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08 marzo, 2022

La missione del sacerdote - Terza Parte (3/3)

   La missione del sacerdote 

Terza Parte (3/3)

La svalutazione dell’ideale sacerdotale proviene da Lutero

Lutero racconta che alla sua prima Messa fu preso da una tale angoscia e da un tale spavento che avrebbe voluto fuggire dall’altare. Come mai? Di lì a pochi anni avrebbe respinto il sacramento del sacerdozio come invenzione papista, azione magica e masochista, mancanza di fede in Cristo, legalismo farisaico, ipocrita esibizione di santità, occasione per dominare le coscienze, sorgente di guadagni simoniaci, inutile freno alla concupiscenza.

Lutero aveva un ambiguo rapporto col demonio. Da una parte lo cacciava come tentatore. Chi visita la cella del castello della Wartburg che ospitò Lutero, può notare ancora sulla parete una macchia di inchiostro del calamaio, che Lutero lanciò contro il diavolo che gli era apparso e lo tentava. Nell’accingersi a presenziare alla famosa dieta di Worms, dove avrebbe difeso le sue idee, Lutero raccontò che ci fossero stati là anche 10.000 diavoli, egli non aveva paura. 

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Lutero ha diffuso nella Chiesa un’immagine del ministro di Cristo e del Vangelo, che non è quella del vero sacerdote o diciamo schiettamente non è quella del sacerdote, ma del «pastore», immagine che certamente Cristo si attribuisce, mentre è vero che non dice mai di essere sacerdote. E difatti non lo era secondo il sacerdozio dell’antica Legge.

È solo riflettendo a ciò che aveva fatto e detto all’ultima Cena, messo in relazione alla crocifissione del giorno dopo e con alcune frasi misteriose, che aveva pronunciato, come per esempio sul dare la propria vita in riscatto di molti, sulla necessità di portare con lui la propria croce, sul fatto che sarebbe stato «elevato da terra» e che era stato chiamato da Giovanni «Agnello di Dio».

È solo mettendo assieme tutti questi elementi e questi ricordi che gli apostoli si accorsero che Gesù era stato sacerdote, ed anzi in maniera somma, unica, perfettissima ed efficacissima in ordine all’offerta al Padre di un sacrificio veramente a Lui gradito, atto ad ottenere per tutta l’umanità il perdono, la salvezza e la vita eterna.

 

Lutero ebbe la felice idea di mettere in luce il sacerdozio comune dei fedeli fondato sul battesimo. La proposta di Lutero è stata accettata dal Concilio Vaticano II con la precisazione, trascurata da Lutero, che quel sacerdozio è distinto «non solo per grado, ma anche per essenza» dal sacerdozio fondato sul sacramento dell’Ordine, detto sacerdozio ministeriale od ordinato. Inoltre il Concilio ha precisato che il sacerdozio dei fedeli è rafforzato dal sacramento della cresima, notoriamente ignorato da Lutero.

Immagini da Internet

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