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23 febbraio, 2022

Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X? - Seconda Parte (2/4)

  Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X? 

Seconda Parte (2/4)

L’essenza del Subconscio

come fondamento assoluto,

 atematico ed originario dell’autocoscienza

1. Il termine «subconscio» non è in tutti gli autori principali che furono poi censurati a seguito dell’enciclica. Lo troviamo invece nel filosofo americano William James. Il termine peraltro si può collegare con altri similari, come «inconscio», «preconscio» e «sovraconscio». Di li a pochi anni sarebbe sorto Freud con la sua teoria del subconscio, che non faceva che riprendere in chiave materialistica il subconscio analizzato dalla Pascendi.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/che-cosa-e-il-subconscio-nella-pascendi_23.html

Bergson, invece parla, come è noto, di «slancio vitale». Per lui nel conscio appaiono bensì i concetti, distinti gli uni dagli altri, fissi e separabili tra di loro. 

Ma questo è fenomeno ingannevole, che solidifica, mortifica o degrada il fatto vitale, di per sé movimento continuo, perché ne disgrega l’unità mobile e fluente, come se uno raccogliesse lo scorrere dell’acqua di un fiume in tanti secchielli o come la pellicola cinematografica che fissa gli istanti del divenire.


Il subconscio dei modernisti è fumo negli occhi.

Il modernismo, per questa sua svalutazione del concetto, spiega Pio X, è un «agnosticismo» (nn.57, 68, 77). Ma se per conoscenza intendiamo conoscenza della verità, agnosticismo non vuol dire che non si dia verità, anzi si dà la somma verità, perchè in tal senso esso è una forma di gnosticismo, come spiegherà Papa Francesco per il modernismo di oggi. Attesa infatti la sua pretesa di raggiungere un sapere esoterico superiore ai dogmi della Chiesa, si può considerare anche uno gnosticismo, secondo la descrizione che ne dà Papa Francesco nella Gaudete et exsultate.

Stando così le cose, si può dire che tutto il dramma del modernismo si riassume in un solo punto. Dato il suo scetticismo o agnosticismo concettuale, esso sbocca nella convinzione che sia impossibile farsi un concetto di Dio, stabilire con sicurezza, definitività ed oggettività qual è la natura di Dio e quali sono gli attributi propri della natura divina. Da qui l’impossibilità di una dottrina della creazione, ossia di distinguere Dio dal mondo e dall’uomo, perché viene sostenuta l’uguale impossibilità di definire l’essenza propria di quelle realtà.

Immagini da Internet

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