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Testi di P. Tomas Tyn, OP

27 marzo, 2023

Vociare assassino - L’accusa lanciata dal Papa emerito ai suoi nemici tedeschi - (1/4)

Vociare assassino

L’accusa lanciata dal Papa emerito ai suoi nemici tedeschi

Prima Parte (1/4)

 

Le sue parole sono spade sguainate

Il dramma

Nel lungo e drammatico confronto fra due grandi teologi tedeschi, ormai non più tra noi, Joseph Ratzinger[1] e Karl Rahner, possiamo trovare il simbolo e la chiave di lettura della storia della Chiesa dall’evento del Concilio Vaticano II ai nostri giorni. Ciò è possibile perché entrambi, più di qualsiasi altro teologo del secolo scorso, a mio avviso, hanno saputo legare la loro vicenda personale alle vicende della Chiesa con intuizioni, proposte e concezioni che hanno influenzato masse enormi di cattolici, facendo giungere il loro messaggio in tanti casi sotto forme volgarizzare o mediante discepoli o seguaci che ne hanno curato o consentito la diffusione.

L’evento del Concilio Vaticano II è stato per la Chiesa un evento traumatico ed esaltante ad un tempo. La Madre Chiesa è la Donna apocalittica che partorisce Cristo nel dolore, mentre il Drago vuole ucciderne il Figlio. Da duemila anni sta avvenendo questo evento apocalittico, che durerà fino alla fine del mondo. 

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Nella storia dei Concili, nessuno come il Vaticano II ha coinvolto tanto profondamente e in modo così pervasivo sia la dottrina che la condotta della Chiesa. 

Tutto nell’accidentale e nel contingente è cambiato, e tutto nell’essenziale, nel sostanziale e nel necessario è rimasto identico. Questo è l’apparente paradosso di questo Concilio.

 

Interpretare gli insegnamenti del Concilio, vedere che cosa è vincolante e che cosa è discutibile, che cosa è pastorale e che cosa è dottrinale, non è cosa facile. È qui che imperversano le polemiche.

Chi ci guida in questo discernito? Evidentemente il Magistero della Chiesa sotto la guida del Papa.

Nell’intervista a Seewald, Benedetto racconta che già durante i lavori del Concilio a partire dal 1962 apparve una corrente che, sotto pretesto di progressismo, in realtà spingeva per una svolta modernistica del Concilio. Egli rievoca con emozione quei fatti drammatici e in particolare l’intervistatore ricorda le parole di Ratzinger nel 1967, allorchè «durante una lezione a Tubinga, ammonisce che la fede cristiana è ormai circondata “dalla nebbia dell’incertezza come mai prima nella storia”». 

Immagini da Internet

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