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Testi di P. Tomas Tyn, OP

13 giugno, 2025

Perché Buonaiuti fu scomunicato?

 

Perché Buonaiuti fu scomunicato?

Il caso Buonaiuti

Ancora una volta Avvenire dell’8 giugno scorso ci sorprende con la pubblicazione di un articolo[1] di Luigino Bruni dal titolo «La buona battaglia di Ernesto Buonaiuti», il famoso modernista scomunicato da Pio XI  e da Pio XII, del quale Bruni dà un giudizio assolutamente positivo («uno studioso, un prete e un uomo di talento eccezionale e di valore assoluto»), del quale occorrerebbe «cancellare la scomunica», inflittagli perchè «ricordava la natura comunionale e comunitaria dell’eucaristia dei primi cristiani».

Da qui Bruni prende occasione per affermare che quella cancellazione andrebbe «estesa alla numerosa schiera di preti e laici modernisti, le cui vite, a partire da Pio IX fino a Pio XII furono sconvolte e rovinate. Sarebbe questo il tempo per chiedere perdono per aver usato il Vangelo, la fede, la teologia e la dottrina come armi improprie per colpire e ferire a morte altri cristiani». 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/perche-buonaiuti-fu-scomunicato.html


 

Le lodi che Bruni riserva per Buonaiuti riguardano la maniera con la quale egli concepiva la Messa. Bruni riporta queste parole estremamente significative di Buonaiuti:

«storicamente i sacramenti sono la solidificazione progressiva del concetto di grazia applicato alle principali contingenze della vita: l’eucaristia, per esempio – e accenno ad essa perché la sua evoluzione è più visibile - ha preso il luogo del banchetto in cui i primi cristiani simboleggiavano la fratellanza che li attendeva nel regno. Col tempo si è venuta formando la dottrina della presenza reale e più tardi quella della transustanziazione.   Si è smarrito, attraverso questa trasformazione, il valore etico primitivo del rito».

Bruni non si accorge di quanto è falsa questa interpretazione che Buonaiuti dà della Messa e di quanto tale falsificazione è dannosa per quella fraternità cristiana che essa finge di promuovere e simboleggiare e di quanto quindi questa tesi sia distruttiva della Chiesa e del cristianesimo.

La celebrazione della Messa, già fin dall’inizio del cristianesimo, è stata concepita e praticata dalla Chiesa non solo come memoria dell’Ultima Cena, ma anche e soprattutto come riattualizzazione o ripresentazione incruenta dell’offerta che Cristo ha fatto di sé sulla croce al Padre per la salvezza del mondo.

Immagine da Internet: La Passione, Beato Angelico, Firenze

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