03 luglio, 2023

La gnoseologia di Lutero - Seconda Parte (2/2)

 La gnoseologia di Lutero

Seconda Parte (2/2)

Il potere conoscitivo della ragione

Occorre dire che la ragione non sta alla fede come l’opinare sta al sapere, e tanto meno come il falso al vero, ma come la base del sapere sta al suo vertice, come l’imperfetto al perfetto, come il sapere inferiore sta a quello superiore, come la base dell’edificio sta all’edificio stesso, sicchè, se non ci sono le fondamenta, non ci può essere neppure l’edificio.

Noi non conosciamo il Dio rivelato in Cristo in modo originario, intuitivo ed immediato, tematico o atematico che sia, ma solo sulla base di una precedente scoperta dell’esistenza di Dio per mezzo delle sue creature (Rm 1,20). Il sapere originario ed iniziale non è il Vangelo, ma il buon senso naturale, la metafisica e la teologia naturale. 

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Il Concilio di Trento condannò gli errori di Lutero in campo morale e dogmatico, ma tralasciò di condannare la sua gnoseologia occamista, che è all’origine dei suoi errori. Certamente il Concilio ripropose la gnoseologia tomista, i cattolici si impegnarono nel confutare la gnoseologia luterana, ossia il suo modo di concepire la conoscenza razionale e di fede, ma non sostenuti dal Magistero, e costatando l’enorme successo della gnoseologia occamista di Lutero, che sembrava più adatta di quella tomista ad interpretare la Scrittura, ebbero enorme difficoltà a contrastare l’avanzata della gnoseologia luterana.

In tal modo il problema della conoscenza diventò drammatico e addirittura tragico, tanto da trovarsi alla radice teoretica delle guerre di religione tra cattolici e luterani. Chi aveva ragione? Chi attuava la vera conoscenza? Per Interpretare la Scrittura basta la fede oppure occorre anche la ragione? Come si raggiunge la verità? Qual è il criterio della verità? La verità esiste?

Il Concilio non aveva risposto a nessuna di queste domande, le quali, pertanto restarono oggetto di controversia per secoli tra cattolici e luterani, fino a che finalmente nel 1870 il Concilio Vaticano I insegnò dogmaticamente la differenza tra il sapere razionale, sorgente della teologia e dell’etica naturali e il sapere di fede, basato sulla rivelazione, sorgente della teologia soprannaturale, rivelata o cristiana.

Immagine da Internet: Concilio Vaticano I


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