quano Tu dici che Dio non può permettere il male a fin di bene, io
farei una distinzione: se intendi dire che Dio non può considerare il
male come mezzo per raggiungere il bene, sono d'accordo. Il male non può assolutamente essere una via per arrivare al bene o per ottenere il bene.
Il male produce solo il male. La cattiva volontà produce il peccato. Il
veleno produce la morte. Credere che Dio possa o voglia fare o
permettere una cosa del genere sarebbe blasfemo.
Se invece intendi dire che Dio, nel permettere il male, non si propone
uno scopo buono e nuovo, che non apparirebbe se impedisse il male,
allora non concordo con te.
Se infatti Dio permette il male, dobbiamo pensare che abbia un motivo, dobbiamo credere che sia cosa buona; altrimenti Egli non lo farebbe.
Dio ha permesso il peccato di Adamo perchè voleva donarci Cristo e glorificare suo Figlio, ossia mostrare un nuovo aspetto della sua gloria,
che non sarebbe apparso, se il Verbo non si fosse incarnato per
sconfiggere il male e "porre i suoi nemici sotto i suoi piedi" (Eb
10,13).
Se non ci fosse il male, non ci sarebbe la vittoria sul male,
che è evidentemente un bene. L'esistenza dell'inferno, ossia dei nemici
di Cristo a Lui sottomessi, dimostra un nuovo aspetto della bontà e
della giustizia divne, che non sarebbero apparsi, se Dio avesse impedito
il peccato di Adamo.
Quando ci chiediamo quindi perchè Dio permette il male, è come se ci chiedessimo: a qual fine o a che scopo, o a che pro Dio permette il male?
Tale domanda, se intesa non nel primo ma nel secondo senso che ho detto,
è del tutto legittima ed innocente e non suppone in Dio alcun
machiavellismo, ma al contrario suppone, almeno come fa Giobbe, che Dio
abbia avuto un motivo superiore, forse a noi sconosciuto, per far
questo. Ma il motivo ce lo ha detto Cristo stesso: "sono venuto a dare
la mia vita in riscatto per molti" (Mt 20,28).
Quanto alla diversità delle religioni, essa, rettamente intesa, non è un male, ma un bene. E qui il Papa ha ragione.
Infatti, la diversità o varietà, conseguenza necessaria della molteplicità, è una ricchezza che mostra quante cose diverse Dio può fare.
Così esistono tra le religioni diversità del tutto legittime, che sono effetto della volontà positiva
di Dio: un conto è il tempio cattolico, un conto quello protestante, un
conto quello ortodosso, un conto la sinagoga, un conto la moschea, un
conto la pagoda.
Ciò che invece nelle religioni diverse dal cristianesimo è oggetto di sola volontà permissiva, è la mescolanza di verità con errori. E questo è certamente un male, al quale il cristianesimo, che è la sola religione che possiede la pienezza della verità,
ha il compito di rimediare confermando il vero e togliendo il falso. E
qui il Papa è stato poco chiaro. Ma ho chiarito il suo pensiero nelle
mie ultime pubblicazioni.
P.Giovanni
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