La Madonna e la fine del mondo

 La Madonna e la fine del mondo

Le profezie neotestamentarie dei Vangeli, dell’Apocalisse e di San Paolo (II Ts 2) riguardanti la fine del mondo e i segni della fine non ci permettono di sapere quando questa fine avverrà, perché ciò è noto solo a Dio Padre, ma ci consentono di riconoscere da alcuni segni la venuta di Cristo glorioso presente, venuto, come Egli stesso ci ha rivelato, per giudicare il mondo e separare i giusti dai malvagi.

Tali profezie ci rivelano più precisamente quali saranno i fatti che preparano la fine del mondo, senza però chiarire la data di questa fine, perché questi fatti in diversi gradi di entità, avvengono per tutto il corso della storia presente, senza però che ci sia dato di sapere quale sarà l’entità precisa di tali fatti, che segnerà effettivamente la fine del mondo. Infatti, come ormai l’esperienza della storia dimostra, già in altre occasioni del passato sono avvenuti fatti di quel tipo, che hanno fatto pensare che ormai fosse la fine; e invece c’è stata magari una ripresa della quotidianità e la storia è proseguita.

Quello che si può notare è che ogni volta che questi fatti si ripresentano, appaiono sempre più gravi non nella qualità, ma nella loro entità, sicché non possiamo mai sapere quando la misura è colma. Ovvero lo potremo sapere solo quando effettivamente ci troveremo davanti a Cristo stesso presente per giudicare i vivi e i morti.

Il Concilio Vaticano II insegna che Maria, «nella sua materna carità, si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli ed affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata» (Lumen Gentium, 62).

Questa presenza materna e premurosa di Maria, che illumina, consola, conforta, avverte e ammonisce, percorre tutta la storia della Chiesa, ma in modo speciale a partire dal sec. XIX con le famose apparizioni di Lourdes e nel secolo scorso con le apparizioni di Fatima.  

La cosa che tuttavia può stupire è come mai nelle profezie neotestamentarie non si faccia cenno a questa funzione materna di Maria. Si potrebbe rispondere che allora la mariologia era solo agli inizi ed era ben lontana da quegli sviluppi che essa avrebbe conosciuto da due secoli a questa parte.

Del resto, stupisce anche il fatto che quelle profezie non accennino neanche alla funzione del Papa in questi frangenti decisivi della storia dell’umanità. Se infatti il Papa è il pastore universale della Chiesa, come non immaginare che egli non ci sarà di aiuto nel riconoscere i segni della presenza escatologica di Cristo?

Considerata dunque la suddetta funzione materna di Maria, non meraviglia che ella, nei suoi messaggi, accenni a cose o fatti o comportamenti, che devono aiutarci a capire che cosa sarà la fine del mondo e come tenerci preparati ad essa. Questa funzione materna e provvidenziale di Maria sembrerebbe manifestarsi in modo speciale nei messaggi mariani di Medjugorje collegati ai famosi «dieci segreti», la cui rivelazione, a quanto pare, dovrebbe costituire per tutta l’umanità peccatrice, mediante fatti o cose miracolosi, un chiaro ammonimento e un supremo appello alla penitenza e alla conversione a Cristo, così da tenersi pronti alla sua Venuta.

Questa funzione di Maria sembrerebbe trovar spazio nelle profezie apocalittiche circa i «flagelli» che Dio manderà sui peccatori come ultimo ammonimento prima della fine. Cristo prevede che molti, sperimentando questi avvertimenti e comprendendone il significato, «si batteranno il petto» (Mt 24,30), mentre l’Apocalisse prevede che i peccatori ostinati, invece di pentirsi, proromperanno nella bestemmia (Ap 16,11).

Temo che pochi oggi sappiano leggere nell’attuale pandemia questo richiamo divino, e preferiscano invece restare attaccati ai loro peccati, mostrando di disprezzare gli avvertimenti divini: i credenti, nell’idea che comunque saranno perdonati e che quindi il Dio della misericordia non c’entra nulla con la pandemia; gli atei, infischiandosi dei richiami divini, dato che non credono neanche che Dio esista.  Mi pare invece che la Madonna a Medjugorje rivolga un continuo appello al pentimento e alla conversione, senza i quali la salvezza è impossibile.

Io sono nell’insieme un ammiratore di Medjugorje. Riconosco che si compie da tanti anni un’infinità di opere buone: ottimo clima di preghiera, un’infinità di Messe celebrate, confessioni, catechesi, raduni spirituali, conversioni, riconciliazioni, ecumenismo, opere assistenziali, alloggio dei pellegrini, aiuto ai poveri.

Quello che invece mi fa difficoltà riguardo a questo imponente e complesso fenomeno in atto da 40 anni, è la ripetitività dei messaggi mariani, contenenti certo ottime esortazioni, ma che, tutto sommato, sono cose arcinote a qualunque credente, per cui faccio fatica a capire che occorra che la  Madonna in persona (come, poi?) scenda dal cielo per ripetere all’infinito sempre le stesse buone parole, necessariamente generiche e decontestualizzate, che vanno bene oggi, ma andavano bene anche ieri e l’altro ieri. Invece, caratteristica degli autentici messaggi profetici è la loro inserzione nella storia a causa dello scopo pratico che li caratterizza.

Diversi, invece, sono stati i messaggi di Lourdes e di Fatima: indicazioni pratiche, precise e concrete, storicamente contestualizzate: a Lourdes la conferma mariana del dogma dell’Immacolata, definito quattro anni prima dal Beato Pio IX, l’ordine di costruire un santuario e di aprire le sorgenti dell’acqua miracolosa.

Similmente a Fatima messaggi molto precisi e storicamente contestualizzati: occorreva che l’umanità si convertisse, altrimenti Dio l‘avrebbe castigata con una guerra mondiale peggiore della precedente, cosa che difatti avvenne, perché l’Europa rispose agli avvertimenti della Madonna con le dittature di Mussolini, di Hitler e di Stalin.

Inoltre, come si sa, la Madonna, secondo Suor Lucia, aveva chiesto in un messaggio segreto al Papa da svelare e mettere in pratica entro il 1960, che il Papa consacrasse la Russia al Cuore Immacolato di Maria, consacrazione fatta dal Papa insieme con tutti i Vescovi del mondo: ciò avrebbe ottenuto che la Russia ripudiasse il comunismo e tornasse alla fede. Diversamente, il comunismo si sarebbe espanso nel mondo con immensi danni alle nazioni.

Ma, come pure sappiamo, San Giovanni XXIII, allo scadere del termine fissato posto dal messaggio, preferì non svelarlo. Papa Giovanni stava dirigendo i lavori del Concilio Vaticano II. Aveva in mente una soluzione del problema comunista diversa da quella proposta dal messaggio fatimita, della cui autenticità probabilmente dubitava, benché ormai il culto alla Madonna di Fatima fosse stato approvato dai suoi predecessori.

Infatti, come emerse poi dagli insegnamenti del Concilio, il Santo Pontefice si era probabilmente convinto che la proposta trasmessa da Suor Lucia – prospettante una «conversione della Russia» insieme con una netta condanna del comunismo da parte dei vescovi di tutto il mondo -, fosse troppo drastica o fosse irrealizzabile o forse anche controproducente, ed indirizzò il Concilio a cercare un’altra soluzione, che fosse basata sul confronto e sul dialogo sulla base di quei punti comuni di sano umanesimo che potevano far incontrare cristiani e comunisti nell’edificazione della giustizia e della pace nel mondo, quella che oggi Papa Francesco chiama «fratellanza», fondata su quella che San Tommaso d’Aquino avrebbe chiamato ratio naturalis universalis, proprietà dell’uomo in quanto tale e quindi di tutti gli uomini.

Ma, dopo la consacrazione del mondo a Maria fatta da San Paolo VI alla fine del Concilio alla presenza dei Padri conciliari, un certo adempimento delle richieste della Madonna fu fatto solo da San Giovanni Paolo II nel 1984, il quale però non soddisfece in pieno alle dette richieste, benché ne accettasse l’essenziale; ma non nominò né la Russia né il comunismo. E difatti nel 1989 l’Unione Sovietica fu sciolta. Ma il comunismo non si è estinto del tutto ed ancor oggi, come sappiamo, è più che mai fiorente in Cina.

Ma nei messaggi segreti che Suor Lucia aveva inviato al Papa, c’era anche il cosiddetto «terzo segreto», che in un primo tempo San Giovanni Paolo II, parlando a Fulda in Germania nel 1980, non volle rivelare, disse lui, per ragioni di opportunità, e la cui rivelazione fu fatta solo nel 2000 dal Card. Bertone Segretario di Stato e dal Card. Ratzinger, Prefetto della CDF. Si tratterebbe di gravi persecuzioni e sofferenze per la Chiesa e per il Papa.

Ora, per quanto riguarda Medjugorje, io ritengo che non è possibile che sia stata la Madonna ad incaricare Miriana di esser lei a rivelare i segreti informando semplicemente il Papa, come ci si limita a mettere un «per conoscenza» in una lettera indirizzata ad un’altra persona. Non così si comportarono Suor Lucia e Santa Bernadette.

Esse infatti semplicemente trasmisero rispettivamente al Papa e al parroco il messaggio mariano, lasciando all’autorità ecclesiastica la responsabilità di operare un discernimento e di agire di conseguenza secondo il giudizio della loro prudenza.

Se veramente i cosiddetti dieci segreti di Medjugorje contengono messaggi o segni celesti, che interessano le sorti della Chiesa e dell’intera umanità in ordine alla salvezza, quale autorevolezza può avere una qualunque rispettabile Miriana nel comunicarli al mondo, per quanto essa sia donna pia e di buoni costumi, la quale, per quanto per 40 anni abbia beneficiato delle attenzioni della Madonna – ammesse come autentiche le apparizioni?

Come può infatti essa dar l’aria di volere, forse inconsciamente, pretendere di sostituirsi al Papa o di pareggiarne l’autorevolezza, la competenza e la credibilità, quando il Papa è colui che Cristo ha stabilito come suo Vicario nell’annunciare al mondo la verità del Vangelo e nel compito quindi di vagliare l’autenticità di rivelazioni private, le quali, anche se da 40 anni attirano milioni di persone, restano sempre canonicamente «private», nel senso che non è obbligatoria la loro accettazione in ordine alla salvezza, come lo è invece la rivelazione pubblica affidata da Cristo al Magistero della Chiesa sotto la guida del Papa?

E se ancora Medjugorje è sub judice, che credibilità possono avere questi dieci –dico dieci! – segreti celesti annunciati da una veggente, la cui autorevolezza non è ancora stata riconosciuta – se lo sarà – dalla Chiesa? La testimonianza di Bernadette e dei pastorelli di Fatima fu a un certo punto riconosciuta dal Papa dopo accurata indagine e verifica. Ma la Chiesa e l’umanità come e perché dovrebbero a tutt’oggi credere all’annuncio di dieci segreti escatologici da parte di una veggente o di cosiddetti «incaricati» dalla Madonna, le cui apparizioni sono tuttora da verificare ufficialmente?

C’è altresì da precisare che ciò che fa dubitare dell’origine celeste di questi «segreti» non è il semplice fatto che siano segreti, perché anche a Fatima troviamo i segreti, ma è il modo anomalo col quale la Madonna, ammesso che sia proprio la Madonna, avrebbe incaricato la veggente o altre persone di svelare i segreti. In questa faccenda sembra emergere troppo l’io della veggente, la quale, come si suol dire, se le fa e se le dice, senza tener conto di qual è il modo giusto col quale un autentico veggente, per essere autorevole, deve comunicare alla Chiesa il contenuto del messaggio ricevuto.

Infatti supponendo, come pare evidente, che si tratti di segreti attinenti alla vita cristiana, il veggente non deve comunicarli direttamente alla Chiesa o all’umanità, sia pure a nome della Madonna, ma deve trasmetterli all’autorità ecclesiastica competente, la quale, deciderà se ritenerli autentici o non autentici, nonché se ritiene opportuno rivelarli o non rivelarli o rivelarli in toto o in parte, a seconda di come gli detterà il suo prudente giudizio.

Ma i nostri pastori, compreso il Papa, non sono e non possono essere dei semplici notai, portavoce od esecutori passivi di supposti messaggi mariani a loro consegnati dal veggente, anche se è un veggente autentico.  Una «Madonna» che pretende di dare ordini al Papa per mezzo di semplici fedeli non è veramente la Madonna, ma è il demonio mascherato da Madonna.

La Madonna può servirsi di umili fedeli, come è capitato a Lourdes e a Fatima, per istruire o esortare il Papa, il quale pertanto dovrà avere l’umiltà di ascoltarli. Ma anche questi peccherebbero di presunzione se pretendessero di proclamare al mondo, sia pure a nome della Madonna, un supposto messaggio mariano senza prima aver sottoposto il messaggio ricevuto al giudizio dell’autorità compente o pretendessero di sostituirsi ad essa nell’annunciare al mondo ciò che ha detto la Madonna.

Può capitare altresì che un Papa non ascolti un messaggio della Madonna e allora certamente pecca contro l’umiltà o pecca di opportunismo. Ma resta sempre a lui e non al veggente o supposto veggente discernere che cosa la Madonna ha detto e qual è il giudizio da dare circa l’autenticità o meno del messaggio ricevuto.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 13 febbraio 2021


 

Il Concilio Vaticano II insegna che Maria, «nella sua materna carità, si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli ed affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata» (Lumen Gentium, 62).

 

Immagine da internet

4 commenti:

  1. Gentilissimo padre, apprezzo sempre il suo mirabile equilibrio e lo sviluppo lineare dei suoi ragionamenti. Tuttavia, mi pare sfuggente la sua posizione di fondo circa il fenomeno Medjugorje: le presunte apparizioni, a suo avviso, sono frutto della soggettività umana dei presunti veggenti (allucinazioni/pie immaginazioni), sono frutto di suggestione diabolica o sono autentici messaggi del cielo? So bene che non era questo l'oggetto del post, e non voglio in alcun modo spingerla a prendere posizione pubblicamente su un argomento che per molti è delicato. Ero solo curioso di capire quali sono le sue conclusioni, se ne ha (cosa che non è assolutamente necessaria, visto che il fenomeno è ancora in fieri). Grazie e a presto!

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    1. Caro Fos, riguardo alle apparizioni di Medjugorje, data la complessità della questione e alcuni aspetti problematici, francamente non mi sento di prendere una posizione netta. Apprezzo tutto il bene che si fa, ma, come disse il card. Ratzinger da Prefetto della CDF, io sono dell'idea che la Chiesa approvi il bene che si fa e per ora sospenda il giudizio circa l'autenticità delle apparizioni. So che la Commissione d'inchiesta ha riconosciuto l'autenticità delle prime sette apparizioni ed io mi adeguo volentieri al giudizio di questa Commissione.

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  2. Caro padre Giovanni
    La ringrazio per l'osservazione, molto pertinente, su un tema cosi' controverso.
    Restando nel campo delle speculazioni, se i messaggi fossero autentici - tutti o in parte - il preventivo by-pas dell'autorita' della Chiesa stabilito dalla Madonna potrebbe avere un altro motivo.
    Per esempio, l'autorita' competente potrebbe non essere in grado di certificare l'autenticita' al fatidico momento della rivelazione dei cosiddetti segreti se, Dio non voglia, fosse in corso uno scisma o un altro grave sconvolgimento della sede petrina.

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    1. Caro Andrea, la Madonna tiene sempre a che i suoi messaggi siano confermati dal Papa, perchè l'autenticità di questi messaggi risulta appunto dall'approvazione del Papa. Ora, a me non risulta che il Santo Padre sia a conoscenza dei 10 segreti. Ora, se questo è vero, la cosa non depone a favore della credibilità dei veggenti.
      Tieni pertanto presente che, come cattolici, noi dobbiamo accettare come definitiva la sentenza del Papa.
      Preciso inoltre che, secondo l'insegnamento di Papa Benedetto XIV, il cattolico che per seri motivi di coscienza non si sente di condividere il parere della Chiesa in fatto di rivelazioni private, è libero di farlo.

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