Le opere dello Spirito Santo
Terza Parte (3/5)
Cristo ci
rivela l’esistenza e l’opera della Santissima Trinità
Gesù Cristo presenta il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo come persone divine, se per persona intendiamo un ente che pensa, vuole e parla, persone in collaborazione fra loro per la salvezza dell’uomo, espletanti operazioni in parte diverse e in parte identiche. Il Figlio e lo Spirito procedono dal Padre; lo Spirito dal Padre e dal Figlio e sono mandati nel mondo.
Che Gesù faccia riferimento a persone divine, ognuna uguale a Dio, non è sempre facile da intendere alla semplice lettura delle parole del Signore. La personalità più facile da intendere è quella del Padre, perché l’attributo della paternità è nota anche alle religioni pagane, come per esempio quella romana, per la quale Giove è padre degli uomini e degli dèi. È chiaro che un padre non può che essere una persona. E così pure il Figlio, benché circa la figura di Gesù occorra dimostrare la sua divinità, insegnata dal Concilio di Nicea del 325.
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Gesù, supponendo acquisito il concetto di persona divina singola e unica, intesa come sostanza spirituale, rivela ed aggiunge, nel definire l’essenza di Dio, che Dio è persona nel senso di una relazione sussistente,
come sarà compreso da Sant’Agostino prima e poi da San Tommaso ed infine definito dal Concilio di Firenze nel 1442 (Denz.1330).
Questione non facile è quella di chiarire i rapporti della Santissima Trinità con Satana e con l’inferno. Nel ‘600 si cimentò su questo arduo problema il mistico luterano Jakob Böhme.
Immagini da internet
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