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P.Tomas Tyn

Testi di P. Tomas Tyn, OP

04 aprile, 2023

Circa l’identità del popolo ebraico - Seconda Parte (2/4)

 

 Circa l’identità del popolo ebraico

Seconda Parte (2/4)

Il dialogo ebraico-cristiano

Benchè a tutt’oggi permanga nella stragrande maggioranza del popolo ebraico il rifiuto di accogliere Gesù come Messia e Salvatore d’Israele, mentre molti ebrei sono addirittura atei, non c’è che da rallegrarsi che il Concilio abbia creato fra cristiani ed ebrei un clima di accoglienza, attenzione, interesse, rispetto e fiducia reciproci, che hanno avuto ed hanno come effetto l’intensificazione delle comunicazioni, delle convivenze comuni, degli scambi culturali, delle conversazioni, delle discussioni teologiche, dei rapporti di amicizia e collaborazione in vari campi.

Tutto ciò ci colpisce e ci rallegra profondamente, se facciamo il confronto con i secoli passati, segnati quasi sempre da incomprensioni reciproche, odii, inimicizie, ingiustizie, persecuzioni, emarginazioni, conflitti sanguinosi,  lancio reciproco di insulti e calunnie, diffusione di notizie false, di ingiuste accuse e diffamazioni, giudizi di condanna globale ed indiscriminata. E bisogna purtroppo osservare che il peso maggiore di questi peccati grava sulle spalle dei cristiani più che su quelle degli ebrei, quasi sempre piccole minoranze rispetto alla maggioranza cristiana. Ma occorre anche osservare che spesso ebrei credenti sono stati perseguitati da ebrei non credenti. Del resto, i primi cristiani, che erano ebrei, non sono forse stati perseguitati da loro connazionali che non hanno accolto Cristo?

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/circa-lidentita-del-popolo-ebraico_4.html

Dovere speciale e compito essenziale per un dialogo con gli ebrei è prendere esempio dalla predicazione di Giovanni il Battista e svolgere nei loro confronti la missione del Battista esortandoli a preparare le vie del Signore.

Giovanni il Battista porta chiarezza su chi era il Messia indicandolo presente ed esortando tutti a seguirlo. Egli presenta l’essenziale della sua missione redentrice indicandolo come l’Agnello che toglie i peccati del mondo. Molte infatti erano le domande e le discussioni circa l’identità del Messia. 

Molti pensavano che fosse un semplice uomo, per quanto straordinario e prediletto di Dio, Nessuno s’immaginava che potesse essere addirittura una Persona divina, Dio in quanto Figlio di Dio, il Verbo incarnato.

Forse poteva farlo lontanamente sospettare la grandiosa profezia del figlio dell’uomo di Dn 7, 13-14, dove il profeta annuncia:

«ecco apparire sulle nubi del cielo uno, simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai e il suo regno è tale, che non sarà mai distrutto».

 

Pochissimi invece pensavano a un Messia umiliato, castigato e sofferente, che salva il popolo espiando al suo posto i suoi peccati mediante l’offerta sacrificale di se stesso, come predice Isaia (c.53). Invece Gesù, per mandato del Padre, aveva scelto proprio quella strada, che aveva convinto pochi.


Immagini da Internet:
- San Giovanni Battista, Antonio Campi
- Cristo abbraccia la croce, Luis de Morales,

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