Luigino torna alle origini
Luigino sotto lo sguardo di Dio
Dopo essersi perduto nella selva oscura di questo mondo, e aver ridotto il destino dell’uomo all’effimero «volo di un giorno della farfalla», per aver abbandonato «il primo patto della fanciullezza», poiché la dritta via era smarrita, Luigino Bruni, dall’agosto scorso nei suoi articoli su Avvenire, nei quali appare evidente la narrazione della sua personale storia spirituale, che appare però paradigmatica per molti di noi, sta recuperando a grandi passi il tempo perduto, sta tornando alle origini, sta tornando al punto da dove aveva iniziato a smarrirsi.
Chi fa marcia indietro con l’auto, non è un nostalgico del passato, ma vuole imboccare la giusta strada per avanzare e per aprirsi al futuro. In questo retrocedere che è un avanzare, Luigino scopre o ritrova alcuni valori e ce ne parla nel suo ultimo articolo di domenica 11 ottobre scorso «più grandi del nostro cuore».
In questo viaggio all’indietro Luigino scopre la bellezza e grandezza originaria della sua anima, creata da Dio, ideata, progettata a sua immagine e somiglianza, voluta ed amata da Dio dall’eternità e per l’eternità. Altro che la farfalla di un giorno! Luigino scopre di essere, in quanto guardato da Dio, molto più grande e innocente di quanto pensava, tanto grande che la cima di se stesso gli sfugge, come non vediamo la cima di un alto monte nascosto tra le nubi.
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(Immagini da internet)
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