Papa Francesco e la fratellanza
Quarta parte (4/4)
La fratellanza universale, coagulo delle religioni
È impossibile un’unione fraterna senza render culto assieme al vero Dio almeno in forza della religione naturale. Questo è il tema che il Papa svolge nell’ultima parte dell’enciclica dedicata alla fratellanza tra i fedeli delle religioni. Chiaramente qui il riferimento a Dio non è al Dio cristiano, ma al Dio della religione naturale.
Particolare attenzione dedica il Pontefice all’accordo di Abu-Dhabi, del quale più volte cita dei passi. Il Papa, mentre riconosce che tutte le religioni cercano la pace, non manca di condannare la violenza perpetrata in nome della religione. Non è difficile qui leggere un riferimento all’Islam. Riporto comunque un brano molto bello dell’accordo di Abu-Dhabi.
Sono espressioni accorate, quasi imploranti, di grande potenza espressiva e ricche di una nobile carica emotiva. Bisogna essere dei duri di cuore per non restarne commossi e avvinti, pensando soprattutto che è la prima volta nella storia dell’Islam che un Papa dice queste parole insieme con un grande esponente dell’Islamismo. È motivo di grande speranza per la Chiesa e per l’Islam, che possa aver finalmente termine lo straziante passato periodo di 14 secoli di guerre e possa iniziare con questo storico evento un’era di pacifici rapporti tra i discepoli di Cristo e i discepoli di Maometto.
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È impossibile un’unione fraterna senza render culto assieme al vero Dio almeno in forza della religione naturale. Questo è il tema che il Papa svolge nell’ultima parte dell’enciclica dedicata alla fratellanza tra i fedeli delle religioni. Chiaramente qui il riferimento a Dio non è al Dio cristiano, ma al Dio della religione naturale.
Assisi, 1986 (immagine da internet)
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