Articoli e testi di P.Giovanni Cavalcoli

Rivista PATH - Accademia Pontificia

Radio Maria

Articoli tradotti in Spagnolo

Teologia dogmatica

Cristologia

Escatologia

Liturgia

Mariologia

Successore di Pietro

Ecclesiologia

Teologia morale

Etica naturale

Metafisica

Gnoseologia

Antropologia

Il Dialogo

P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

06 gennaio, 2022

La consostanzialità col Padre - Tomas Tyn - Terza Parte (3/3)

  La consostanzialità col Padre

Terza Parte (3/3)

P.Tomas Tyn, OP

Però, mentre in Dio il pensiero e l’amore sono Dio stesso, in noi il pensiero, se ci capita, fortunati noi, e l’amore, se ci capita, fortunati ancora, è qualche cosa di aggiunto alla nostra anima. Quindi in noi il pensare e l’amare è una realtà accidentale. Invece in Dio il pensiero è sussistente e l’amore è sussistente.

Ora vedete, miei cari, l’unica possibilità di concepire la Trinità delle divine Persone è questa, che in Dio il pensiero e l’amore, sempre per analogia con la spiritualità umana, sono costituiti da dei movimenti, ma sono strani movimenti che si chiamano “processioni”. Ecco, quindi è fondamentale questo concetto della teologia trinitaria che è la processione, in greco ekpòreusis

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-consostanzialita-col-padre-tomas-tyn_6.html

 
 
Notate la problematica della teologia trinitaria: trovare un solo punto su cui si possa fondare una possibile differenza in Dio. 
 
In Lui infatti non c’è alcuna differenza, né di sostanza e accidenti, né di sostanza e essenza, né di essenza e di essere, tutto è unità. Gesù parla con chiarezza in termini trinitari, che comportano distinzione tra il Verbo e il Padre, tra il Verbo e lo Spirito. 
 
Come è possibile pensare in Dio una differenza senza abbassare Dio ad una creatura?
 

C’è una sola possibilità. Nell’ambito creaturale esiste un particolare accidente, l’unico che, non di per sé, ma la cui analogia o somiglianza ci mette in grado di affermare una possibile differenza reale in Dio. È una cosa quasi commovente, perché è l’accidente più piccolino. Dice infatti San Tommaso che esso è ciò che c’è di debolissimo nell’ente. Che cosa è? È l’accidente della relazione. 

 In Dio ci sono delle relazioni reali reciproche di origine, contrapposte l’una all’altra, e quindi relazioni che fondano una reale distinzione. Il Padre è Padre del Verbo, secondo tutto il suo essere; e il Verbo è un procedente dal Padre secondo tutto il suo essere; e lo Spirito Santo è un procedente dal Padre e dal Verbo come da un’unica origine secondo tutto il suo essere Amore di Dio, un’unica origine della processione.

Sant’Agostino, il quale ha scritto sulla Trinità Santissima un bellissimo trattato, narra che, camminando sulla spiaggia del mare vide un bimbo, che costruiva una buca. In essa con una conchiglia, metteva dell’acqua dal mare. Sant’Agostino si ferma e dice: “figliolo, che cosa stai facendo?”.

Il bambinetto gli risponde molto saggiamente: “tu cerchi di fare esattamente la stessa cosa che faccio io: io da questo oceano cerco di portare l’acqua in questa piccola buca, così come tu da quell’oceano di essere che è Dio cerchi di trasportare qualche cosa nella ristrettezza della tua intelligenza umana”.

Immagini da internet:
- Episodio evangelico del tributo, del Masaccio
- Trinità, del Masaccio
- Sant'Agostino col bambino, del Botticelli

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.