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Testi di P. Tomas Tyn, OP

17 dicembre, 2022

La polemica di Cristo contro l’ipocrisia - Prima Parte (1/3)

 La polemica di Cristo contro l'ipocrisia

Prima Parte (1/3)

Questo popolo si avvicina a me solo a parole
e mi onora con le labbra,
mentre il suo cuore è lontano da me
Is 29,11

Che cosa è l’ipocrisia?

In greco ypokrisis, da cui ipocrisia, significa alla lettera «giudico-sotto». Si tratta di un giudicare nascosto, non palese, celato sotto un giudicare palese e ad esso contrario. Il soggetto in tal modo, dà ad intendere ciò che non pensa realmente. Dunque un doppio giudicare. Dal che la qualifica morale di doppiezza. È un fingere di credere ciò che non si crede sul serio. È un dire di sì, mentre si è convinti del no.

Al termine italiano ipocrita corrisponde in ebraico hanef, che significa impuro, perverso, che è tradotto dalla Vulgata con hypocrita. È interessante confrontare il senso di questi due concetti, che non è lo stesso, anche se vi è tra loro una connessione, altrimenti San Girolamo non avrebbe adottato quel termine. Quanto alla purezza, essa è la proprietà di ciò che non è mescolato ad altro che gli sia estraneo, che si suppone possa corromperlo, così come diciamo vino puro, acqua pura

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Per Gesù l’ipocrisia è un falso fermento, un falso lievito, essa procura ed esprime un falso fervore, un falso zelo per la giustizia e per la verità.

Per questo Gesù ci mette in guardia: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia» (Lc 12,1).

Immagine da Internet:
Cristo discute con i farisei – Cattedrale di Tours (Francia)

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