Modernisti e passatisti
Una guerra che dura da 60 anni
Seconda Parte (2/2)
Il Concilio è troppo indulgente?
Altro motivo di contrasto fra i due partiti fu la questione della condanna degli errori moderni. I tradizionalisti erano per il metodo tradizionale di elencare le proposizioni erronee accompagnandole con l’anathema sit. I progressisti, calcando anche troppo sullo spirito di mitezza dal quale San Giovanni XXIII aveva voluto che fosse animato il Concilio, respinsero la proposta dei tradizionalisti di reiterare condanna del comunismo.
Esiste tuttavia, come è noto, nel Concilio, una forte ed ampia condanna dell’ateismo, che abbraccia tutte le sue forme, non solo quella marxista. Bisogna tuttavia dire che il Concilio è infetto da un certo buonismo, il quale, non mettendo sufficientemente in guardia contro gli errori, ha dato spazio al poderoso ritorno di modernismo, che ha fatto seguito al Concilio e del quale oggi soffriamo più che mai.
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C’è da ricordare inoltre che durante i lavori del Concilio, come è noto, San Paolo VI, succeduto a Papa Giovanni, volle arricchire gli insegnamenti pastorali del Concilio con un indirizzo dottrinale, senza tuttavia obbligarlo a definire nuovi dogmi.
E fu così che nacquero i temi dogmatici del Concilio sulla natura della Rivelazione e della Liturgia, sull’antropologia, l’etica della persona e della coscienza, sull’etica familiare e sociale della Chiesa, sulla libertà religiosa, sul dialogo ecumenico, sulla pluralità delle religioni, sulla natura della Chiesa, sull’escatologia, sulla mariologia.
Immagini da internet
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