Caro confratello.

Oggi intanto vi propongo questa lettera che il padre Giovanni Cavalcoli invia al giovane sacerdote tramite Duc in altum.
A.M.V.

Caro confratello, sono un sacerdote domenicano anziano, docente emerito dal 2011 di teologia e metafisica nella Facoltà teologica di Bologna. Ho letto con viva partecipazione quanto tu hai raccontatao sul blog di Aldo Maria Valli.

Ciò che dici non mi stupisce, perché conferma tristi e frequenti fatti, dei quali ero già al corrente. La formazione sacerdotale è uno dei più gravi compiti del vescovo, perché è dal lavoro e dall’esempio di sacerdoti dotti e santi  che viene edificato il popolo di Dio, si diffonde il Vangelo nel mondo, si estende il regno di Dio sulla terra, ossia la Chiesa, si allontanano le tenebre dell’errore, si riformano i costumi degli uomini e si vincono i vizi e la corruzione.

Viceversa, quando il vescovo o per impreparazione o per incuria o per rispetto umano non si dà premura o non è capace di assicurare ai suoi seminaristi docenti, formatori e guide spirituali all’altezza del loro compito, ma perde di vista la missione propria del sacerdote, così come è presentata dai documenti del Magistero della Chiesa e dall’esempio dei sacerdoti santi di ieri e di oggi, per sostituirla con idee secolaresche e moderniste, si oppone a un fine essenziale della sua attività di vescovo, si pone in contrasto con la Chiesa, crea nella Chiesa scismi, sètte e divisioni, scandalizza i fedeli e li confonde talmente da spingerli a perdere la fede.

Le cose gravissime che riferisci circa i contenuti e i metodi dell’insegnamento che si è cercato di impartirti manifestano con tutta chiarezza che hai avuto insegnanti talmente indegni che non si riesce a comprendere come simili soggetti possano essere autorizzati dal vescovo a insegnare in un seminario.

Nel contempo è per me e per molti lettori motivo di grande consolazione e di speranza vedere come tu sia riuscito, con sani criteri di giudizio e perseveranza, a sfuggire da questi pericoli e da queste insidie per raggiungere comunque dignitosamente la meta del sacerdozio con animo sereno e convinto, con idee e propositi che denotano comunione con la Chiesa e rettitudine di dottrina.

Evidentemente Dio ti ha concesso di contattare, nonostante tutto, veri maestri e formatori ed esempi persuasivi ed incoraggianti, così che puoi ringraziare il Signore dello scampato pericolo. E tuttavia non abbassare la guardia, ma, con un’intensa vita spirituale e un’opportuna pratica ascetica,  mantieniti vigilante e rafforzati ogni giorno di più nella tua santa vocazione, per mettere abbondantemente a frutto i doni che Dio ti ha dato, e opera, per quanto ti è possibile, per una riforma della formazione sacerdotale, oggi guastata da idee ereticali che sono all’origine di gravissimi scandali, come per esempio quello della pedofilia e della sodomia.

La Beata Vergine Maria, Regina degli Apostoli, ti tenga la mano sul capo e benedica abbondantemente il tuo lavoro sacerdotale per la salvezza e la santificazione delle anime, l’espansione della Chiesa nel mondo e la sua vittoria sulle potenze del male.

Padre Giovanni Cavalcoli, OP



Testo inviato:
 

Caro Confratello,
sono un sacerdote domenicano anziano, docente emerito dal 2011 di teologia e metafisica nella Facoltà Teologica di Bologna. Ho letto con viva partecipazione quanto tu hai raccontato sul blog di Aldo Maria Valli
.
Quello che dici non mi stupisce, perché conferma tristi  e frequenti fatti, dei quali ero già al corrente. La formazione sacerdotale è uno dei più gravi compiti del Vescovo, perché è dal lavoro e dall’esempio di sacerdoti dotti e santi  che viene edificato il popolo di Dio, si diffonde il Vangelo nel mondo, si estende il regno di Dio sulla terra, ossia la Chiesa, si allontanano le tenebre dell’errore, si riformano i costumi degli uomini e si vincono i vizi e la corruzione.

Viceversa, quando il Vescovo o per impreparazione o per incuria o per rispetto umano, non si dà premura o non è capace di assicurare ai suoi seminaristi docenti, formatori e guide spirituali all’altezza del loro compito, ma perde di vista la missione propria del sacerdote, così come è presentata dai documenti del Magistero della Chiesa e dall’esempio dei sacerdoti santi di ieri e di oggi, per sostituirla con idee secolaresche e moderniste, si oppone a un fine essenziale della sua attività di vescovo, si pone in contrasto con la Chiesa, crea nella Chiesa scismi, sètte e divisioni, scandalizza i fedeli, e li confonde talmente da spingerli la perdere la fede.

Le cose gravissime che riferisci circa i contenuti e i metodi dell’insegnamento che si è cercato di impartirti manifestano con tutta chiarezza che hai avuto degli insegnanti talmente indegni, che non si riesce a comprendere come simili soggetti possano essere autorizzati dal vescovo per insegnare in un seminario.

Nel contempo, è per me e per molti lettori motivo di grande consolazione e di speranza  il vedere come tu sia riuscito, con sani criteri di giudizio perseveranza, a sfuggire da questi pericoli e da queste insidie per raggiungere comunque dignitosamente la meta del sacerdozio con animo sereno e convinto, con idee e propositi che denotano comunione con la Chiesa e rettitudine di dottrina. 

Evidentemente Dio ti ha concesso di contattare, nonostante tutto, veri maestri e formatori ed esempi persuasivi ed incoraggianti; mentre tu puoi ringraziare il Signore dello scampato pericolo. E tuttavia, non abbassare la guardia, ma, con un’intensa vita spirituale ed un’opportuna pratica ascetica,  mantieniti vigilante e raffòrzati ogni giorno di più nella tua santa vocazione, per mettere abbondantemente a frutto i doni che Dio ti ha dato ed opera, per quanto ti è possibile, per una riforma della formazione sacerdotale, oggi guasta da idee ereticali, che sono all’origine di gravissimi scandali, come per esempio quello della pedofilia e della sodomia.

La Beata Vergine Maria, Regina degli Apostoli, ti tenga la mano sul capo e benedica abbondantemente il tuo lavoro sacerdotale per la salvezza e la santificazione delle anime, l’espansione della Chiesa nel mondo e la sua vittoria sulle potenze del male.

P.Giovanni Cavalcoli, OP
Fontanellato, 18 giugno 2019

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