Luigino non spera più, ma gli basta la vita presente
La nostra esistenza è il passare di un’ombra
e non c’è ritorno alla nostra morte.
Su, godiamoci i beni presenti,
facciamo uso delle creature con ardore
Sap 2,5-6
Sappiate che questa vita non è altro che gioco e svago,
apparenza e reciproca iattanza, vana contesa di beni
e progenie. [Essa è] come una pioggia:
la vegetazione che suscita, conforta i seminatori,
poi appassisce, la vedi ingiallire e quindi diventa stoppia.
Nell'altra vita c'è un severo castigo,
ma anche perdono e compiacimento da parte di Allah.
La vita terrena non è altro che godimento effimero.
Il Corano, Sura 57, 20
Quanto è bella giovinezza, che si fugge tuttavia,
del doman non c’è certezza, chi vuol esser lieto sia.
Lorenzo il Magnifico
Siamo ormai scesi al fondo e Luigino scopre le carte
Ormai da più di tre mesi sto seguendo su Avvenire la parabola di Luigino Bruni, nei suoi periodici articoli, nei quali egli, trattando interessanti temi spirituali ispirati ai Salmi biblici, ci svela con sempre maggior chiarezza, seppur sempre in modo velato, un suo passato ora guardato con rimpianto, ora giudicato sbagliato: un’oscillazione di giudizio che egli pare presentare come comune esperienza del passato di tutti, ma che in realtà, non potendo pretendere simile universalità, è evidentemente il ritratto del suo caso personale, che egli cela sotto questa finta generalità.
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Immagine da internet
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