia, che dovrebbe far capire chiaramente ed immediatamente di che si tratta, così da invogliare il lettore alla lettura. Ma conosciamo ormai lo stile e il modo di procedere di Luigino, che confonde la teologia con la poesia. Si nasconde sistematicamente dietro a delle metafore, così da dire e non dire, insinuare senza dirlo apertamente, così da colpire senza farsi prendere. Ma questo è lo stile dei vili, che si illudono di farla franca, ma non possono non essere a un certo punto incastrati. Anche le anguille possono essere pescate.

Luigino commenta il Salmo 89, che è un canto della fedeltà divina alle promesse del Signore, il cui adempimento è però condizionato dall’obbedienza alla legge divina:

 «se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti, se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi, punirò con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa. Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno. Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa» (vv.31-35).

La lettura attenta del Salmo ci consente però di distinguere il servo fedele dal servo infedele. Questo secondo viene punito. Così si spiega la delusione del servo che si sente tradito e abbandonato da Dio. Dio non tradisce affatto, ma semplicemente mette in opera l’avvertimento che avrebbe punito il servo infedele. Di che dunque si lamenta?   (vv.39-46).

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Martin Lutero (immagine da internet)

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