La luce di Fontanellato - Un aiuto a Papa Francesco

 

La luce di Fontanellato

Un aiuto a Papa Francesco

 

O lumen Ecclesiae, doctor veritatis,

aquam sapientiae propinasti gratis

Nella Chiesa sono sempre esistiti centri di irraggiamento del Vangelo, promotori di carità, di evangelizzazione, di formazione cristiana, di ravvivamento della fede e della speranza, scuole di spiritualità o di teologia, fautori di pace e conciliazione nelle anime, nelle famiglie, negli ambienti della scuola, del lavoro, della politica e della cultura, nella società e nella Chiesa, tra le nazioni e nel mondo.

Così possiamo pensare a comunità come a quella di Taizè o di Bose o di Sant’Egidio, possiamo pensare a centri come quello di Collevalenza di Madre Speranza o di Loppiano dei Focolarini o di Camaldoli dei Monaci Camaldolesi o ai Meeting di Rimini. Possiamo pensare alle settimane filosofiche di Padre Bertuzzi del Centro domenicano San Domenico di Bologna o agli incontri fra docenti universitari e domenicani sul tema “Scienza e metafisica” annualmente organizzati da più di quarant’anni da Padre Sergio Parenti, vivente qui in comunità con me.

Possiamo pensare ai numerosissimi Santuari Mariani sparsi nel mondo. Il Santuario di Fontanellato fa parte di questo grande sistema di illuminazione in collaborazione e in aiuto col Santo Padre al quale Cristo ha affidato il compito di essere luce per tutta la Chiesa la quale a sua volta è la luce del mondo.

La Madonna è Madre del Verbo divino, Sede della sapienza, Regina degli Apostoli, Madre della Chiesa, Regina della Pace. A Fontanellato Maria si serve della nostra comunità domenicana alla quale appartengo, per diffondere la luce, missione tipicamente domenicana, se è vero quanto afferma la grande Santa Domenicana, Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, e cioè che il Santo Padre Domenico, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, «assunse per sé l’ufficio del Verbo».

Questo aspetto luminoso della missione del nostro Santuario è confermato e trova al contempo fondamento  ecclesiale nella sua relazione con alcuni uomini di Dio appartenenti all’ordine sacerdotale e apostolico, i Beati Vescovo Guido Conforti e Cardinal Andrea Ferrari, nonché  i Domenicani il Venerabile Giocondo Pio Lorgna e il Servo di Dio Tomas Tyn, i quali, sotto titoli diversi e per varie ragioni hanno frequentato e amato questo Santuario nella sua impronta domenicana, e quindi nella zelantissima volontà che era propria del Santo Padre Domenico di collaborare col Papa nella predicazione del Vangelo per la salvezza delle anime.

Quando nel 1903 San Pio X concedette al nostro Santuario il titolo di Basilica Minore, lo fece in considerazione del fatto che, come egli stesso si espresse, in essa «sono soliti confluire in folla i fedeli in pio pellegrinaggio per venerare la statua miracolosa della Madonna del Rosario e implorare aiuto fidenti».

I miracoli ottenuti da Maria possono sì essere grazie materiali, ma soprattutto sono grazie interiori dello spirito, riguardano la guarigione dal vizio, dall’errore e dall’eresia, l’avanzamento nelle vie di Cristo, l’amore per la Chiesa e per il Papa, l’attuazione della riforma conciliare, la pacificazione fra lefevriani e rahneriani, la diffusione della fede, la crescita nella santità.

Io ho lavorato dal 1982 al 1990 come officiale della Segreteria di Stato con  San  Giovanni Paolo II e adesso qui a Fontanellato gestisco questo blog in collaborazione con una mia consorella Domenicana, Suor Matilde, un blog tutto dedicato e finalizzato a illuminare la Chiesa e le anime, sull’esempio di San Domenico e in special modo di San Tommaso, in aiuto al Santo Padre, nel suo ufficio di padre e maestro della fede, sicchè ogni tanto dico scherzando a Suor Matilde che il nostro blog qui nel nostro convento domenicano presso il Santuario della Madonna, è una filiale o succursale della Segreteria di Stato. Il nostro blog raggiunge molti paesi del mondo per diffondere la luce che proviene dalla Madonna di Fontanellato.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 12 luglio 2024  

Madonna del Rosario - Fontanellato


 Immagini da Internet


 

6 commenti:

  1. Grazie per le riflessioni molto approfondite , non sempre si ha il tempo di metabolizzarle come sarebbe dovuto, prigionieri come siamo delle dinamiche istantanee dei social , rispetto allo strumento del blog che richiede più impegno. E' apprezzabile lo sforzo che, quasi in ogni scritto dedica alla Santa Sede cercando di correggere "le interpretazioni" e le uscite a braccio. Ma, al di là della grazia di stato che opera sempre , appare difficile conciliare quest'intento con le realtà che poi dalla stessa sede vengono poste in essere. La "Chiesa in uscita" è un fallimento clamoroso , praticamente sotto ogni aspetto. Tanto per uscire dall'ipocrisia ad es. rimane difficile considerare la S. Egidio come una risorsa , visto ciò che viene emanato dal suo più illustre rappresentante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Angheran,
      siamo in un momento sociale ed ecclesiale nel quale occorrono più che mai operatori di pace sia all’interno della Chiesa che in direzione del mondo. Certamente la Chiesa in uscita deve saper essere anche in entrata. Voglio dire che la Chiesa nella promozione della pace nel mondo, per essere credibile, deve innanzitutto adoperarsi per creare la pace in sé stessa, mentre oggi purtroppo sappiamo come soffre per la divisione tra indietristi e modernisti, come sia incapace di conciliare conservazione e progresso, fedeltà e rinnovamento, interiorità ed azione esteriore.
      Sono pertanto convinto che la Chiesa in uscita sia un dovere impellente, ma bisogna che questa uscita sia preparata da un momento di serio impegno, di purificazione e rafforzamento interiore. Solo a queste condizioni essa acquisterà la autorevolezza e la credibilità necessarie per attuare il suo uscire nel mondo e per svolgere la sua missione di conciliazione, di salvezza e di pace.
      Per quanto riguarda la Comunità di Sant’Egidio, per quanto mi risulta, è un’associazione di fiducia della Santa Sede in occasione di situazioni che richiedono mediazioni a servizio della pace e della soluzione dei conflitti.

      Elimina
  2. Grazie p. Giovanni per il suo blog che rappresenta per me una fonte preziosa a cui posso attingere per la mia formazione permanente come sacerdote e che mi aiuta ad alimentare e sostenere il mio ministero pastorale nella parrocchia in cui vivo ed opero.
    Le sue puntuali riflessioni su argomenti che svariano dalla teologia, alla filosofia, dalla spiritualità alla morale, alle problematiche legate alla vita della Chiesa e dei suoi protagonisti, in primis il santo padre Papa Francesco, sono per me un prezioso sostegno per la cura personale della mia vita spirituale, per l’aggiornamento teologico e per le problematiche pastorali poste dal contesto culturale in cui si vive.
    Lei caro padre insieme ai confratelli del vostro ordine continuate con il vostro carisma nella difesa dell’unica e autentica fede cattolica contro le nuove “eresie” come le chiama Papa Francesco: in particolare, oggi «prolifera un neo-pelagianesimo per cui l’individuo, radicalmente autonomo, pretende di salvare sé stesso, senza riconoscere che egli dipende, nel più profondo del suo essere, da Dio e dagli altri.
    Nel giorno della solennità dell’Assunzione in cielo della Beata Vergine Maria in anima e corpo mi sembra doveroso ricordare come p. Domenico, il vostro fondatore, ebbe una visione della Vergine Maria che gli additò il rosario come la preghiera più efficace per combattere le eresie senza violenza.
    Seguendo le orme di San Tommaso d’Aquino insigne maestro e difensore delle verità della ragione e della fede, luminoso interprete del pensiero classico e pilastro della teologia cattolica, auguro a lei e a tutti i suoi confratelli e consorelle di continuare ad essere aiuto e sostegno al popolo dei fedeli offrendovi come “strumenti” della Chiesa per la propagazione della fede nel completo rispetto della dottrina cattolica. Il Signore Gesù vi sostenga nella vostra opera e Maria nostra dolce madre celeste vi assista con il suo amore materno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo Don Vincenzo,
      la ringrazio per le sue parole, che mi creano un po’ di confusione, perché non mi sembra di meritarle pienamente, benchè mi sforzi ogni giorno di viverle nella mia vita.
      Lei ha colto molto bene il mio intento di fondo di domenicano al servizio delle anime, della Chiesa e del Papa, nonché la mia devozione a Maria Santissima, che tutti gli Istituti religiosi si contendono per averla per sé.

      Elimina
  3. Padre Cavalcoli,
    spero lei stia bene, mi dispiace disturbarla ancora sapendo che molti le scrivono. Certamente molti le avranno posto il mio medesimo problema, ma lo stesso assume forme e situazioni sempre nuove e preoccupanti. C’è un odio sempre più crescente verso Papa Francesco e anch’io stavo cadendo nella trappola, in quanto non riuscivo più a pregare per lui.
    Forse, il Signore ha avuto pietà di me e il mio cuore è cambiato e sono tornata a pregare per lui e non giudicarlo e cerco anche di difenderlo per come posso.
    Non nego che ci sono molte cose che mi lasciano perplessa su questo pontificato, ma le critiche dovrebbero essere fatte sempre con carità e prudenza. Sui social, ad esempio, è un caos totale.
    Mi sono imbattuta su un docente di storia e letteratura, abbastanza seguito, che scrive spesso cose condivisibili, ma sul Papa usa espressioni molto forti. Queste persone, purtroppo, avendo notevole cultura, riescono ad influenzare molti. Maria Rosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Maria Rosa,
      anche i Papi sono nostri fratelli, feriti anche loro dalle conseguenze del peccato originale, soggetti anche loro al peccato, magari non grave, persone che possono anche essere ingannate in cose umane.
      Per questo dobbiamo essere nei loro confronti comprensivi, pazienti, ben disposti, pronti ad aiutarli; se occorre anche richiamarli, come per esempio faceva Santa Caterina da Siena. I Papi santi sono rari.
      La cosa essenziale che dobbiamo tenere presente in un Papa è il fatto che egli è il nostro maestro nella fede in nome di Cristo e anche la sua guida pastorale dev’essere degna della nostra fiducia, anche se in linea di principio potrebbe essere meno prudente.
      Cosa importante è saper distinguere quando un Papa si comporta secondo i suoi limiti umani e quando invece ci è di guida nella fede e nel cammino verso il regno di Dio. Dobbiamo essere disposti ad accettare anche certe sue direttive, che non sono di nostro gusto, e ad eseguire certi comandi faticosi.
      Questa linea di condotta ci procura molta pace, ci fa progredire nelle vie del Signore e ci dà occasione per vedere nel Papa non solo un padre, ma anche un fratello, col quale fare insieme il viaggio verso il regno di Dio nell’aiuto e nella correzione reciproca.
      Vede che, da tutto quanto le ho detto, ci viene del tutto spontaneo pregare per lui, come del resto spesso ci chiede.

      Elimina

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.