Il Mistero Eucaristico
II Conferenza del Servo di Dio P. Tomas Tyn
Parte Seconda (2/2)
Ho il piacere di presentare questa seconda conferenza del Servo di Dio Padre Tomas Tyn, dedicata ad una analisi teologica dell’atto della Consacrazione Eucaristica nella Messa, nonché della presenza reale di Cristo nell’Eucarestia e all’esame di alcune delicate questioni che nascono dalle riflessioni sul Mistero dell’Eucarestia. ...
Adesso non voglio farvi tutto un corso implicito di filosofia. Però è importante dirimere la questione sostanza e accidenti. Di che si tratta? A noi la sostanza, carissimi, appare attraverso gli accidenti, che sono accessibili ai sensi. Quindi la sostanza di per sé non è afferrabile con i sensi. Ma solo indirettamente, con il ragionamento, si può pensare che sotto queste apparenze, questi fenomeni cosiddetti accidentali, ci deve essere un soggetto che li unisce, che dà a loro unità, consistenza e sussistenza.
Noi non vediamo la sostanza di un uomo. Vediamo ciò che un uomo fa. Per esempio, possiamo dire: quell’uomo, Tizio, corre. Noi vediamo un qualcosa che si muove e che ci dà o che ha le sembianze dell’uomo. Si muove e diciamo: “Ecco, Tizio corre”. In questa frase “Tizio corre” ci sono due parti: c’è il soggetto e il predicato. Io dico: Tizio. E dico: corre. E lego le due cose.
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Servo di Dio P. Tomas Tyn, OP |
L’essere ci viene da Dio. Carissimi, questa analisi metafisica piuttosto approfondita è proprio molto importante. La metafisica è tendenzialmente molto devota.
Infatti, chi avverte questo rapporto dell’uomo con Dio, uomo diciamo beneficiato da questa ricezione dell’essere, rapporto con Dio, Benefattore sul piano dell’essere, Colui che dà l’essere, ha capito già sul piano naturale tutto quello che è il presupposto della vita soprannaturale, quello che dice San Paolo: “In Dio noi ci muoviamo, viviamo e siamo”.
Proprio un’anima che veramente fa questo ragionamento e che ci arriva in pieno, ha questa sensazione che Dio la sostiene più di quanto non ci sostenga il pavimento.
A questo punto voi capite che Dio dà a questi accidenti del pane e del vino, un essere, una esistenza, in maniera autonoma, cioè tale che possano essere mantenuti nell’essere, anche senza la sostanza propria. Però, ripeto, si tratta di un vero e proprio miracolo. Quindi, è un miracolo, ma è un qualche cosa di fattibile da Dio.
Ma la sostanza non sono le molecole e tanto meno sono i rapporti tra le molecole. Quindi ciò che il chimico studia, non è la sostanza. Questa non è afferrabile empiricamente. Ciò che il chimico studia però è importante nei riguardi della sostanza. Cioè studia la cosiddetta proprietà sostanziale. C’è un accidente, che però è tale da rivelare la sostanza. Ossia ci sono certe proprietà chimiche che solo il pane ha. E se una entità ha queste proprietà, vuol dire che è pane. Vedete. E questo certamente un’analisi chimica lo avrebbe rilevato.