Qual è il
compito del Cardinale?
Che dire del
comportamento dei Cardinali nella Chiesa di oggi?
Oggi le
questioni riguardanti la situazione e i problemi della Chiesa sono
dibattutissime. Ognuno, soprattutto nel laicato, si sente in grado o
autorizzato, spesso senza competenza teologica, di esprimere il proprio parere positivo
o negativo su preti, religiosi, teologi, moralisti, Vescovi, Cardinali e Papa, spesso
in modo avventato, disinformato, arrogante, categorico ed inappellabile, con
estrema sicurezza, facendosi portavoce, come fossero Parola di Dio, o di improbabili
messaggi di veggenti o della Madonna, diagnosticando con accenti apocalittici l’apostasia
finale o il sorgere di una «neochiesa», scismatica ed eretica, effetto di
quella sventura antitradizionalista, che è stato il Concilio Vaticano II, oppure,
all’opposto, echeggiando senza discernimento critico correnti secolariste o
moderniste o di sinistra, magnificando in modo sperticato l’era del dialogo, della
libertà, della «diversità», della pace e del riscatto dei poveri, nonchè
l’evento di una supposta «svolta epocale», «nuovo paradigma» o trasformazione
del mondo.
Particolarmente
vivace è il dibattito attorno al pontificato di Papa Francesco, sentito dagli
uni come il plasmatore di un nuovo mondo e profeta di un nuovo paradigma, dagli
altri come l’anticristo e l’eretico, falso Papa distruttore della Chiesa «di
sempre», strumento della massoneria e del comunismo.
In questa
situazione agitata e tumultuosa, segnata dallo scontro di opposti estremismi,
nella quale emergono le voci più discordanti e contrastanti, non passa giorno
che non scoppi qualche bomba, i cui esiti vengono poi dimenticati il giorno
dopo, una domanda che penso possa venirci in mente è la seguente: i Cardinali
come affrontano questa situazione? Poco sappiamo di loro, all’infuori di pochi
spesso sulla ribalta, esponenti di posizioni ora illuminanti ed incoraggianti,
ora purtroppo problematiche, per non dire scandalose e sconfortanti.
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