Abramo era in buona fede,
ma viene illuminato dall’angelo
Un Lettore mi ha inviato i seguenti commenti al mio articolo “Ancora sul sacrificio di Abramo”.
https://padrecavalcoli.blogspot.com/2022/07/ancora-sul-sacrificio-di-abramo.html
Pubblico i commenti, del 17 e del 22 luglio, ai quali faccio seguire la mia risposta.
Caro Padre Giovanni,
innanzitutto, desidero rimarcare il diverso valore di due affermazioni solo
apparentemente conseguenziali ma che, a mio avviso, non possiedono pari valore
veritativo:
1) Dio non può volere sacrifici umani;
2) Dio non può mettere alla prova la fede di un uomo, chiedendogli il
sacrificio di suo figlio.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/abramo-era-in-buona-fede-ma-viene_24.html
La prova imposta da Dio ad Abramo non consiste nel chiedergli inizialmente di sacrificare suo figlio, ma è Abramo che in un primo momento fraintende, perchè ritiene in coscienza che questa sia la volontà divina.
Per questo, ad un certo punto, Dio interviene per mezzo dell’angelo per fare capire ad Abramo che si era sbagliato ad interpretare la sua volontà divina.
Abramo ha riconosciuto di avere sbagliato e si è assoggettato immediatamente e con docilità assoluta al messaggio dell’angelo, che gli ha rivelato la verità.
Immagini da Internet:
- Caravaggio, Abramo ed Isacco
- Lanzani, Abramo ed Isacco
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