Pietà per l’Ucraina
La vocazione ecumenica dell’Ucraina
Quarta Parte (4/4)
«Predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15):
il contributo alla pace dei Domenicani
San Domenico fu particolarmente colpito da queste parole del Signore: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho insegnato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 18-20).
Per questo pensò di fondare un Ordine appositamente dedicato alla predicazione del Vangelo. E riflettendo sull’universalità del messaggio cristiano, concepì il disegno di convertire i pagani a Cristo e cominciò ad accorgersi che purtroppo i cristiani erano tra loro divisi tra un occidente unito a Roma e un oriente infetto dall’eresia, come sarebbe apparso dal contatto con i catari, eretici appunto di origine manichea.
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Già nel sec. XIII i Domenicani, accortisi dell’importanza di Kiev, fondarono un convento là. Tuttavia ben presto la comunità fu sterminata dall’arrivo dei tartari, per cui i Domenicani abbandonarono l’impresa. Sicchè l’Ordine non ebbe più per secoli conventi in Ucraina, ma la comunità domenicana di Kiev è risorta solo nel secolo scorso, approfittando dell’ecumenismo cattolico-ortodosso avviato dal Concilio Vaticano II.
I Santi Cirillo e Metodio, Apostoli degli Slavi,
da Costantinopoli portarono il cristianesimo, nella versione slava, nella Grande Moravia e, grazie ai loro discepoli, ai popoli della Penisola Balcanica.
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Immagini da Internet
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