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07 dicembre, 2021

Lettera ad un Vescovo su Rahner - Seconda Parte (2/2)

 

 Lettera ad un Vescovo su Rahner

Seconda Parte (2/2) 

Alcuni punti della teologia rahneriana

Vedo adesso di prendere in considerazione alcuni giudizi di Vostra Eccellenza sull’opera rahneriana.  

1)   L’intento della teologia rahneriana è stato quello di ridare Dio all’uomo e l’uomo a Dio; di riconciliare, cioè, l’antropocentrismo con il teocentrismo; ...

Che Rahner senta fortemente la questione del rapporto dell’uomo con Dio, è indubbiamente vero. Ciò va certamente a suo onore. Ma come concepisce l’uomo? Come concepisce Dio? Questo è il problema. Per avvicinare l’uno all’altro esalta troppo l’uomo fino a vedere Dio come la piena realizzazione dell’uomo, ed abbassa Dio fino a svuotarlo kenoticamente nell’uomo. 

Continua a leggere:

 https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/dialogo-con-un-vescovo-su-rahner.html

 

Dice Rahner: «l’essere, nella misura in cui è e appare tale è il conoscere stesso dell’essere in originaria unità con esso, che è poi lo stesso soggetto conoscente». 

E spiega: «Da quanto s’è detto si ricava che la conoscenza dell’essere implica l’essere come soggetto» (=l’uomo) «e come oggetto». 

Ma l’essere identico al pensare è Dio, Pensiero per essenza, nòesis noèseos, come dice Aristotele. 

E dunque, se siamo logici, risulta che per Rahner l’uomo è Dio, Autocoscienza assoluta, secondo il principio della filosofia hegeliana.

 

 

Rahner non sbaglia nell’intendere lo spirito umano come ente aperto alla sconfinata illimitatezza dell’orizzonte dell’essere, cioè, in sostanza, aperto a Dio. 

Si tratta, in fondo, di una ripresa della mens capax Dei di agostiniana memoria. 

Ma Rahner confonde quella che è l’apertura all’essere in generale, caratterizzante la natura stessa dello spirito, con l’apertura a Dio come effetto del libero arbitrio o della volontà umana


Per Rahner la creazione non è un atto di Dio verso l’esterno (opus ad extra), non è produzione dell’ente dal nulla, ma è «un momento parziale del diventar-mondo, … non è un’azione “ad extra”, … 

è un momento dell’autoestrinsecazione e dell’automanifestazione di Dio»: 

una concezione chiaramente panteistica si nasconde dietro la parola «creazione».



Immagini da internet:
- Aristotele
- Sant'Agostino
- Dio Creatore, di Michelangelo
 

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